Dopo la stangata agli agricoltori il Governo Conte bis vuole affossare il settore turistico

25 settembre 2019

La cosa incredibile di questa nuova trovata ‘tassaiuola’ è che – così leggiamo sui giornali – sia stata messa a punto dal Movimento 5 Stelle. Come si racconta in questo articolo, ad essere torchiati non sarebbero solo i titolari di alberghi e ristoranti, ma anche le aree economicamente più deboli della società italiana. La metamorfosi dei grillini: da ‘difensori del popolo italiano’ a inventori di balzelli ed esosi esattori delle tasse… 

Il Governo delle tasse – questo, di fatto, è il Governo PD-Movimento 5 Stelle – dopo il maldestro tentativo di massacrare gli agricoltori con la manovra sul gasolio agricolo ha gettato gli occhi sui titolati di alberghi e ristoranti. Insomma, dopo l’agricoltura il Governo Conte vorrebbe mettere in ginocchio anche il turismo, che è uno dei settori portanti dell’economia italiana.

In sintesi, se il Governo giallo-rosso, aumentando il costo del carburante per i trattori e, in generale, per i mezzi agricoli, conta di togliere dalle tasche degli agricoltori un miliardo di euro, con la manovra su alberghi e ristoranti, conta di incassare ben 4 miliardi di euro!

Il problema di questa ennesima follia è duplice: si colpirebbe il settore turistico, facendo pagare il conto anche alle fasce più deboli della società italiana. Vediamo di illustrare quello che vorrebbe fare il Governo della tasse di PD e grillini.

Cominciamo col dire che si discetta di IVA. Leggiamo sul quotidiano economico e finanziario Investire Oggi:

“Stando alle proposte del Movimento 5 Stelle, ancora da definirsi nei dettagli con i nuovi alleati Dem – leggiamo su Investire Oggi – alcuni aumenti dell’IVA verrebbero fatti scattare, ma non per tutti i settori e nemmeno per tutti i contribuenti”.

La stangata scatterebbe per i titolari di alberghi e ristoranti, che vengono sbrigativamente considerati “a maggiore rischio di evasione fiscale”. Ad essere colpiti sarebbero i consumatori che pagheranno in contanti.

Come si può notare, il Governo di PD e grillini non sembra interessato a perseguire i grandi evasori fiscali, ma a colpire i comuni cittadini e uno dei pochi settori economici vitali dell’Italia.

Il meccanismo messo in piedi dal Governo di PD e grillini dovrebbe essere il seguente: i cittadini che si recheranno nei ristoranti e negli alberghi pagherebbero l’IVA non più al 10%, ma al 23%. Chi pagherà con carta di credito o bancomat, cioè con modalità tracciabile, in un secondo momento dovrebbe essere rimborsato. Come? Attraverso un credito d’imposta che andrebbe a ridurre l’imposizione fiscale.

Tradotto: intanto i cittadini che vanno al ristorante o in albergo pagheranno una maggiorazione dell’IVA del 13%, poi pagheranno meno tasse.

“Ai titolari di redditi incapienti – leggiamo sempre su Investire Oggi -verrebbe inviato un rimborso cash. Tutti gli altri, cioè quanti avessero pagato in contanti, dovrebbero sostenere la stangata”.

Investire Oggi spiega come il Governo Conte bis, con questa trovata, farebbe pagare il conto alle fasce più deboli della società italiana, mettendo in crisi uno dei settori portanti dell’economia italiana:

“Dire che si tratti di follia sarebbe minimizzare l’idiozia di una simile misura. Anzitutto, colpirebbe gravemente il settore turistico, colonna portante della nostra economia per incidenza sul Pil e posti di lavoro creati. E non stiamo parlando di un ritocco all’insù, bensì di più che un raddoppio dell’aliquota IVA applicata. Inoltre, questo avverrebbe ai danni dei consumatori più deboli, cioè quanti fossero sprovvisti di carte di pagamento, poiché non titolari spesso nemmeno di un conto bancario. Parliamo di anziani, giovanissimi, ma anche disoccupati e famiglie con bassi redditi. Oltretutto, perché mai dovrebbe essere punito chi pagasse cash, se ad evadere l’imposta sarebbe eventualmente il fornitore del servizio? Una cosa sarebbe incentivare comportamenti virtuosi, altra fare macelleria sociale contro alcune fasce della popolazione”.

Anche l’ipotesi di rimborsare il cliente ‘virtuoso’ con la restituzione dell’aggravio dell’IVA non sarebbe una passeggiata: questo perché “creerebbe comunque un contraccolpo alla liquidità delle famiglie tra il momento in cui sarebbero avvenuti i pagamenti e quello in cui verrebbero rimborsati. Il meccanismo si complicherebbe per i titolari di redditi incapienti, i quali dovrebbero attendere che lo Stato accerti l’insufficienza dei loro versamenti fiscali per erogare il rimborso”.

Come già accennato, le famiglie verrebbero comunque colpite e il rimborso avverrebbe, nel futuro, pagando meno tasse (sempre che non arrivino nuove tasse…). Mentre i titolari di redditi incapienti dovrebbero attendere anni prima di vedere i rimborsi!

“Non sappiamo quanto valida sia l’ipotesi allo studio dei 5 Stelle, anche perché così com’è si presenta molto impopolare – scrive sempre Investire Oggi -. Il gettito atteso sarebbe nell’ordine dei 4 miliardi di euro, lo 0,2% del Pil, nemmeno una cifra considerevole, dato il costo sul piano politico e l’impatto economico a dir poco devastante che la misura sortirebbe”.

Una sola considerazione: da soggetto politico critico verso l’Unione Europea dell’euro, il Movimento 5 Stelle si è trasformato in un movimento al servizio di chi vuole massacrare i cittadini italiani nel nome dell’Unione Europea dell’euro.

Non sappiamo se tutto il Movimento 5 Stelle sia d’accordo con questa linea politica – che poi è la linea politica del Partito Democratico – ma sappiamo che il Movimento 5 Stelle sta tradendo le proprie radici.

A nostro modesto avviso, chi, tra i grillini, non è d’accordo con questo scempio in danno di famiglie e imprese italiane dovrebbe cominciare a venire allo scoperto, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni.

Foto tratta da La Voce del Trentino

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