Bloccare le navi di grano e l’import di altri prodotti? Si può fare. Parla Ettore Pottino

28 gennaio 2020

Si tratta di bloccare l’arrivo di questi prodotti agricoli esteri nei periodi in cui inizia la raccolta degli stessi prodotti nel nostro Paese. Lo prevede un meccanismo di regolazione comunitario, come spiega il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino. Forse è a questo che si riferiva l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao 

Ricordate la proposta lanciata dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao? “Stop all’importazione di grano, agrumi e ortaggi, soprattutto quando si forma il prezzo”. Ebbene, su questa proposta abbiamo aperto un dibattito.

Oggi diamo la parola a Ettore Pottino, agricoltore, presidente di Confagricoltura Sicilia.

Della presa di posizione di Corrao sulle importazioni di prodotti agricoli in Sicilia – ci dice Pottino – non si è colta una sfumatura sostanziale che la rende non una chiusura sic et simpiciter alle merci in arrivo, ma coglie l’assoluta necessità che le stesse non assolvano a una precisa funzione di condizionamento del mercato delle merci nazionali”.

Ci sono prodotti agricoli esteri che arrivano in Sicilia proprio quando, nella nostra Isola, inizia la raccolta degli stessi prodotti. Da qui un aumento del’offerta e il relativo crollo dei prezzi. Cosa, questa, che avvantaggia i commercianti a spese degli agricoltori.

Pensiamo al grano duro che arriva in Sicilia con le navi: cosa, questa, che sembra fatta apposta per deprimere il prezzo del grano, come ha raccontato in un video Agostino Cascio, dell’Associazione Agricoltori riuniti.

E’ possibile evitare, almeno, la coincidenza tra inizio della campagna dei prodotti agricoli siciliani e arrivo degli stessi prodotti agricoli, spesso di pessima qualità e a prezzi stracciati? Esiste un meccanismo per tutelare le produzioni agricole siciliane?

“Questo meccanismo di regolazione – ci dice il presidente di Confagricoltura Sicilia – è già previsto dai vari accordi euromediterranei con precise clausole, peraltro mai applicate, se non per il riso. Le clausole recitano che si può intervenire nella regolazione dei flussi quando gli stessi determinano alterazioni significative del mercato”.

“Ora appare evidente – sottolinea Pottino – che massicce importazioni di prodotti agricoli coincidenti con la campagna di raccolta vanno a calmierare drasticamente la determinazione del prezzo del prodotto nazionale. Sarebbe auspicabile creare un automatismo dell’attivazione delle clausole, stilando un calendario delle varie produzioni, con l’individuazione di finestre temporali relative alle campagne di raccolta e conseguente bollino rosso per bloccare i flussi”.

Con riferimento alla Sicilia e al Sud Italia, al momento della raccolta del grano duro, si dovrebbe impedire l’arrivo di di grano duro con le navi nei porti pugliesi e siciliani (la stessa cosa dovrebbero fare nel Centro Nord Italia con il grano tenero); al momento della spremitura delle olive si dovrebbe impedire all’olio d’oliva estero di arrivare in Italia (e soprattutto impedire l’arrivo in Sicilia di olio d’oliva tunisino) e via continuando con gli altri prodotti agricoli.

Così facendo si impedirebbero le speculazioni sui prezzi che ormai da anni colpiscono il grano, l’olio d’oliva, gli agrumi e via continuando.

 

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