Coronavirus/ Ma era proprio necessario riaprire in Sicilia? Dove sono mascherine e guanti? /MATTINALE 506

4 maggio 2020

A nostro modesto avviso, il Governo regionale di Nello Musumeci sta rischiando. E’ inutile girarci attorno: dalle Alpi alla Sicilia siamo davanti a una riapertura “a comu finisci si cunta”: e potrebbe finire anche male! Sbagliano anche i sindaci siciliani, che si illudono che, con questa riapertura nel pieno di una pandemia, famiglie e imprese paghino IMU, TARI e altri balzelli. Già, infatti, ci sono tutti gli estremi per l’annata fiscale ‘bianca’

Partiamo dal presupposto. Perché l’Italia sta riaprendo? Perché si è esaurita la pandemia da COVID-19 o Coronavirus? Non esattamente! Molti uomini di scienza sono preoccupati. E anche nel mondo politico non mancano le  preoccupazioni. E allora perché si sta riaprendo? La sanità e la salute pubblica non c’entrano affatto: sanità e salute pubblica, in presenza di un virus tutt’altro che scomparso, ci dicono che bisognerebbe fare l’esatto contrario.

Si sta riaprendo – è inutile girarci attorno – per motivazioni economiche.

Nel nome dell’economia stiamo sfidando la pandemia.

Tutto il mondo cosiddetto industrializzato sta affrontando questa sfida. Anzi, tra i Paesi ad economia sviluppata c’è la corsa a riaprire per cercare di guadagnare “fette di mercato” a scapito degli altri. Ancora una volta l’economia: si sfida la pandemia per guadagnare posizioni nel mondo della produzione. Il guadagno val bene il rischio della vita.

L’Italia è dentro questo gioco rischioso. O meglio, è il Nord Italia che pressa per non perdere quote di mercato. Lo ha spiegato monto bene lo scorso 11 Aprile il senatore Saverio De Bonis: l’Unione europea lavora per fare fallire l’Italia: e lo fa cercando di distruggere il sistema economico del Nord Italia e provando ad appioppare agl’italiani, con la connivenza di una certa parte politica italiana, il cosiddetto MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, strozzinaggio ‘europeista’ allo stato puro. Un modo molto semplice, volendo anche banale, che dovrebbe consentire ai nostri ‘fratelli’ europei di impossessarsi del risparmio degl’italiani.

Non è questa la sede per parlare del MES, argomento che, peraltro, abbiamo affrontato più volte. E nemmeno per affrontare la ripartenza del Nord Italia, tema che affronteremo in altra sede, anticipando soltanto che con l’inquinamento accumulato – interconnesso alla diffusione del Coronavirus – gli amici del Nord Italia non faranno molta strada.

Oggi ci limiteremo a segnalare quello che è il nostro pensiero sulla riapertura in Sicilia, che consideriamo prematura e pericolosa.

Ribadiamo: se la scienza ci avesse detto che il virus è in fase calante, tutto buono e benedetto e ben vengano le riaperture. Ma la scienza ci dice, al contrario, che non solo il virus non è in fase calante, ma che sono da mettere nel conto altre ondate di Coronavirus!

E allora perché il Governo regionale siciliano di Nello Musumeci ha deciso di aderire a questa Fase 2? Certo, è un indirizzo di politica nazionale: ma la Sicilia avrebbe potuto frenare, dal momento che lo stesso Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, si dice “molto preoccupato”.

Da quello che abbiamo capito noi – poi, chissà, magari non abbiamo capito niente e i governanti romani e siciliani sono molto più bravi e lungimiranti di noi – il contagio si è abbassato non perché il virus ha deciso di lasciarci in pace, ma perché il distanziamento sociale ha impedito allo stesso virus di diffondersi a ruota libera.

Riaprendo, inevitabilmente, si ridurrà il distanziamento sociale e gli effetti potrebbero non essere piacevoli. E questo vale anche per la Sicilia.

Certo, il clima ha aiutato la Sicilia e il Sud. Siamo riusciti a contenere l’infezione anche con l’arrivo, nei mesi scorsi, di tanti meridionali che vivevano nel Nord Italia.

Ma il Sud e la Sicilia sono riusciti a contenere la diffusione dell’infezione sia per il clima, sia perché – o forse proprio perché – mentre tanti meridionali tornavano dal Nord, la gente era in massima parta rintanata in casa.

Ora, in Sicilia, si sta verificando una triplice coincidenza: la riapertura, anche se parziale, la pressione di tanti siciliani che, dal Nord Italia, vogliono tornare nella nostra Isola e lo scenario mutato in Libia, dove i trafficanti di uomini sono tornati al potere.

Da quello che si legge qua e là, il Coronavirus in Africa si va diffondendo. Le notizie sono scarne e non sempre attendibili. Il dato certo, inconfutabile, è che far arrivare in Sicilia migranti dal Nord Africa (perché abbiamo capito che gli unici “porti sicuri” sono quelli siciliani) in questo momento è un rischio.

Ci sono tutte le condizioni, in Sicilia, per essere preoccupati. Anche perché, nella nostra Isola, notiamo una gestione, come dire?, molto rilassata di questa ‘Fase 2’.

Le mascherine, per esempio. Le mascherine chirurgiche hanno un senso se tutti le indossano: sono mascherine che proteggono in uscita, ma non in entrata: se le indossiamo tutti, siamo tutti protetti: ma se – come avviene a Palermo – metà delle persone che vanno in giro non indossano la mascherina, le mascherine chirurgiche sono perfettamente inutili!

Il Governo Musumeci è al corrente di questo? Supponiamo di sì: è evidente che il presidente della Regione e l’assessore alla Salute-Sanità sono convinti che, per camminare per le strade, i dispositivi di sicurezza personale non servano.

Ci potrebbe essere chi non la pensa come il Governo regionale che consente a chi lo vuole di muoversi per le strade senza mascherine. Per questi ultimi ci vorrebbero le mascherine filtranti: magari le FFP2. Ma dove trovarle?

Possono sembrare discorsi porta-sfiga. Purtroppo siamo nel piano di una pandemia e, a nostro avviso, sono discorsi da fare per evitare il peggio.

Non parliamo, poi, dei guanti usa e getta: quasi impossibile trovarli!

Il Governo regionale lo sa? Supponiamo di sì: dobbiamo ritenere che, come come per le mascherine, anche per i guanti il Governo regionale pensa che, alla fine, non siano proprio indispensabili.

Ci rifiutiamo, infatti, di pensare che il Governo regionale reputi indispensabili mascherine e guanti e non abbia fatto nulla per assicurarli alla popolazione prima della parziale riapertura!

Quindi, se le mascherine e i guanti, per l’attuale Governo regionale, non sono poi così indispensabili, beh, si può riaprire e, magari, visto che si dà per scontato che “Andrà tutto bene”, i siciliani pagheranno tasse e imposte almeno ai Comuni senza soldi.

Calcolo giusto? Calcolo azzardato, a nostro avviso. In primo luogo perché, di solito, nei Paesi civili, quando avvengono fenomeni di tale gravità si opta per l’annata fiscale ‘bianca’: tasse e imposte non vengono rinviate come hanno fatti fino ad oggi i Comuni siciliani, ma abolite! Quando esplodono le pandemie sono i Comuni che aiutano famiglie e imprese e non viceversa.

C’è qualcuno disposto a spiegare questo elementare concetto agli amici dell’ANCI Sicilia (Associazione nazionale Comuni Italiani) che ancora non l’hanno capito? 

Non sappiamo come evolverà questa pandemia. Ricordiamo che si potrebbe trattare di un virus di laboratorio: non lo dice solo il presidente degli Stati Uniti d’America, Trump, lo dice anche un premio Nobel per la medicina come Luc Montagnier. Noi non sappiamo che virus sia: ma se è un virus di laboratorio e se dietro ci sono interessi economici, ebbene, ci dobbiamo aspettare di tutto.

Invece di esporre i siciliani a un rischio del quale è impossibile conoscere l’evoluzione, il Governo regionale di Musumeci avrebbe potuto fare qualcosa di diverso: per esempio, seguire l’indicazione del Movimento Siciliani Liberi, ovvero il ricorso al cosiddetto Helicopter Money. 

Con un titolo da 12 miliardi di euro il Governo regionale avrebbe potuto aiutare concretamente famiglie e imprese della Sicilia, programmando una riapertura meno temeraria, fornendo prima, a tutti i cittadini siciliani, i dispositivi di sicurezza personale.

In questo momento vanno aiutate le famiglie bisognose, i titolari di partita IVA, i bar, i ristoranti, gli hotel e via continuando. Con l’Helicopter Money questo si sarebbe potuto fare. Invece la Regione siciliana ha optato per la riapertura a comu finisci si cunta… E ha approvato una manovra economica e finanziaria sbagliata e a nostro avviso anche incostituzionale, dal momento che è priva di copertura finanziaria.  

Ogni altro commento ci sembra superfluo.

Foto tratta da La Sicilia

 

 

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