Il ‘caso’ Sea Watch? Tutto grasso che cola per Salvini, che incrementerà i propri voti/ MATTINALE 323

27 giugno 2019

Invece di occuparci delle cose serie – l’Unione Europea che ci deruba, la sanità pubblica che è allo sfascio, il Sud sempre più abbandonato – ci occupiamo della ‘Sea Watch’ e della sua ‘capitana’ che ha ‘salvato’ 42 migranti. Se ne occupa soprattutto il ‘capo’ della Lega, Matteo Salvini, che grazie a questa sceneggiata guadagnerà un’altra vagonata di voti! La dabbenaggine della ‘sinistra’ italiana, che ormai si occupa solo di migranti e dei capricci di esigue minoranze (leggere diritti civili…) 

“Sarebbe interessante – scrive il filosofo e commentatore Diego Fusaro – chiedere a Carola Rackete, la ‘capitana’ della Sea Watch, donde nasca in lei questa passione per le sventure lontane, al cospetto delle tante sventure vicine. Come diceva Rousseau, amare l’umanità è spesso l’alibi per non curarsi del proprio vicino di casa”.

Considerazione molto pertinente. Così come è corretta la considerazione del vice premier italiano, Luigi Di Maio:

“Siamo diventati il palcoscenico del Mediterraneo. Come mai la Sea Watch neanche prova più ad avvicinarsi a Malta o alla Grecia? Non fa notizia. Hanno preferito restare 14 giorni a largo delle nostre coste anziché chiedere a La Valletta, Madrid o Atene lo sbarco. I governi di questi Paesi sono forze politiche tradizionali UE (tutti di centrosinistra, ndr). Se uno dei popolari o dei democratici ti nega lo sbarco, i media neanche ne parlano, se lo fa il Governo italiano si mette in moto il carosello. La Sea Watch si fa pubblicità e raccoglie più fondi, così può ripartire”.

Tutto vero. Ma c’è un terzo soggetto in queste ore agli onori delle cronache: il solito, immancabile leader della Lega e Ministro degli Interni, Matteo Salvini. Spiace scrivere queste cose, ma se c’è qualcuno che, in questa storia, ci sta guadagnando veramente, ebbene, questo è proprio Salvini.

Apparentemente su posizioni opposte, la ‘capitana’ Carola Rackete e il leader della Lega sono mediaticamente alleati. La prima sta passando per la pasionaria dei migranti, il secondo per il protettore dell’Italia da un’invasione di migranti che non c’è.

Attenzione: lo scontro-incontro tra Salvini e la ‘capitana’ non si consuma sui migranti, che in questa storia di cinismo senza fine sono solo il mezzo, non il fine. Perché diciamo che sono il mezzo e non il fine? Perché di migranti, a Lampedusa, nell’ultimo anno, ne sono arrivati tanti. Se arrivano con le imbarcazioni di fortuna, non gliene frega niente a nessuno, a cominciare dal Ministro Salvini, che fa finta di non vederli.

Ma se i migranti salgono su una nave targata ONG, allora il leader della Lega scatta come una molla. Perché?

Perché a Salvini – e su questo non ha tutti i torti – non vanno a genio i criminali che incassano 4-5 mila euro per ogni migrante che trova posto nelle imbarcazioni di fortuna.

Alcune di queste imbarcazioni, come già ricordato, arrivano a Lampedusa, ma anche in Sicilia (molto ‘gettonate’ le coste dell’Agrigentino).

Poi ci sono le imbarcazioni che hanno la fortuna di trovare una nave targata ONG. O meglio, negli anni passati era una fortuna, perché nel 90% dei casi queste navi avevano trasformato alcuni porti della Sicilia – Pozzallo e Porto Empedocle in testa – come i propri porti.

Erano gli anni d’oro dell’operazione Mare Nostrum: navi ONG di qua, navi ONG di là, migranti in Italia – passando per il 90 per cento dalla Sicilia – centri di accoglienza in espansione, cooperative ‘bianche’ e ‘rosse’ in festa, 4 miliardi di euro all’anno per tenere in piedi questa follia, tutto a spese degli ignari contribuenti italiani.

E se qualcuno, in quegli anni, si azzardava a contestare questo sistema veniva subito ripreso: “Zitto, razzista!”.

Pensate un po’: l’Europa dell’euro ci premiava: e aveva le proprie ragioni: non ‘cacciava’ un euro e faceva arrivare dall’Italia manodopera a prezzi stracciati per la gioia dei liberisti che tengono in pugno la UE.

Poi, però, è scoppiato il ‘bordello’.

La Francia alle prese con i terroristi per via della guerra ‘intelligente’ in Libia. Morale: la frontiera di Ventimiglia non è più molto abbordabile per i migranti.

L’Austria non vuole più migranti perché non sa dove metterli.

La Germania ha cominciato a frenare sui migranti.

I Paesi del Gruppo di Visegrád non solo non vogliono più migranti, ma alzano anche i muri.

Anche nel Regno Unito cominciano a tirare il freno.

Non parliamo dell’Olanda, che in queste ore non vuole nemmeno sentire parlare della Sea Watch, che forse con la stessa Olanda qualche legame ce l’ha…

Insomma, nell’ultimo anno molti Paesi dell’Unione Europea hanno cambiato opinione sui migranti. E forse grazie a questo hanno evitato la vittoria dei Populisti alle elezioni europee (che comunque sono andati avanti e saranno un problema per i liberisti che controllano la UE).

La notizia è che, passate le elezioni europee, la linea politica della UE sui migranti, nel complesso, non è cambiata. Della serie: l’Italia si fa entrare? L’Italia se li tenga!

Il problema è che, con il sistema delle ONG che ‘salvavano’ migranti a tipo catena di montaggio, c’era chi incassava vagonate di soldi. Ragazzi: 4-5 mila euro ‘a cranio’. Ma davvero è finito il grande business?

Da qui le pressioni di chi vorrebbe ripristinare il sistema. Ma le condizioni per tornare ai fasti dell’operazione Mare Nostrum non ci sono più.

Certo, magari chi ha guadagnato vagonate di soldi negli anni d’oro qualche cosa la investe per tentare di ripristinare il ‘sistema’. Ma lo fa senza tanta convinzione. Se persino i liberisti che controllano l’Eurozona non pressano più per avere altri migranti, beh, le speranze sono poche.

Del resto, i liberisti perché dovrebbero cambiare gli attuali equilibri europei? La ricchezza è in pochissime mani, nell’Eurozona ci sono oltre 100 milioni di poveri (COME POTETE LEGGERE QUI) e, soprattutto, grazie anche all’abbuffata di migranti degli anni passati, il costo del lavoro è bassissimo e i diritti dei lavoratori sono in ribasso in quasi tutta l’Europa.

Il Jobs Act è la nuova ‘Bibbia’ del Vecchio Continente. E nei Paesi europei sotto scacco – dopo la Grecia c’è l’Italia – la Giurisprudenza, in materia di lavoro, nelle cause che vedono contrapposti lavoratori e pubblica amministrazione, dà quasi sempre ragione alla prima e quasi sempre torto ai lavoratori.

Questo è un passaggio importantissimo, quasi centrale: perché consente alla ‘Grande Europa dell’euro’ di poter ridurre i servizi in favore dei cittadini italiani facendo pagare i lavoratori. Perché se la UE – cosa che sta facendo – toglie soldi all’Italia (leggere i 90 miliardi di interessi che l’Italia paga ogni anno sul debito pubblico, più la mannaia del rapporto debito-Pil), da qualche parte questi soldi debbono arrivare.

Non potendo – almeno per ora – prendersi direttamente il risparmio e le abitazioni degli italiani (COSA CHE NON VA ESCLUSA, COME ABBIAMO SCRITTO QUI), la UE dell’euro fa in modo di tagliare, indirettamente, i servizi ai cittadini. Facendo in modo – sempre indirettamente – di ridurre i diritti sociali ai lavoratori in generale e ai lavoratori della Pubblica amministrazione in particolare.

Chi oggi, in Italia, fa causa alla pubblica amministrazione quasi sempre perde. Clamorosa la vicenda dei medici che si sono specializzati negli anni passati. In base alla legislazione avrebbero dovuto avere diritto a importanti rimborsi legati, appunti, agli anni in cui si sono specializzati.

A un certo punto lo Stato italiano ha deciso che questi rimborsi non vanno più erogati. Punto. ma non erano dei diritti acquisiti? Appunto, erano…

L’attacco alla classe dei medici pubblici è un altro esempio di come lo Stato italiano, per pagare lo strozzinaggio del sistema euro, penalizzi un’intera categoria. Da dieci anni i medici pubblici italiani hanno il contratto bloccato. Nessun aumento dello stipendio. Ed è già stato stabilito che non prenderanno gli arretrati. Punto.

Il caos negli ospedali pubblici italiani – soprattutto nel Sud – è sotto gli occhi di tutti. Non si assumono nuovi medici e i medici che lavorano negli ospedali pubblici sono sotto stress (soprattutto nei Pronto Soccorso). Lo stesso discorso vale per gli infermieri (QUI UN NOSTRO ARTICOLO SUL CAOS NEGLI OSPEDALI PUBBLICI SICILIANI).

Davanti a tutti questi problemi – le “sventure vicine” per dirla con Fusaro – di cosa ci dobbiamo occupare e preoccupare? Della Sea Watch che deve portare i migranti che ha ‘salvato’ in Italia, dal momento che nel resto d’Europa non li vuole nessuno.

Da qui la manfrina di queste ore che serve solo a dare visibilità alla ‘capitana’ e al solito Salvini che, grazie a questa storia, prenderà un’altra caterva di voti.

Contrariamente a quello che pensano le anime belle della Chiesa cattolica e gli esponenti di una sinistra italiana, o ‘presunta’ tale, sono tantissimi gli italiani che vedono i migranti come intrusi. Al di là del fatto se tale atteggiamento sia giusto o sbagliato, in Italia ci sono 13 milioni di poveri, di cui 5 milioni indigenti. E c’è un Sud completamente abbandonato.

E quando parliamo di Sud abbandonato non ci riferiamo soltanto alle infrastrutture che mancano, ma anche a chi non riesce più a mettere d’accordo il pranzo con la cena.

Di questi – non soltanto nel Sud, ma in tutta l’Italia – l’intelligente ‘sinistra’ italiana rappresentata soprattutto dal PD non si occupa. Ma si occupa dei migranti. Sono scelte politiche, per carità. Del resto, è la stessa ‘sinistra’ che, non potendo più difendere i diritti sociali dei lavoratori (non glielo chiede l’Europa…), propone la ricetta dei diritti civili sempre più capricciosi: figli alle coppie gay, matrimoni gay e altro ancora.

Questa è la ‘sinistra’ italiana. La stessa che in Tv, nei giornali, sulla rete si ‘meraviglia’ di quanto siano ‘razzisti’ tanti italiani…

E gli italiani ridotti alla fame? E le imprese che da anni vantano crediti con lo Stato e falliscono perché non possono pagare le tasse? E dei lavoratori ultrasessantenni che non possono andare in pensione, perché la loro ‘aspettativa di vita’ è aumentata?

Di questi si occupa Salvini. Che grazie alla ‘capitana’ che ha ‘salvato’ i migranti da qualche giorno è su tutti i giornali e in tutte le Tv…

QUI IL BLOG DI DIEGO FUSARO

Oltre 100 milioni di poveri nell’Unione Europea. Da qui il vento ‘populista’. 

 

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