Senza la Ue gli italiani porterebbero in tavola prodotti agricoli italiani!/ MATTINALE 508

7 maggio 2020

Qualche giorno fa, pensando di dar spaventare gli italiani, il commissario europeo per l’Italia, Paolo Gentiloni, ha detto che senza la Ue gli scaffali dei supermercati sarebbero vuoti. Ha ragione: nel senso che sulle tavole degli italiani non finirebbero più i pessimi prodotti agricoli, freschi e  trasformati, che arrivano da chissà dove coltivati chissà come! Senza la Ue addio anche alla Grande distribuzione organizzata già in crisi

Sì, qualche volta anche gli esponenti del PD dicono una cosa giusta. Anche Paolo Gentiloni, già capo del Governo italiano, oggi commissario europeo, nei giorni scorsi ha detto una cosa giusta:

” Senza i provvedimenti intrapresi dall’Ue gli scaffali dei supermercati sarebbero vuoti”.

Ha ragione! Senza il liberismo sfrenato dell’Unione europea, serva sciocca delle multinazionali, l’Italia – ad esempio – non sarebbe inondata di grano estero – duro e tenero – con particolare riferimento al grano canadese.

Sena i provvedimenti adottati dall’Unione europea, infatti, il grano ad alte concentrazioni di glifosato e di micotossine non potrebbe entrare in Italia e negli altri Paesi europei. E’ stata proprio l’Unione europea ad innalzare i limiti di legge circa la presenza di questo contaminanti, per consentire al grano canadese di entrare in Europa.

Quello che Gentiloni non ha aggiunto lo aggiungiamo noi: senza il grano estero che invade l’Italia proprio grazie all’Unione europea, il grano duro e il grano tenero italiano verrebbe venduto allo stesso prezzo del grano statunitense e gli agricoltori italiani, guadagnando un po’ di più, avrebbero tutto l’interesse, ad esempio, a rimettere a coltura gli oltre 600 mila ettari di seminativi del Sud Italia oggi abbandonati. 

Se non ci fosse l’Unione europea gli italiani non acquisterebbero il finto olio d’oliva extra vergine a 3 euro a bottiglia: prodotto di pessima qualità, perché una bottiglia da un litro di vero olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 8-10-12 euro a seconda dei luoghi italiani di produzione e dell’annata. 

Se non ci fosse l’Unione europea con il suo folle e demenziale liberismo economico che tutto spazza e tutto distrugge in Italia, il nostro Paese non sarebbe invaso da pomodoro e concentrato di pomodoro prodotto chissà come e chissà dove e da ortofrutta che non ha alcun sapore, coltivata chissà dove e chissà come!

Ha ragione Gentiloni: se non ci fosse l’Unione europea dell’euro gli agricoltori italiani guadagnerebbero di più e potrebbero pagare gli operai agricoli 80 euro al giorno circa, così come previsto dalle leggi italiane; invece, a causa alla concorrenza sleale di tutti i prodotti di pessima qualità che arrivano in Italia grazie all’Unione europea dell’euro, gli italiani portano in tavola prodotti agricoli scadenti, trattati magari con chissà quali pesticidi ed erbicidi, mentre gli agricoltori italiani, per far quadrare i conti, o chiudono le aziende o ricorrono al lavoro nero.

Questi sono i fatti, nudi e crudi. E questo è il motivo per il quale il mondo dell’agricoltura italiana, se vorrà sopravvivere, dovrà battersi o per cambiare radicalmente l’attuale Politica agricola europea (Pac), o per porre fine alla stessa Unione europea dell’euro.

Noi siamo molto pessimisti sulla possibilità di cambiare l’attuale Europa finto-unita e, soprattutto, sulla possibilità di cambiare la Pac, se è vero che la Ue, sin dagli anni ’80 del secolo passato, quando ancora si chiamava Cee (Comunità economica europea), ha utilizzato l’agricoltura come mezzo di cambio.

Ed è ancora così: cos’è, infatti, il CETA – l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada – se non un accordo che sacrifica l’agricoltura e gli agricoltori europei per consentire alle industrie europee e alle multinazionali europee di fare affari in Canadà?

C’è, infine, un secondo punto importante: se non ci fosse l’Unione europea tanti grandi Centri commerciali sarebbero già chiusi. Certo: chiuderanno lo stesso, ormai è solo questione di tempo. Ma senza la Ue chiuderebbero ancora prima, perché è attraverso la Grande distribuzione organizzata che la Ue fa arrivare sulle tavole degli italiani i pessimi prodotti agricoli che arrivano dall’universo mondo.

Tranquilli, però: nel disastro generale provocato dalla pandemia di Coronavirus ci sono due fatti positivi: la riduzione della libera circolazione delle merci e la fine della libera circolazione delle persone. Ormai si è capito che è proprio la libera circolazione di merci e persone a trasferire in tutto il mondo i virus da zoonosi, o che sfuggono dai laboratori di ricerca.

Per frenare l’esplosione di nuove pandemie si dovrà per forza di cose porre un limite, anche stringente, alla libera circolazione di merci e persone. Ciò significa che le agricoltura locali prenderanno respiro e che i grandi Centri commerciali, già in crisi, chiuderanno uno dietro l’altro (anche perché, in piena pandemia, recarsi nei grandi Centri commerciali, dove si affollano centinaia di persone, è rischioso).

Che piaccia o no ai liberisti, il mondo cambierà in direzione totalmente opposta ai crismi del liberismo.

Foto tratta da Tgcom24 – Mediaset Play

 

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