Il Coronavirus si diffonde anche nell’aria? Sembra proprio di sì!

3 aprile 2020

La tesi che il nostro amico Domenico Iannantuoni, in solitudine, ha lanciato lo scorso 12 Marzo sembra trovare conferma da nuovi studi effettuati da autorevoli scienziati. Ne sta prendendo atto anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Morale: è probabile che la mascherina diventi obbligatoria 

Ricordate quando abbiamo riportato la dichiarazione del nostro amico Domenico Ianantuoni a proposito del Corinavirus che viaggia nell’aria? Ricordiamo ancora qualche commento: “Esagerato”, “tesi suggestiva ma da dimostrare” eccetera eccetera. Ora l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia la notizia: il virus si potrebbe diffondere anche nell’aria. Morale: bisogna rivedere le regole sulle mascherine e anche per evitare che ci si possa infettare attraverso gli occhi!

Rileggiamo, oggi, la dichiarazione che Domenico Iananntuoni, che di mestiere fa l’ingegnere, un pugliese trapiantato da decenni a Milano, ci ha rilasciato lo scorso 12 Marzo:

“Non lo dicono per ora, ma tra breve sarà un mantra! I virus viaggiano sempre attaccati a qualcuno o a qualcosa! Ebbene, la Pianura Padana è tra le più inquinate nel mondo ed il tasso di PM 10 (polveri sottili) così elevato che non ci meravigliamo affatto della situazione Covid 19 in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna!”.

Andiamo a quello che oggi dice David Heymann, responsabile del panel che si occupa dell’argomento presso l’OMS, in un’intervista alla Bcc:

“Stiamo studiando le nuove evidenze scientifiche e siamo pronti a cambiare le linee guida, se necessario”.

Molto interessante un articolo pubblicato da su INSIDEOVER:

“Non mancano le ricerche a scientifiche a sostegno dell’uso delle mascherine. Uno studio del New England Journal of Medicine ha dimostrato come il virus potesse resistere in aerosol fino a tre ore (anche se la sua quantità si dimezzava in un’ora). Jama ha invece pubblicato un esperimento del Massachusetts Institute of Technology, secondo il quale il Covid-19 sarebbe in grado di viaggiare sia su goccioline che in aerosol. In quest’ultimo caso, con uno starnuto potente, il virus può arrivare perfino a 7-8 metri di distanza. Infine, in Cina, gli scienziati hanno trovato tracce di Coronavirus sui davanzali e nelle grate degli impianti di aerazione delle stanze che avevano ospitato i pazienti malati. Morale della favola: indossare la mascherina potrebbe presto diventare normalità, così come il mantenere un metro di distanza dalle altre persone. Certo, le mascherine, per essere efficaci, devono essere indossate e tolte nel modo corretto e devono trattenere almeno il 95% dei microbi emessi”.

La presenza del virus nell’aria potrebbe spiegare il perché medici e infermieri si sono infettati. Questo – alla luce dell’articolo che abbiamo pubblicato stamattina – spiegherebbe anche il perché nessun medico dell’ospedale Cotugno di Napoli si è infettato, se è vero che lì gli operatori sanitari che vengono a contatto con i pazienti affetti da Coronavirus sono dotati di protezioni che impediscono qualunque contatto con il virus.

Due gli insegnamenti che dovrebbero venire fuori da questa storia.

Primo: tutti i medici, gli infermieri e, in generale, gli operatori sanitari che si occupano di Coronavirus debbono seguire l’esempio dell’ospedale Cotugno di Napoli.

Secondo: tutti noi – visto che il Coronavirus ci farà compagnia per un bel po’di tempo – dobbiamo imparare ad usare la mascherina.

Foto tratta da lasiciliaweb

 

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