Governo Conte bis: sarà bagarre tra grillini e PD per accaparrarsi le poltrone ministeriali/ MATTINALE 385

30 agosto 2019

A nostro modesto avviso, il Governo grillini-PD non è a rischio perché non c’è accordo tra due forze politiche opposte. E nemmeno perché grillini e piddini si ‘scanneranno’ per accaparrarsi le poltrone ministeriali. La crisi potrebbe maturare dentro il Parlamento: magari con l’adesione di parlamentari al nuovo soggetto politico “populista e sovranista” che il filosofo e commentatore marxista Diego Fusaro si accinge a fondare… 

I ‘mercati’ – quelli che funzionano come i leoni del circo – hanno detto che il Governo tra la nuova versione dei grillini ‘europeisti’ (quelli che prima erano contro l’euro e che poi hanno votato per la ‘mastina’, pardon, la delfina della signora Mekel alla presidenza della Commissione Europea) e il PD va bene. Così lo spread, lo strumento di ricatto politico della UE dell’euro, è sceso a 165 punti. Se si fa quello che vuole l’Europa (“Ce lo chiede l’Europa”: ricordate?) tutto si aggiusta. Basta essere servi…

Che dire? Che noi del Sud dal nuovo Governo tra grillini e PD non ci aspettiamo molto. Al massimo, daranno qualche briciola. Non a caso siamo favorevoli alla nascita di un nuovo soggetto politico del Sud.

Detto questo, dobbiamo avvertire i nostri lettori che per vedere il nuovo Governo di Giuseppe Conte all’opera dovranno aspettare un po’ di tempo. Quanto? Secondo noi, non basterà una settimana. E nemmeno due settimane. Perché i due ‘alleati’, per accaparrarsi le poltrone del Governo, si ‘sbraneranno’.

C’è chi sostiene che l’Europa sarà clemente con l’Italia. sarà così?

Certo, la crisi economica della Francia e la recessione che dovrebbe colpire con violenza anche la Germania – considerato che questi due Paesi sono i ‘Padroni’ della stessa UE – farà allentare i cordoni della borsa. Ma questo, per lo più, in favore di Francia e Germania. L’Italia non avrà le stesse agevolazioni, perché nell’Europa dell’euro conta quando il due di coppe con la briscola a denari…

In questo scenario i grillini e gli esponenti del PD – che, lo ricordiamo, non hanno nulla in comune e si ritrovano alleati di Governo solo perché temono il ricorso alle elezioni anticipate – vivranno il Governo non pensando agli interessi generali, ma come un mezzo per cercare il consenso popolare che hanno perso.

Ricordiamoci che, in questo momento, Movimento 5 Stelle e PD, insieme, non arrivano al 40%.

I primi – i grillini – in quattordici mesi di Governo hanno tradito le aspettative della grande maggioranza degli elettori che li hanno sostenuti alle elezioni del 4 marzo 2018, cioè degli elettori del Sud: non a caso alle elezioni europee hanno perso circa 6 milioni di voti.

I secondi – gli esponenti del PD – hanno perso alle elezioni politiche del 2018 e sono andati addirittura peggio alle recenti elezioni europee, perché, al di là delle percentuali, in valore assoluto, rispetto alle politiche dello scorso anno, alle europee hanno perso oltre 110 mila voti.

Cosa vogliamo dire? Che si tratta di due partiti che proveranno a organizzare il Governo per prendere voti. Ci riusciranno? Questo non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che rispondono a interessi del Nord (nel caso dei grillini) e del Centro Nord (nel caso del PD).

Questo significa che i tentativi di accreditarsi nel Sud, da parte di questi due soggetti politici, sono destinati a fallire, perché, inevitabilmente, quando ci sarà da distribuire risorse penalizzeranno il Mezzogiorno.

Questo significa anche che la ‘guerra’ per la spartizione dei Ministeri, tra queste due forze politiche, sarà ‘all’ultimo sangue’. Come già accennato, non avendo nulla in comune, non avendo dato vita a un Governo sulla base di un programma comune, ma solo per evitare le elezioni anticipate che li vedrebbe, per loro stessa, oggettiva ammissione, matematicamente perdenti, grillini e piddini, come già ricordato, si ‘sbraneranno’ per accaparrarsi le poltrone ministeriali.

Assisteremo a giorni e giorni di trattative sulle poltrone: una bagarre che, con molta probabilità, verrà sedata da soggetti ‘esterni’, magari istituzionali.

E siccome i grillini, fino ad oggi, hanno dimostrato di non avere ‘spina dorsale politica’, ne usciranno sicuramente perdenti.

Vi anticipiamo che perderanno il Ministero degli Interni, che andrà al PD; e non avranno mai il Ministero dell’Economia, che resterà alla UE e, al massimo, al PD, partito che garantisce abbondantemente la destra economica e liberista che oggi governa l’Unione Europea.

I grillini – e questo l’ha detto bene il filosofo Diego Fusaro – sono ormai entrati in una parabola discendente che li porterà all’estinzione.

Ricordiamo che i grillini sono nati populisti, anti-euro e contro l’Unione Europa. Sono stati Beppe Grillo, Giuseppe Conte e Giuseppe Di Maio a imporre la svolta ‘europeista’. La base non è d’accordo non sembra essere d’accordo (non a caso i consensi per il Movimento sono drasticamente diminuiti). E abbiamo il dubbio che molti parlamentari grillini siano rimasti populisti, anti-euro e contro l’Unione Europea.

Luigi Di Maio, nel motivare l’accordo con il PD, dice che loro “non scappano dagli impegni assunti con gli elettori”. Ascoltare, al Sud, le parole del ‘capo’ politico dei grillini (ma lo è ancora?) fanno sorridere, perché non c’è un solo impegno assunto dal Movimento 5 Stelle verso il Sud che fino ad ora è stato rispettato.

Anche se il più riottoso a formare il nuovo Governo è stato il segretario del PD, Nicola Zingaretti, per i grillini, forse, sarebbe stato più conveniente prendere subito il toro per le corna e andare al voto.

Ma non potevano farlo, perché tutti i parlamentari nazionali sono alla seconda legislatura e sarebbero andati – tutti – a casa.

Così è nato il ‘Governo degli opposti’.

L’ex Ministro Calogero Mannino dice che tale Governo durerà poco.

Noi non condividiamo tale analisi. A nostro avviso la paura del voto – destinata a crescere – sarà un collante fortissimo che costringerà queste due forze politiche alla difficile convivenza.

Le difficoltà, per l’attuale Governo, semmai, potrebbero arrivare dallo sfaldamento de gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato. Perché pensiamo questo?

Perché non pochi deputati e senatori del Movimento 5 Stelle potrebbero decidere di lasciare Beppe Grillo a ‘bagnomaria’ con il PD passando nel Movimento populista e sovranista che vedrà la luce a Roma , il prossimo 14 settembre, con a capo il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro. 

Per non parlare dei parlamentari grillini del Sud che potrebbero aderire al Movimento 24 agosto di Pino Aprile e, in generale, dei meridionalisti.

Per dirla in breve, il Governo-grillini-PD potrebbe ‘morire’ in Parlamento e non nelle piazze già agitate da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Azzardiamo un’altra previsione: non crediamo che il Movimento 5 Stelle affronterà un’altra campagna elettorale per le elezioni politiche: non è da escludere, infatti,  che alcuni parlamentari grillini aderiscano al PD, magari per cercare di salvarsi.

Del resto, lo stesso Grillo ha anticipato uno scenario nuovo: ha detto che vorrebbe dare vita a un partito progressista: e più progressista del PD in Italia non c’è nessuno…

Foto tratta da Il Sole 24 Ore

 

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