Pronto Soccorso della Sicilia: dopo le proteste dei cittadini ora si dimettono i medici

5 giugno 2019

E’ inutile che ci giriamo attorno: negli anni passati i Pronto Soccorso della Sicilia funzionavano meglio perché c’erano più medici e più infermieri. Oggi si ‘risparmia’ sulla sanità sulla pelle dei cittadini. E sulla pelle dei medici e degli infermieri costretti a turni di super lavoro e a relativo stressi. tant’è vero che i medici dei Pronto Soccorso cominciano a dimettersi 

di Carmelo Raffa

Pronto Soccorso in Sicilia sempre più disumano.

A tanti essere umani è capitato e capita e non per loro volontà e purtroppo per loro di finire accompagnati con l’autoambulanza del 118 o con mezzi privati in uno dei Pronto Soccorso della nostra triste Isola.

Già rappresenta una tristezza entrare in quelle sale d’attesa, poiché si constata quasi sempre il degrado ambientale. Per non parlare – cosa che capita spesso – delle persone molto più sofferenti di noi che aspettano, aspettano e sempre più aspettano che arrivi il proprio turno.

La situazione è diventata drammatica e definirla da Paese del terzo mondo è poco. Non è una cosa salutare abbandonare coloro che soffrono per ore e ore alle loro sofferenze e in taluni casi farli aggravare o addirittura farli morire.

Codice verde, codice giallo o codice rosso rappresentano etichette che, spesso, subiscono una metamorfosi e quindi cambiano colore. Qualche codice verde può fare il salto diventando codice rosso che rappresenta un serio pericolo per la vita.

Ricordiamo che qualche decennio fa le cose stavano diversamente e i Pronto Soccorso della Sicilia funzionavano molto meglio perché c’era personale medico e infermieristico sufficiente.

Ed ora? La situazione non solo non migliora, ma peggiora: questo perché alcuni medici, stanchi e avviliti dal troppo lavoro, dallo stress e, in taluni casi, da aggressioni fisiche e minacce da parte dei parenti dei pazienti, si dimettono.

E la Regione e lo Stato che fanno? Purtroppo non abbiamo notato alcun segnale concreto positivo per far migliorare la situazione.

Siamo in Europa? Siamo in Italia? O, come già accennato, nel terzo mondo?

Il buon funzionamento delle strutture sanitarie è fondamentale per i cittadini. I politici hanno il dovere di trovare le giuste soluzioni al riguardo.

Casi di cattiva sanità che portano persone e medici alla disperazione non debbono più esistere.

Cari governanti nazionali e regionali, prendete atto che in Sicilia c’è un’emergenza sanitaria e agite di conseguenza.

I siciliani hanno gli stessi diritti dei lombardi, dei veneti e di tutti gli altri italiani.

 

 

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