Rifiuti a Palermo: ma cosa stanno combinando nella discarica di Bellolampo?

22 ottobre 2019

Un’inchiesta del giornale on line, ‘Nientedipersonale’, accende i riflettori sul pastrocchio che va in scena in questi giorni nella discarica di Bellolampo. La discarica è satura, ma viene utilizzata in modo molto ‘creativo’. Il problema è che se dovessero arrivare le piogge succederebbe un patatrac…

“Palermo, nel silenzio generale la discarica di Bellolampo rischia di esplodere”.

Così titola il giornale Nientedipersonale nella seconda puntata di un’inchiesta sulla gestione dei rifiuti a Palermo e in Sicilia. In particolare, si sofferma su quello che sta succedendo nella discarica di Bellolampo di Palermo che, appena qualche giorno fa, è stata catalogata tra i trenta siti più inquinati d’Italia.

La discarica è satura. E i rifiuti trattati vengono respinti da tutte le discariche delle Sicilia perché, a quanto pare, conterrebbero una percentuale elevate di frazione organica rispetto ai limiti di legge.

E allora dove vanno a finire i rifiuti della quinta città d’Italia?

“Ecco svelato il mistero – leggiamo su Nientedipersonale -: viene ammassata nello spiazzale della stessa discarica che, piano piano, si va riempendo. Il sole delle ultime settimane ha aiutato il Comune di Palermo e la RAP, l’Azienda, che fa capo allo stesso Comune del capoluogo siciliano, che gestisce sia la raccolta dei rifiuti, sia la discarica di Bellolampo. Il sole, dicevamo, sta aiutando molto, anche se la puzza dell’immondizia ammassata nel grande spiazzale di Bellolampo si avverte, per esempio, nel Comune di Torretta e in alcuni quartieri di Palermo: a Borgo Nuovo e anche in viale Michelangelo e in viale Leonardo da Vinci”.

Dei cattivi odori che promanano dalla discarica di Bellolampo e delle proteste dei cittadini abbiamo scritto nelle sorse settimane. 

A questo punto Nientediersonale pone una domanda:

“Come pensano, il Comune e i vertici della RAP, di smaltire i rifiuti che, nel frattempo, si vanno sempre più accumulando nel piazzale della discarica di Bellolampo?”.

“Ma la domanda alla quale sarebbe più che mai opportuno rispondere oggi – prosegue l’articolo – è un’altra: cosa succederà, nel piazzale di Bellolampo, se il clima dovesse cambiare e, magari, arriveranno le piogge che in questo momento stanno funestando il Nord Italia? Ce lo chiediamo perché le vasche delle discariche, è noto, sono impermiabilizzate, per evitare che il percolato inquini il terreno e le falde idriche. Il percolato (liquido che si origina prevalentemente dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi rifiuti) che si formerà nello spiazzale di Bellolampo, quando pioverà, che fine farà? Lo spiazzale è impermiabile? Ed è razionale che le tante autorità consentano a chi amministra la quinta città d’Italia di ammassare i rifiuti in questo modo?”.

“Le ‘autorità’ che oggi non intervengono – scrive sempre Nientedipersonale – lo sanno che, a un certo punto, il piazzale di Bellolampo si esaurirà? Hanno capito i danni che potrebbero manifestarsi per un’intera comunità? Come mai non interviene nessuno?”.

Foto tratta da La Sicilia

 

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