I buchi nella Scala dei Turchi: effettuati nel 2001 per condurre uno studio geologico

22 dicembre 2019

Insomma, secondo Maurizio Spanò, dietro la storia dei buchi praticati a Scala dei Turchi non c’è alcun ‘giallo’. Addirittura, la storia risalirebbe al 2001 e i buchi vennero effettuati per uno studio geologico  

“Quei buchi io li ho visti nel 2001, ma se ne parla solo adesso. Perché?”.

Così scrive sulla propria pagina Facebook Maurizio Spanò a proposito dei buchi praticati tra le marne di Scala dei Turchi, lo splendido tratto di costa che corre tra Porto Empedocle e Realmonte, in provincia di Agrigento.

La presenza di questi buchi è stata segnalata dall’Associazione Mareamico di Agrigento:

“Nei giorni scorsi, nel corso di un sopralluogo – si legge nella nota di Mareamico di Agrigento – abbiamo riscontrato una gravissima manomissione del banco marnoso della Scala dei Turchi, in territorio di Realmonte. Abbiamo rilevato una lunga serie di fori, paralleli e prossimi alla linea di intersezione tra le sabbie e la roccia sedimentaria che costituisce la gradonata della Scala dei Turchi, proprio all’entrata del notissimo sito, che è annoverato tra le più belle opere d’arte naturali del mondo, candidata ad essere patrimonio dell’intera umanità. Fori verticali, tutti uguali, del diametro di 3 cm e della profondità compresa tra 3 e 5 cm, lì a fare brutta mostra di sé. Uno scempio!”.

“Immancabile e quasi scontata – prosegue il comunicato di Mareamico di Agrigento – la domanda: chi è stato? E per quale ragione è stato fatto tutto ciò? Non è altrettanto scontata la risposta. Va rilevato innanzitutto che nessuna autorità preposta alla tutela del bene sembra che abbia concesso alcuna autorizzazione. Scartando l’ipotesi di uno sfregio volontario in un monumento naturale di inestimabile bellezza e dopo aver effettuato un attento esame ravvicinato dei fori si porta a valutare l’ipotesi che si tratti di prelievo di campioni per il carotaggio. Uno studio? Una ricerca? Analisi? Motivi scientifici? Se così fosse siamo al paradigma che la scienza può violentare e deturpare la natura e le sue bellezze! Ci viene da chiedere: ma perché proprio lì? Perché in quel modo? E poi ancora domande: non si chiede il permesso ad alcuno per deturpare un monumento naturale? Non si sente la necessità di valutare ipotesi diverse di indagini? Non si avverte la necessità di ripristinare un sito sensibile? Ma quando il mondo imparerà a rispettare la natura, le bellezze naturali, le opere d’arte e tutto ciò che rappresenta il nostro passato che, al contempo, è il nostro futuro?
La verità è che alla Scala dei Turchi nessuno controlla nulla e può accadere di tutto!”.

A queste domande risponde Maurizio Spanò:

“Credo – scrive – ma è una mia ipotesi, che qualche associazione o qualche ente ambientalista miri a vedersi assegnata la Scala dei Turchi” per lavorare con la Regione.

“Scala dei Turchi è nel territorio del Comune di Realmonte, per quella zona è una risorsa turistica importante. Se ne occupi il Comune, magari utilizzando i percettori del Reddito di cittadinanza come osservatori/vigilanti. Si crei una recinzione, una staccionata in legno. Si istituisca un ingresso, e magari si faccia pagare 1 € al visitatore per coprire la manutenzione e la pulizia”.

“Dimenticavo – aggiunge Spanò -: quei buchi furono fatti per condurre uno studio geologico sul cambiamento della marna causato dall’erosione marina. Invece che strapparsi i capelli per i buchi, sarebbe più utile capire che risultati ha dato, magari si evita di far fare a questa zona la stessa fine della spiaggia di Eraclea Minoa, oppure si capisce come mai, di recente, c’è stata una frana, ammesso e non concesso che la frana sia stata naturale, o invece provocata da chi ha le medesime mire di cui ipotizzavo sopra”.

Conoscendogli amici di Mareamico di Agrigento siamo certi del loro impegno certosino. Dopo di che, se è vero – come scrive Maurizio Spanò – che questa storia è nota da tempo è legittimo chiedersi perché viene fuori oggi.

QUI IL VIDEO DI MAREAMICO

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