Bellolampo, i cittadini protestano per i cattivi odori. Figuccia: “La discarica va chiusa”

4 ottobre 2019

Di fatto, a fare opposizione alla pessima gestione dei rifiuti – e della discarica di Bellolampo – sono solo il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia e sua sorella Sabrina Figuccia, consigliere comunale a Palermo. E un po’ il grillino Antonino Randazzo. E mentre monta la protesta dei cittadini che lamentano i cattivi odori, lo stesso Figuccia ha organizzato un incontro a Torretta con gli abitanti di tutto il comprensorio

Da giorni riceviamo telefonate da parte ci cittadini di Palermo che abitano a Borgo Nuovo, nel quartiere CEP, in viale Michelangelo e in via Leonardo da Vinci. Ci invitano a raccontare che non ne possono più del cattivo odore che arriva dalla discarica di Bellolampo. Ieri sera, mentre seguivamo distrattamente un TG che raccontava della “grave crisi nella raccolta dei rifiuti a Roma”, è arrivata l’ennesima telefonata di una nostra amica che, da almeno una settimana, ha vissuto praticamente con serrande e finestre sbarrate per cercare di non respirare il cattivo odore che arriva dalla discarica di Palermo.

Ieri sera, in diretta, abbiamo potuto misurare come funziona la ‘Grande informazione italiana’. Non abbiamo più la benché minima stima per i grillini dopo che si sono consegnati, mani e piedi, all’Unione Europea dell’euro (ma in cambio di che cosa l’hanno fatto? perché?) che, a propria volta, li ha dati in ‘pasto’ al PD: ma non possiamo non riconoscere, per onestà intellettuale, che la sindaca grillina di Roma, Virginia Raggi, sta provando a sbaraccare tutti gli imbrogli e il mangia-mangia che ha trovato nel Comune Capitolino, per esempio nella gestione dei trasporti e dei rifiuti che sono stati, per decenni, i ‘pezzi forti’ di centrodestra e centrosinistra.

Ebbene, nonostante siano insieme nel Governo del nostro Paese, il PD non può fare a meno di continuare a colpire la sindaca Raggi che, evidentemente, continua a smantellare le clientele della vecchia politica romana.

Così, ieri sera, il TG drammatizzava un paio di cassonetti di immondizia non raccolta a Roma, gridando alla “grave crisi” provocata da una sindaca che non sa amministrare…

Invece a Palermo dove, da oltre un anno, la città somiglia a una discarica senza regole, gli attuali amministratori comunali gestiscono ‘benissimo’ la raccolta dei rifiuti, lo smaltimento degli stessi rifiuti e, soprattutto, la discarica di Bellolampo…

Ma su Palermo – dove la crisi nella gestione dei rifiuti è gravissima – no registriamo un solo servizio da parte dei grandi TG: chissà perché.

Ribadiamo: da oltre un anno, a Palermo, interi tratti di città diventano discariche. In assenza di contenitori dell’immondizia – perché da oltre un anno va in scena una grottesca raccolta differenziata che ormai ha acquisito i toni di una commedia tragicomica – l’immondizia finisce direttamente in strada e nei marciapiedi per giorni e giorni, per la gioia di gabbiani, topi e scarafaggi che mangiano e danzano…

Lo scorso agosto, a chiusura della Santa Messa, Padre Mario Golisano, parroco della chiesa di San Pietro e Paolo, nel centro di Palermo, ha raccontato di aver visto i turisti, nella centralissima via Roma, fotografare i topi!

Ma questo non fa notizia, per la ‘Grande informazione’ italiana. la notizia, per i TG nazionali,  sempre l’immondizia di Roma.

Così come non fa notizia che, da giorni, il Comune di Palermo non sa dove mettere i rifiuti e li ammassa, all’aria aperta, nel piazzale della discarica di Bellolampo che dovrebbe già essere stata chiusa e bonificata da anni!

Così come non fa notizia che le altre discariche della Sicilia rifiutano l’immondizia di Palermo, perché contiene una percentuale di frazione umida superiore ai limiti di legge!

Così come non fa notizia che i rifiuti di Palermo vengono raccolti – spesso con notevole ritardo – dalle strade e nei marciapiedi, portati sui camion a Bellolampo per un Trattamento meccanico biologico a quanto pare carente (perché mai, sennò, le altre discariche della Sicilia li rimanderebbero indietro?); poi trasferiti nelle altre discariche della Sicilia che – come già sottolineato – li rimandano a Palermo!

No, in effetti non è una notizia che i camion – a spese degli ignari cittadini – portino i rifiuti di Palermo in mezza Sicilia per poi riportarli a Palermo, nella discarica di Bellolampo.

Come viaggiano questi camion? A tenuta stagna? E le ruote di tali camion, prima di lasciare la discarica di Bellolampo, vengono pulite e disinfettate, o fanno avanti e indietro lungo le strade della Sicilia con le ruote sporche? Qualcuno ha verificato questi particolari? O l’interesse dei cittadini e dell’ambiente, in Sicilia, non valgono niente, visto che di mezzo c’è un’amministrazione comunale di centrosinistra considerata intoccabile?

E ancora: perché questo via vai? La Corte dei Conti è interessata a questa storia, visto che si parla di denaro pubblico?

Ancora: per quale motivo gli altri Comuni siciliani si dovrebbero prendere i rifiuti di Palermo?

C’è chi scrive ancora che a Bellolampo dovrebbe essere realizzata la settima vasca. Non sono bastate sei vasche di rifiuti che, come scrive il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonino Randazzo, con sei vasche ha ormai un’estensione pari al Golfo di Mondello?

Randazzo e Sabrina Figuccia, per la cronaca, sono gli unici due consiglieri comunali di Palermo che fanno opposizione un’amministrazione comunale – quella di Leoluca Orlando – dove si ritrovano insieme il PD, gli uomini di Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli (quello che sta con un piede nel PD, con un piede nel centrodestra e che per ora dice che non vuole andare con Matteo Renzi di Italia Viva, forse perché di piedi ne ha solo due…), gli uomini di Angelino Alfano (lui è sparito, ma a Palermo ha lasciato una colonia di ‘alfanini’) e Rifondazione comunista di Palermo, che non si capisce che tipo di comunismo deve ‘rifondare’ con Orlando, Cardinale e gli alfanini…

Così la discarica di Palermo è satura, è chiusa ma, contemporaneamente, è aperta per ospitare, nel piazzale, montagne di immondizia in attesa di qualcuno trovi dove portarla.

Adesso sono passati se giorni, forse sette giorni, forse di più: e la gente di alcuni quartieri delle città deve sopportare la puzza e tacere. Del resto, Palermo non è certo amministrata dalla Lega: se così fosse già sarebbero in azione TG, inchieste e altro ancora. Trattandosi della ‘sinistra’ – soprattutto a Palermo, poi – bisogna avere pazienza! Non è che sono tutti gli stessi, i politici?

Non c’è rimedio? Falso: il rimedio c’è. Il sindaco di Palermo, Orlando – come abbiamo scritto più volte – dovrebbe firmare un’ordinanza per costringere i titolari delle altre discariche della Sicilia a seppellire i rifiuti di Palermo. Perché non firma?

Questa è la vera domanda da cento punti: non firma magari perché l’emergenza rifiuti, a Palermo, l’ha creata lo stesso Comune di Palermo?

Il sindaco di Palermo spera che qualcuno gli tolga le castagne dal fuoco? E chi?

Quello che possiamo dire è che, finalmente, c’è un Governo regionale – quello di Nello Musumeci – che sta rispettando la legge. La Regione, infatti, non ha alcuna competenza sulla raccolta e sullo smaltimento dei rifiuti urbani.

E se negli anni passati i presidenti della Regione firmavano ordinanze in materia di rifiuti ad ogni piè sospinto, sarebbe molto interessante, oggi – oggi che finalmente la Regione sta ripristinando la legalità – andare a rivedere queste ordinanze, per capire se erano atti amministrativi motivati da vera emergenza: e, in ogni caso, se era il caso che intervenisse la Regione. 

A tale proposito non possiamo non commentare due prese di posizione che, nella migliore delle ipotesi, sono bizzarre: una del parlamentare del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino, che invece di attaccare la gestione del Comune di Palermo che sui rifiuti fa acqua da tutte le parti la difende, chiamando in causa la Regione, e i sindacalisti di CGIL, CISL e UIL che, anche loro, chiamano in causa la Regione siciliana.

Trizzino e questi sindacalisti, forse, dovrebbero andare a dare un’occhiata, magari di sfuggita, alla legge regionale numero 9 del 2010, dove, in materia di rifiuti urbani, vengono definiti i compiti dei Comuni, singoli o in forma associata, e della stessa Regione che, su tale materia, ha solo un compito di programmazione e non certo di gestione!

Forse si riferiscono al passato? Se sì, Trizzino e i sindacalisti hanno ragione a sottolineare le responsabilità della Regione, perché negli anni passati, nel nome dell’emergenza in materia di rifiuti, i Governi regionali di centrodestra e di centrosinistra hanno speso una barca di soldi – un miliardo di euro e forse più – per non realizzare quasi nulla!

Ma queste cose non sono state denunciate né da Trizzino, né dai sindacalisti: le abbiamo denunciato noi nel gennaio dello scorso anno in questo articolo.

Detto questo, se Trizzino e i sindacalisti pensano – visto che a quanto pare sono di parte, e precisamente dalla parte della fallimentare amministrazione comunale di Leoluca Orlando – di chiamare in causa l’attuale Governo regionale, beh, si sbagliano: e questo lo diciamo non per difendere l’attuale Governo regionale – che peraltro noi critichiamo spesso – ma perché è insopportabile che un Comune che ha gestito in modo fallimentare la raccolta differenziata dei rifiuti e che non sa dove mettere i rifiuti, perché in quasi due anni di emergenza non ha fatto praticamente nulla, pur sapendo che si andava incontro al disastro debba adesso scaricare le proprie responsabilità con la copertura di sindacati e di qualche grillino ‘di sinistra’.

A Trizzino e ai sindacalisti ricordiamo invece che, da giorni, ci sono cittadini di Palermo condannati a vivere tra i cattivi odori.

Gli unici due politici che si sono caricati l’onere di porre con forza la questione Bellolampo sono stati il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia, leader di Cambiamo la Sicilia, e sua sorella Sabrina Figuccia, consigliera comunale a Palermo.

Ci sarebbe anche il citato consigliere comunale grillino Antonino Randazzo, che però sembra solo, visto che il suo Movimento, alleato del PD a Roma, non fa opposizione a Palermo.

Molto più decisi Vincenzo e Sabrina Figuccia: entrambi hanno detto a chiare lettere che la discarica di Bellolampo va chiusa. E hanno posto la questione non soltanto a tutela dei cittadini di Palermo che lamentano i cattivi odori, ma anche dei paesi che distano pochi chilometri da Bellolampo, dove, in ragione del vento, il cattivo odore si fa sentire.

Vincenzo e Sabrina Figuccia, oltre a provare a mettersi in contatto con i cittadini di Palermo che lamentano il cattivo odore, stanno organizzando un incontro a Torretta, dove il problema è sentito.

“A Torretta – ci dice Figuccia – interverranno i cittadini di tutto il comprensorio dai quali siamo stati contattati. Inviteremo anche i sindaci. sarà l’occasione per capire chi vuole effettivamente affrontare e risolvere il problema enorme dell’inquinamento di Bellolampo, he oggi è una bomba ecologica”.

Facciamo notare a Figuccia che, ancora oggi, nonostante i problemi, c’è chi parla di realizzare la settima vasca nella discarica di Bellolampo.

“Sarebbe un errore gravissimo – ci risponde il parlamentare regionale -. Bellolampo va chiusa. Palermo, l’amministrazione comunale di Palermo deve trovare un’altra soluzione. In ogni caso aggiungo che se malaguratamente dovesse essere realizzata la settima vasca, questa, con i bassi livelli di raccolta differenziata, si saturerebbe in due anni, due anni e mezzo al massimo. E il problema si riproporrebbe. Ribadisco: la discarica di Bellolampo va chiusa e basta”.

Si riproporrebbe, aggiungiamo noi, per il sindaco di Palermo che arriverà…

 

 

 

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