220 Comuni italiani contro il 5G. Ma sono ancora pochi, bisogna fare di più

15 aprile 2020

In questa battaglia, di fatto, i cittadini si ritrovano contro la politica e, soprattutto, interessi economici colossali. Ma partendo dal basso, come sta avvenendo in tanti Comuni italiani, si può chiedere l’applicazione del principio di precauzione 

Fino ad oggi sono circa 220 i Comuni italiani che, senza clamore, si stanno opponendo alla tecnologia 5G. Non sono tanti, ma non sono nemmeno pochi. Eh già, perché nonostante la pandemia di Coronavirus i protagonisti di questa nuova diavoleria che punta solo a fare soldi in barba al Principio di precauzione (si sa che il G5 provoca effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana ma, si sa, gli affari sono affari) esercitano pressioni fortissime. Ma, per fortuna, tra la popolazione, nonostante le restrizioni del momento, c’è chi riesce ad opporsi.

Per sono 95 i sindaci che hanno firmato ordinanze cautelative.

In Sicilia il Comune di Palazzolo Acreide ha detto “No” al 5G. E la stessa cosa ha fatto il Comune di Rosolini.

Contro il 5G si è schierato ufficialmente il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e da tutela dei diritti di utenti e consumatori, come possiamo leggere in questo articolo pubblicato da Il Cittadino nell’Agosto dello scorso anno:

“Dopo la decisione di Scanzano Jonico, il cui sindaco ha vietato con ordinanza la sperimentazione o l’ installazione del 5G sul territorio del Comune, il Codacons lancia un appello contro la nuova tecnologia e scrive a 8.000 sindaci di tutta Italia chiedendo loro di adottare provvedimenti analoghi. Si tratta della quinta generazione delle telecomunicazioni, con tutti i sistemi in rete (dalla tv, ai telefoni, fino alla casa e alle aziende).

«Le scorse settimane abbiamo presentato un esposto a 104 procure della Repubblica affinché aprissero indagini sui rischi per la salute connessi al 5G – spiega il presidente Carlo Rienzi -. La nostra battaglia si sposta ora sul fronte delle amministrazioni con una lettera che verrà inviata domani ai sindaci degli 8.000 comuni italiani, con la quale il Codacons chiede formalmente ai primi cittadini di attivarsi per garantire la salute della popolazione e vietare qualsiasi sperimentazione e struttura legata al 5G suo territorio di loro competenza».

«Allo stato attuale le evidenze scientifiche non sono in grado di assicurare con assoluta certezza l’ assenza di rischi suo fronte sanitario per i cittadini – prosegue Rienzi -. In tali situazioni si applica quindi il principio di precauzione che pone come interesse primario la tutela della popolazione, anche perché i sindaci sarebbero i primi soggetti chiamati a rispondere di eventuali danni prodotti da strutture tecnologiche autorizzate dalle amministrazioni». I sindaci interessati possono leggere l’ ordinanza del comune di Scanzano Jonico sul sito Codacons, e quelli che accoglieranno l’ appello dell’ associazione vietando il 5G sul proprio territorio verranno inoltre premiati con il riconoscimento «Amico del consumatore».

La battaglia per cercare di bloccare il 5G è in corso. Ma non è una battaglia facile, perché anche quelle forze politiche che erano contro il 5G oggi si sono adeguate (non è nemmeno difficile capire il perché…).

Una Regione che si sta muovendo bene per fare chiarezza sul 5G è la Puglia. Il giornale Puglia Report riporta una dichiarazione del sindaco del Comune di Galatone, Flavio Filoni, che è bene leggere.

Segnaliamo anche un articolo sui possibili problemi che il 5G può provocare sulla salute umana.

Qui abbiamo raccontato, citando fatti e numeri, il perché in tutto il mondo si abbattono gli alberi per fare posto al 5G.

Qui trovate notizie sulla risoluzione di Vicovaro, l’alleanza italiana per dire NO al 5G.

E qui trovate i dubbi del Senatore Saverio De Bonis su possibili correlazioni tra 5G e Coronavirus:

“Parlamentare molto attento all’agricoltura e alla qualità della vita, De Bonis cita una serie di fatti che definire inquietanti è poco. Dove la discussa tecnologia 5G, Wuhan e Pianura Padana si ritrovano insieme…”.

Foto tratta da Anteprima24.it

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