La ‘calata’ di persone da Nord a Sud: ora la Protezione Civile dice che è un rischio. Ma no?

1 aprile 2020

EMERGENZA CORONAVIRUS/ L’Italia, tanto per cambiare, dimostra di essere un Paese incredibile. Il Governo nazionale stabilisce che le persone non possono spostarsi da un Comune all’altro, MA migliaia di persone, dal Nord, arrivano lo stesso a Reggio Calabria. Per catapultarsi in Sicilia. Poi arriva la Protezione civile e ci dice che il fatto “è molto grave”. Cosa pensano questi di noi? 

Dice Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile in un’intervista al Corriere della Sera, che noi riprendiamo da un articolo di fanpage.it:

“La fuga dal Nord verso il Sud nelle prime settimane di Marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del Nord resta la più drammatica, ma il Sud è ancora a rischio. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia” in quanto “il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti”.

Per caso ci prendono in giro?

Leggiamo, a commento delle parole di Borrelli, le seguenti parole nella pagina Facebook Terroni di Pino Aprile:

“E LO DICI ADESSO E LO DICI PROPRIO TU CHE COME CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE POTEVI INTERVENIRE SUBITO! RESTIAMO TUTTI A CASA! LORO SONO INETTI NOI DIMOSTRIAMO INVECE CHE SIAMO IN GRADO, MEGLIO DI LORO, DI COMBATTERE QUESTO DANNATO VIRUS!”.

Fino a stamattina abbiamo pubblicato una denuncia dei rappresentanti di cinque organizzazioni sindacali – CISL, ORSA, FAISA, UGL e FAST – che raccontano il caos che va in scena nello Stretto di Messina:

““Il continuo esodo verso la Sicilia pone a rischio la Regione e i marittimi dello Stretto. Due casi di positività al Covid19 negli equipaggi, oltre 30 lavoratori in quarantena in attesa di tampone”.

E ancora:

“Nonostante le ripetute denunce pervenute da ogni versante persiste un consistente, quanto anomalo, flusso incontrollato di viaggiatori che imbarcano nei traghetti verso la Sicilia. Agli imbarchi nei porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, nonché allo sbarco nell’approdo siciliano, sono totalmente disattesi i controlli e le norme sanitarie in prevenzione di contagio da COVID-19. La superficialità con cui le istituzioni territoriali si approcciano al giornaliero esodo verso la Sicilia espone a rischio contagio i lavoratori marittimi a diretto contatto con viaggiatori di cui non si conosce lo stato di salute”.

Il segretario generale del sindacato autonomo ORSA, Mariano Massaro, non è stato da meno:

“Il Decreto Ministeriale è sistematicamente disatteso… una volta arrivati a Villa San Giovanni, i viaggiatori rientrano in un regime di – non legiferata – necessità di rientro nel proprio domicilio… Arrivano a Villa San Giovanni senza controlli”.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si è preso anche una denuncia da parte della Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese proprio per aver attaccato il Governo nazionale, accusandolo di fare poco o nulla per evitare il flusso di meridionali dal Nord in Sicilia.

Ebbene, dopo tutto questo arriva il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e ci viene dire che “la fuga dal Nord verso il Sud nelle prime settimane di Marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni”?

E invece la fuga di persone dal Nord verso la Sicilia – che non si è mai interrotta e che continua fa invece bene alla salute?

Noi abbiamo grande rispetto per il capo della Protezione Civile. Ma se pensa veramente quello che dice perché non ha fatto qualcosa e non fa qualcosa per impedirlo? Se c’è un Decreto del Governo che impedisce gli spostamenti da Comune a Comune come fanno queste persone a spostarsi dal Nord fino a Reggio Calabria e Villa San Giovanni?

Retropensiero: non è che, alla fine, se dovesse succedere qualcosa, diranno che la colpa è del Sud e della Sicilia che hanno fatto arrivare i meridionali dal Nord Italia?

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