Il Comune di Palermo ‘sprofonda’ e Leoluca Orlando, come Sansone, cerca di portare con sé il Consiglio comunale…

28 agosto 2019

Un sindaco che ha fatto tutto e il contrario di tutto si accorge, improvvisamente, che ‘esiste’ anche il Consiglio comunale. Che, però, nella testa orlandiana, serve solo per rifilargli la responsabilità di atti dei quali, invece, è responsabile lo stesso sindaco. L’ironia ‘metaforica’ di Sabrina Figuccia. Il paradosso di un Comune che ha a disposizione soldi pubblici a tempesta per i grandi appalti, ma non può più gestire l’ordinario. Da qui una crisi che potrebbe fare crollare tutto

Degna di nota, in una Palermo che continua ad essere sommersa dall’immondizia (solo chi vive nelle periferie o si trova a passare spesso da queste aree della città praticamente abbandonate sa di cosa stiamo scrivendo), è un’apparentemente bizzarra lettera che il sindaco, Leoluca Orlando, ha inviato al Consiglio comunale.

Come illustreremo nella parte finale di questo articolo, si tratta di un tentativo di scaricare sul Consiglio comunale responsabilità che sono, invece, della Giunta, sindaco in testa.

“Signor Presidente e signori Capigruppo – scrive Orlando rivolgendosi al presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando (di centrosinistra come il sindaco) e ai capigruppo (in maggioranza di centrosinistra come il sindaco) – avrete certamente seguito il dibattito e le iniziative in corso relative al decoro e alla pulizia della città. Al di là delle legittime posizioni politiche e delle opinioni dei singoli e delle singole forze politiche, è innegabile che sia necessaria una azione che chiami alle proprie responsabilità ogni istituzione, così come ogni ufficio, azienda e financo ogni singolo cittadino e cittadina di Palermo. Nel corso degli ultimi mesi si sono succedute iniziative e interventi da parte delle aziende e degli uffici competenti. È sotto gli occhi di tutti che tali iniziative e interventi non sono sufficienti, per il permanere di situazioni di carenza di decoro e pulizia in città”.

“Le cause e le responsabilità sono molteplici, e, fra queste – scrive sempre il sindaco – alcune inadeguatezze normative e regolamentari cui il Consiglio comunale può contribuire a porre rimedio. Credo utile ricordare che fra gli atti al vaglio del Consiglio, e per altro di sua esclusiva competenza, ne figurano alcuni direttamente collegati al tema del decoro in città. Mi riferisco nello specifico a quello che riguarda i rifiuti, anche con l’istituzione della figura degli ispettori ambientali, e quello che riguarda l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi si rende colpevole di comportamenti incivili e non rispettosi della nostra città. A questi, vanno aggiunti, quei regolamenti che, sia pure non direttamente collegati ai temi del decoro e della pulizia, su essi hanno una indiretta influenza di non poco peso: la regolamentazione dei mercati, la regolamentazione della cosiddetta ‘Movida’, di cui è da valutare un aggiornamento alla luce dell’esperienza di questi anni e quella che riguarda i ‘dehors’. Non vi sfuggirà infatti come una migliore e più efficace regolamentazione di queste attività economiche e commerciali possa avere refluenze positive in termini di decoro e gestione dei servizi di pulizia della città. Confido nella vostra attenzione e sensibilità, perché dal Consiglio possa venire un segnale importante di impegno ed unità di intenti nel contrasto ai comportamenti illeciti e per la migliore organizzazione di tutto quanto può contribuire al decoro e alla vivibilità della nostra città”.

Prima delle nostre considerazioni illustriamo alcune delle reazioni. Cominciamo dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, che erano sei e si sono ridotti a tre: Concetta Amella, Viviana Lo MonacoAntonino Randazzo. 

“Riceviamo con stupore – scrivono i tre consiglieri comunali nella replica al sindaco – la lettera che il sig. Sindaco della città di Palermo quest’oggi ha inviato all’attenzione del suo omonimo presidente del Consiglio e a tutti i capigruppo di Sala delle Lapidi. Accogliamo le sue parole con un sorriso amaro. Infatti, pur cogliendo la sua comprensibile preoccupazione per una città ormai fuori controllo, al contempo ci chiediamo dove sia stato, sino ad oggi, il Primo cittadino, che negli ultimi 7 anni ha continuativamente dettato l’agenda politica a Palermo, rivestendo il delicato ruolo di Amministratore della nostra martoriata città. Forse, attraverso questa lettera, il Sindaco cerca un assist proprio tra le fila del Movimento 5 Stelle, che dal proprio insediamento, il 7 agosto 2017, ha dimostrato – nei fatti – piena disponibilità e fattività, ponendosi al servizio di tutti i cittadini, senza mai arroccarsi su posizioni squisitamente politiche e ostruzionistiche”.

“Tuttavia – proseguono i grillini – a noi corre l’obbligo ricordare, a beneficio di tutti, che in Consiglio comunale tra i banchi della maggioranza siedono i suoi uomini e donne, e che è loro preciso compito trovare al loro interno i numeri e la motivazione per portare avanti gli atti messi all’ordine del giorno. Forse al primo cittadino sfugge il fatto che troppo spesso proprio a causa di un eccesso di assenze o di improvvisi allontanamenti da parte dei colleghi di maggioranza, è addirittura impossibile aprire le sedute o portare a termine una discussione pubblica in Aula, che viene rimandata al giorno successivo a spese dei cittadini. Da molti mesi è ormai certificata la totale assenza di un’attiva e fattiva azione amministrativa sia in considerazione della scarsità di atti prodotti dagli Uffici e inviati alle competenti commissioni, sia per l’impossibilità di approvare quelli già calendarizzato a Palazzo delle Aquile. Il Movimento 5 Stelle con la sua leale presenza in Aula, capacità di dialogo sia a Sala delle Lapidi che con gli Uffici comunali, ha dimostrato – nei fatti – la propria volontà e disponibilità ad affrontare le delibere sui beni comuni, sugli impianti sportivi, sulla pubblicità, sui dehors, sull’inclusione sociale e sul regolamento che riguarda i rifiuti, giusto per citarne alcuni. Se questo Consiglio comunale è in totale stallo, in quanto non riesce a produrre dei risultati, sarebbe doveroso intanto che il Sindaco e la sua maggioranza si assumessero le proprie responsabilità, dichiarando apertamente la propria inadeguatezza”.

Sulla vicenda interviene anche Sabrina Figuccia che, a differenza dei tre consiglieri comunali grillini – che con la lettera riportata sopra, di fatto, hanno ammesso di non aver scatenato contro l’attuale amministrazione comunale una dura opposizione – rappresenta la vera opposizione all’attuale amministrazione comunale di Leoluca Orlando: forse, l’unica voce di opposizione in un Consiglio comunale flaccido, politicamente amebico (si pensi a Forza Italia di Gianfranco Miccichè schierata in sostegno del sindaco Orlando!) inconsistente e, contemporaneamente, a servizio permanente effettivo in favore della Giunta comunale.

“Respingo al mittente le accuse, neppure troppe velate che il Sindaco Orlando, rivolge all’intero Consiglio comunale – scrive Sabrina Figuccia -. Attenzione, sensibilità, impegno, unità di intenti, tutte belle parole che il Sindaco però dovrebbe pronunciare davanti ad uno specchio, lo stesso a cui ormai è abituato a guardarsi ogni giorno, perché forse, come un novello Narciso, disdegna ogni persona che lo ama e si è innamorato della sua stessa immagine riflessa. Orlando non dimentichi i 5 anni trascorsi con al suo fianco una maggioranza bulgara con la quale avrebbe potuto esitare tanti di quei regolamenti, per i quali con questa lettera richiama alla responsabilità l’attuale Consiglio comunale. Rivolga pertanto il suo accorato appello a quanti hanno fatto parte di un sistema che nella geopolitica palermitana degli ultimi quarant’anni ha usato il manuale Cencelli come un vero e proprio vangelo. Si rivolga – conclude Sabrina Figuccia – alla sua maggioranza, ai suoi fedeli sostenitori e a quanti in questi anni hanno condiviso con lui il governo di questa città. Per il resto, tornando alla mitologia greca, non ci resta che sperare che il novello Narciso si risvegli prima di cadere per sempre nello stesso specchio d’acqua in cui si riflette da troppi anni”.

Cominciamo con la lettera del sindaco. Che, come già accennato, è un tentativo, un po’ furbo e un po’ disperato, di scaricare sul Consiglio comunale responsabilità politiche e amministrative che sono, in primo luogo, dello stesso sindaco.

Nei giorni scorsi abbiamo illustrato come, con l’elezione diretta dei sindaci – che somigliano tanto, forse troppo, ai Podestà del regime fascista – è stata vulnerata l’idea stessa di democrazia nei Comuni. la gestione di Palermo, da parte di Orlando, è un esempio macroscopico di un tiranno che fa ciò che vuole.

Il sindaco di Palermo nomina gli assessori, gli revoca il mandato e ne nomina altri, nomina e revoca i vertici delle società comunali, interviene negli equilibri della burocrazia comunale e in tutti i settori dell’amministrazione del Comune. Fino a qualche giorno fa è intervenuto per criticare i vertici della RAP (la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti) che lui stesso ha nominato!

Lo stesso sindaco, quando i giudici del TAR Sicilia si sono pronunciati sulla ZTL in modo non conferme ai suoi desideri, non ha esitato a criticarli. 

Quanto al Consiglio comunale di Palermo, l’abbiamo già detto: è a maggioranza di centrosinistra (come è stata raggiunta questa maggioranza, dopo uno spaglio delle schede durato un mese, lo abbiamo raccontato in questi articoli) e non conta assolutamente nulla e, fino ad oggi, ha fatto tutto quello che ha chiesto il sindaco.

Solo che, da qualche tempo a questa parte, in Consiglio comunale si assiste a una sorta di ‘ribellione’. Insomma, sembrerebbe che il sindaco non eserciterebbe più l’ascendente sulla maggioranza del Consiglio comunale. Cosa, questa, che raccontano i tre consiglieri comunali grillini e la stessa Sabrina Figuccia.

Così la lettera di Orlando assume diversi significati. Che vanno illustrati alla luce non del fallimento dell’attuale amministrazione comunale sul fronte dei rifiuti, ma del fallimento complessivo dell’attuale amministrazione comunale.

Infatti, l’immondizia che ristagna nelle strade (soprattutto in periferia) è la spia di un malessere che riguarda tutta l’amministrazione.

Le strade cittadine sono un disastro.

Le società che fanno capo al Comune sono quasi tutte senza soldi.

I servizi gestiti dal Comune sono carenti, se non pessimi.

E – aspetto centrale – le condizioni finanziarie sono difficili, se non al limite.

Questo, per un sindaco democristiano vecchia maniera come Orlando, che costruisce il proprio consenso con la spesa pubblica, è un problema serio.

Né la situazione cambierà in prospettiva: sia perché la Regione siciliana è semi-fallita (da lì soldi non ne arriveranno), sia perché il Governo nazionale con dentro il PD potrà fare poco o nulla, perché questo partito, al pari della Lega, deve in primo luogo dare risposte al Centro Nord.

Così Orlando si trova in una situazione paradossale: ha in ‘cassa’ una barca di soldi per gestire lucrosi appalti (tram e parcheggi), ma non ha i soldi per la gestione giornaliera: con il rischio che il giorno dopo giorno faccia crollare tutto (si pensi ai disastri che il comune ha combinato on la discarica di Bellolampo: non a caso il Comune sta provando a scaricare responsabilità e, soprattutto, costi sulla Regione).

Da qui il maldestro appello al Consiglio comunale di approvare nuove penalizzazioni a carico dei cittadini (“..l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi si rende colpevole di comportamenti incivili e non rispettosi della nostra città…).

Della serie: il Consiglio comunale si carica l’onere di inasprire le sanzioni, assumendosene la responsabilità politica davanti agli elettori, e Orlando e la sua Giunta ne godono i benefici…

Una bella proposta, no? La verità è che anche per il Comune di Palermo, come avvenuto a Catania, si avvicina il giorno della resa dei conti…

Foto tratta da L’Onesto   

 

 

 

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