Gli ‘Archi di Pasqua’ e il cuore aperto di San Biagio Platani e dei suoi meravigliosi abitanti

28 aprile 2019

Ogni anno questo paese dell’entroterra dell’Agrigentino crea un appuntamento con le meraviglie di una grande tradizione culturale. Da qui la presenza di tanti forestieri che onorano una piccola cittadina fiera e orgogliosa, laboriosa e viva, felice di mostrare al mondo il suo ingegno, le proprie capacità artistiche e una grande generosità con il sorriso e a cuore aperto

di Adriana Vitale

Icaro caduto nel viale della poesia, dell’incanto, del mito, della leggenda, della favola, della tradizione, della cultura siciliana.

Icaro esagerato, ambizioso ma anche audace.

Icaro che racconta la sfida, il voler superare se stesso, che non sempre paga quando si oltrepassa il limite e si cavalca l’esagerazione.

Icaro cade rovinosamente e osserva con gli occhi stupefatti e meravigliati ciò che l’uomo è capace di operare assecondando e seguendo semplicemente la natura.

Icaro sembra comprendere che non bisogna mai sfidare la sua stessa madre che lo ha generato, che impara la lezione.

Icaro con le ali sciolte dal sole si immerge, come nelle stesse acque del mare che lo ha accolto, in un altro mare, il mare della bellezza.

Alle sue spalle la Madonna nera piange i suoi figli mentre anch’essa rivolta nel viale dell’incanto lancia un messaggio d’umanità, quella stessa umanità che, proprio perché tale, non osi sfidare la natura.

Di fronte gli archi trionfali della resurrezione, della rinascita, del risveglio, del bene che sconfigge il male, della primavera che s’impone prepotentemente all’inverno, della gioia che soffoca il dolore, della bellezza che sovrasta le brutture.

Un’intreccio geniale di miti, santi, leggende, sicilianità e spiritualità, questi i temi dominanti degli “Archi di Pasqua” raccontati e vissuti a modo loro, il tipico modo sambiagese che, con maestria, intreccia canne, salice, pane, spezie, pasta, cereali, alloro, arance, per dare forma e sostanza a nimpe (lampadari, foto a sinistra) quadri e addobbi sulle maestose strutture che costeggiano la via principale del paese di San Biagio Platani; e ancora pane nelle più svariate forme, simbolo di prosperità.

Ogni anno capace di meravigliare se stessi e i tanti occhi dei forestieri che, con la loro presenza, onorano una piccola cittadina dell’entroterra siciliano, fiera e orgogliosa, laboriosa e viva, felice di mostrare al mondo il suo ingegno, le sue proprie capacità artistiche e la sua propria generosità a piene mani, con il sorriso e a cuore aperto.

“Non troppo in alto, lì dimora la presunzione. Non troppo in basso dove ha radici l’ignoranza. Ricerca sempre la via di mezzo, il sentiero dell’umiltà, della saggezza e dell’equilibrio” (Carmelo Navarra)

Foto di Giuseppe Buscaglia

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti