Ex Province siciliane alla frutta: s’arruspigghiaru puru CGIL, CISL e UIL!

10 aprile 2019

Fino a quando al Governo di quello che resta dell’Italia (poco) e di quello che resta della Sicilia (ancora di meno) c’era il PD, i sindacalisti di CGIL, CISL e UIL, sulle ex Province della nostra sempre più sbrindellata Isola hanno lasciato fare. Ora che sono cambiati i colori dei Governi si sono ‘svegliati’ e – incredibile! – si sono accorti perfino che esiste il prelievo forzoso a carico delle ex Province siciliane (inventato dal Governo Renzi) 

Ecco a voi con almeno cinque anni di ritardo il comunicato stampa di CGIL, CISL e UIL della Sicilia sul default prossimo venturo delle ex Province siciliane:

“Sulle ex Province navigare a vista, tamponando emergenze, non è più accettabile. Se, come pare, il tema non sarà all’ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni e se, come ha ribadito l’assessore Grasso, le risorse sbloccate con l’ultima Finanziaria bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le Istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello”.

Ad aver ritrovato la favella sindacale sono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia.

“La Regione ha stanziato una parte delle risorse necessarie nel bilancio regionale ma è certo che sono largamente insufficienti. Ancora – proseguono i sindacalisti – ad oggi non sappiamo se si arriverà al superamente del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l’idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c’è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo”.

“Chiediamo quindi – concludono Cgil, Cisl e Uil – che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao ci convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. Il nostro obiettivo è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex Province siciliane”.

Da quando siamo in rete ci occupiamo della crisi finanziaria delle ex Province. E’ la prima volta che associamo i nomi di questi sindacalisti alle ex Province siciliane.

Ci chiediamo e chiediamo: quando il Governo Renzi non si limitava soltanto ad imporre il prelievo annuale forzoso, ma si teneva anche i fondi della RC Auto dov’erano questi sei sindacalisti? Giocavano a briscola in cinque? (se si è in sei chi dà carte non gioca).

Mah…

P.s.

Visto che parliamo di risveglio di CGIl CISL e UIL della Sicilia dopo anni di letargo-politico-per-non-disturbare-il-PD-manovratore, è giusto ricordare che, nei giorni scorsi, anche l’ex Ministra, Stefania Prestigiacomo, ha scoperto l’esistenza delle ex Province siciliane (soprattutto dopo che l’ex Provincia di Siracusa – la provincia che ha dato i natali alla ex Ministra – attumbuliò):

 

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