Vertenza ex sportellisti: il VIDEO con i due volti di Luigi Di Maio/ MATTINALE 359

5 agosto 2019

Come avvenuto per altre vertenze (ILVA, TAP, TAV, Unione Europea, Sud, agricoltura meridionale, acqua eccetera), anche per la vicenda dei lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali della Sicilia il Movimento 5 Stelle ha cambiato linea politica. In questo video Luigi Di Maio, nel giro di pochi mesi, riesce a dire prima una cosa e poi l’esatto contrario. Domanda: ma gli elettori, per i grillini, quanto valgono? 

Sulla rete circola un video con protagonista il vice premier e Ministro del lavoro, Luigi Di Maio, che definire allucinante è poco (LO TROVATE IN CALCE A QUESTO ARTICOLO). Nel video si parla di lavoro: per la precisione, del personale che dovrebbe operare nei Centri per l’impiego. Il Video immortala due versioni del Di Maio-pensiero.

La prima parte del video risale a qualche tempo fa. Si tratta di un incontro, probabilmente andato inscena a Roma, nel quale il Ministro Di Maio, si intrattiene con una delegazione di ex sportellisti (si tratta dei lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali licenziati dalla Regione siciliana). Gli ex dipendenti degli Sportelli multifunzionali si occupavano di politiche del lavoro. In questa prima parte del video Di Maio prende informazioni sui lavoratori licenziati e si impegna a farli lavorare. Dice, testualmente, che trattandosi di personale già formato non c’è motivo di non utilizzarlo.

Questo primo discorso del vice premier e Ministro del Lavoro è di buon senso e ha una sua valenza morale: stiamo parlando, infatti, di un migliaio di persone – in buona parte quarantenni all’atto del licenziamento, oggi cinquantenni – che difficilmente potranno rientrare nel mondo del lavoro con altre mansioni.

Poi c’è la seconda parte del video. In questa seconda parte del video si vede Di Maio che si intrattiene con un folto gruppo di giovani. Da quello che si intuisce, sono giovani che dovranno occuparsi di politiche del lavoro. Le parole pronunciate dal vice premier e Ministro del Lavoro lasciano di stucco. Molti ci hanno criticato, dice Di Maio, perché non stiamo prendendo personale con trent’anni di esperienza. Ma noi – aggiunge – stiamo puntando sui giovani, perché solo i giovani possono capire i problemi dell’attuale mondo del lavoro.

Come potete notare, nella prima parte del video c’è un Di Maio che si impegna con i lavoratori licenziati degli ex Sportelli multifunzionali che hanno alle spalle un’esperienza trentennale in materia di politiche del lavoro; nella seconda parte del video si ‘rimangia’ l’impegno che ha assunto con i lavoratori licenziati e si rivolge ai giovani, motivando anche il perché si sta rivolgendo a loro – cioè ai giovani – abbandonando al proprio destino i lavoratori cinquantenni licenziati!

In questo video – che dura meno di un minuto – a nostro modesto avviso si delinea con estrema chiarezza la vera natura del Movimento 5 Stelle: un soggetto politico senza una linea politica, con i propri rappresentanti in maggioranza muti e dove chi prende la parola – è il caso di Di Maio – cambia spesso opinione senza dare alcuna spiegazione ai cittadini-elettori.

L’atteggiamento di Di Maio sul personale che in Sicilia si occuperà di politiche del lavoro non è il primo caso di cambiamento di linea politica. perché l’unica, vera linea politica del Movimento 5 Stelle è l’assenza presso ché totale di linea politica.

Hanno cambiato linea politica sull’ILVA di Taranto: in campagna elettorale l’acciaieria andava chiusa; una volta arrivato al Governo l’acciaieria è rimasta aperta, in perfetto accordo con la linea politica del precedente Governo a guida PD.

La stessa cosa è avvenuta con la TAP, il folle gasdotto che sta sventrando un tratto di costa del Salento, sempre in Puglia: in campagna elettorale i grillini sbraitavano per bloccare tale opera; arrivati al Governo hanno cambiato opinione.

La stessa cosa – anche se in uno scenario di ipocrisia – sta avvenendo con la TAV, l’alta velocità ferroviaria tra Torino e Lione: per anni i grillini sono stati vicini ai NO TAV, ora hanno cambiato opinione. In questo caso, però, c’è un goffo tentativo di salvare la faccia: il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – messo a Palazzo Chigi dai grillini – si dive favorevole alla TAV; i grillini, Di Maio in testa, dicono di essere sempre contrari alla TAV, ma invece di aprire la crisi di Governo si rimettono al Parlamento…

Siamo davanti a una farsa: la TAV è una decisione del Governo, il Parlamento non c’entra proprio nulla! I principi del Movimento finiscono sotto i piedi e si salvano le poltrone del Governo!

Questa sceneggiata è un’offesa alla politica ed è, soprattutto, uno schiaffo al movimento NO TAV che, da anni si batte contro un’opera pubblica che ha un solo obiettivo: movimentare una massa impressionante di denaro pubblico che non è difficile capire, in buona parte, quale via prenderà…

E che dire della posizione del Movimento 5 Stelle sull’Unione Europea dell’euro? Qualche anno fa annunciavano un referendum sulla moneta unica europea. Poi il referendum sull’euro è rientrato. Poi sono rientrate anche le critiche all’Unione Europa.

Oggi il Movimento 5 Stelle, in Europa, è schierato con l’ala ultraliberista. I 14 eurodeputati – sembra incredibile! – sono stati determinanti nell’elezione della presidente della Commissione Europea, l’ultraliberista Ursula von der Leyen!    

La lista dei voltafaccia è lunghissima: l’acqua, che doveva tornare interamente pubblica, affidata alla società per azioni; il Sud abbandonato a se stesso in ‘stile’ PD; l’agricoltura del Sud Italia abbandonata a se stessa; la mancata battaglia per bloccare le trivelle autorizzate dal Governo Renzi; i fanghi nei terreni agricoli ‘infilati’ nel Decreto Genova, la mancata battaglia per bloccare la riforma Renzi sulle banche di credito cooperativo.

Si rimane stupiti dal cinismo con il quale i grillini cambiano opinione su qualunque argomento. E dalla facilità con la quale vengono sbattuti fuori coloro i quali provano a opporsi a questi repentini cambiamenti di linea politica imposti non si capisce da chi.

Questo modo di fare ha già fatto perdere ai grillini 6 milioni di voti. Ma questo non gli ha creato problemi. Basti pensare che il voltafaccia sulla TAV è successivo alla disfatta del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee. Insomma, si continua ad andare dove va il vento…

Così torniamo alla Sicilia. Alla vicenda degli ex sportellisti e, in generale, ai circa 8 mila dipendenti della Formazione professionale. Questo blog, oltre un anno fa, quando la vertenza Formazione professionale e Sportelli multifunzionali è stata trasferita a Roma ha manifestato dubbi.

Il nostro ragionamento è semplice: i problemi, a questi 8 mila lavoratori, li ha creati la Regione siciliana. Ed è la stessa Regione che deve trovare una soluzione. Anche perché, proprio su Formazione e politiche del lavoro, non mancano le risorse finanziarie.

Invece della questione è stato investito l’attuale Governo nazionale. I risultati si vedono.

detto questo, ci chiediamo e chiediamo: ma gli elettori – gli elettori di Taranto che si battono contro l’ILVA, gli elettori del Salento che si battono contro la TAP, gli elettori che si battono contro la TAV, gli elettori del Sud e via continuando – quanto valgono per il Movimento 5 Stelle?

 

QUI IL VIDEO DI LUIGI DI MAIO 

Foto tratta da wired.it

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