Barometro elezioni europee in Sicilia 2/ Perché il possibile Governo dell’inciucio grillini-PD non è una balla

27 aprile 2019

Non vi lasciate impressionare dalle parole che i ‘capi’ dei grillini e del PD pronunciano oggi. E soffermatevi, invece, su quello che succederà con le elezioni europee: lo ‘sfondamento’ della Lega di Salvini nel Centro Nord e la moltiplicazione dei voti degli stessi leghisti nel Sud. A fronte di una probabile sconfitta del PD e del Movimento 5 Stelle. In questo scenario l’inciucio grillino-piddiota ci sta tutto. Magari con Roberto Fico capo del futuro Governo  

Qualche giorno fa abbiamo scritto un articolo in cui ipotizziamo un ‘inciucio’ tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per dare vita a un nuovo Governo dell’Italia buttando fuori la Lega di Salvini (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Non si tratta di una novità: quando Nicola Zingaretti si è candidato alla segreteria nazionale del PD alle primarie, è noto, girava la voce che, se fosse stato eletto, avrebbe cominciato a lavorare per dare vita a questo ‘inciucio’.

Il fatto che oggi Zingaretti neghi tale eventualità non la esclude: anzi.

Ma se il possibile ‘inciucio’ tra grillini e leghisti non è una novità, nuove sono invece le parole che circolano sulla rete circa la candidatura dell’attuale presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, a un possibile nuovo Governo grillini-PD. Viene specificato anche che tale Governo, al Senato, avrebbe a disposizione 161 senatori.

Cos’è che fa pensare al nostro ‘Barometro’ che questa prospettiva – cioè il Governo dell’inciucio grillini-PD – non sia campata in aria? Alcuni indizi che proveremo a illustrare per sommi capi.

In primo luogo le polemiche sul sottosegretario Armando Siri, o meglio, sulla storia della presunta tangente da 30 mila euro. Esistono le prove di questa tangente? Parliamo di un reato moto grave.

Il sottosegretario nega. A questo punto bisognerebbe scoprire le carte. Solo che fino ad ora, su questa vicenda, non è stata fatta chiarezza.

Per sensibilità istituzionale il sottosegretario Siri – così almeno la pensiamo noi – dovrebbe farsi da parte. Così facendo, se è veramente estraneo a questa vicenda, dovrebbe fare valere le proprie ragioni in tempi brevissimi.

Ma il sottosegretario Siri non si vuole dimettere: e avrà le sue buone ragioni.

Ribadiamo: a questo punto sarebbe opportuno fare chiarezza.

Ma i grillini chiedono le sue dimissioni a prescindere: e questa posizione politica a noi suona un po’ come una forzatura.

Se i grillini non fossero scesi a compromessi questa forzatura potrebbe anche essere politicamente giustificata. Ma i grillini hanno salvato il Ministro Salvini dalle vicenda della nave ‘Diciotti’: oltre cento esseri umani lasciati in una nave per circa una settimana. Una vergogna!

E la vicenda ‘Diciotti’, con rispetto parlando, a noi, per gravità, non sembra inferiore, sotto il profilo morale, alla storia di una tangente che ancora non si è ‘materializzata’. 

I grillini dovrebbero capire che la morale, in politica, non funziona a gettoni: se non ci conviene si ignora (vicenda ‘Diciotti’) e se ci conviene si applica (‘presunta’ tangente).

Cosa vogliamo dire? Che a noi questa posizione del Movimento 5 Stelle sulla vicenda del sottosegretario Siri sembra una strumentalizzazione politica.

Poi, certo, si può discutere sul fine di tale posizione politica strumentale.

Secondo alcuni si tratterebbe di una recita: Salvini e la sua Lega che occupano lo spazio della destra; e i grillini di Di Maio che occupano lo spazio a sinistra.

Poi c’è la seconda tesi – che a nostro avviso è più credibile della prima – secondo la quale i grillini starebbero vagliando il possibile inciucio con il PD.

Cosa ci fa pensare al secondo scenario? In primo luogo, il fatto che la Lega di Salvini vincerà le elezioni europee nel Nord e nel Centro Italia e che prenderà piede anche nel Sud, dove non escludiamo risultati elettorali clamorosi.

La presenza – a nostro modesto avviso sbagliatissima – di Di Maio a Taranto, messo alle corde da un interlocutore qualificato che, dati alla mano, ha dimostrato che l’acciaieria ILVA di Taranto, tenuta aperta dall’attuale Governo, inquina di più rispetto a prima, è l’anticipo della batosta elettorale che travolgerà i grillini in Puglia (batosta elettorale frutto anche della dissennata scelta di avallare la TAP nel Salento: una follia!).

Non solo. I grillini, nel Sud, in un anno di governo, hanno fatto veramente poco.

La gestione dei fondi europei è stata disastrosa: invece di fare chiarezza sulle certificazioni molto discutibili della spesa le hanno avallate (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

L’abbandono dell’agricoltura del Sud, da parte dei grillini, è stato pressoché totale.

Disastrosa è stata, da parte del Ministro Di Maio, l’idea ecumenico-democristiana di accollarsi la vertenza della Formazione professionale siciliana, scagionando politicamente la Regione. Il risultato è che il Governo nazionale si è ‘autoproclamato’ responsabile di fatti dei quali sono invece responsabili i Governi siciliani (compreso l’attuale).

Se sommiamo i disastri pugliesi all’abbandono del Sud, il risultato non potrà che essere la perdita di voti nella stesso Sud.

Dalle urne delle elezioni europee dovrebbero venire fuori due partiti malconci: grillini e PD.

Ma malconci per quanto potrebbero risultare dopo il voto, nell’attuale Parlamento nazionale, con qualche ‘rinforzo’ al Senato, grillini e PD avrebbero i voti per governare. Magari con la ‘benedizione’ dell’Union europea dell’euro.

Qualcuno obietterà: ma grillini e vertici del PD come giustificherebbero la ‘svolta’? A questa domanda si risponde con un’altra domanda: secondo voi i ‘capi’ di queste forze politiche si lascerebbero sopraffare da remore morali?

Foto tratta da ilpost.it

 

 

 

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