Renzi in Sicilia: si è preso i nostri soldi, ora vuole i nostri voti per il referendum. Ma non li avrà

16 novembre 2016

Con una sfacciataggine che è pari solo alla sua arroganza, Renzi è di nuovo in Sicilia a caccia di voti per il referendum del 4 dicembre. Forse sa che, nel mondo, ci sono 5 milioni di uomini e di donne di origine siciliana. Magari pensa anche ai loro voti, magari per giustificare un voto degl’italiani all’estero che – com’è stato ampiamente documentato – non è certo esente da brogli. Dimostriamo a Renzi che i Siciliani non vogliono né lui, né il suo pessimo Governo. Facciamo come fanno gli studenti che lo contestano e gli operai del Cantiere Navale di Palermo che oggi lo accoglieranno con uno sciopero

La più bella risposta a Renzi è arrivata dai lavoratori del Cantiere Navale di Palermo. Appena hanno appreso che oggi il capo del Governo sarebbe arrivato in città, hanno subito proclamato lo sciopero.

“Apprendiamo positivamente la notizia della dichiarazione di sciopero ai Cantieri Navali di Palermo della FIOM CGIL in concomitanza con la visita di Renzi – scrivono in un comunicato i sindacalisti di Democrazia e Lavoro della CGIL -. Le politiche del lavoro di questo Governo vanno combattute giorno per giorno. Le lavoratrici ed i lavoratori del nostro Paese devo essere considerati dal Presidente del Consiglio, dal Governo e dalle Istituzioni una risorsa da tutelare con Diritti veri e non un bacino elettorale utile per passerelle di campagne Referendarie. Noi siamo, come la CGIL tutta, contro il Job acts e per il NO al Referendum Costituzionale. Democrazia Lavoro CGIL Palermo, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori dei Cantieri ed alla FIOM CGIL Palermo, sarà presente al presidio previsto per oggi 16 novembre con una propria significativa rappresentanza”.

Insomma, dal simbolo del mondo operaio della Sicilia è arrivata la risposta a Renzi e alla sua cricca: non ci interessa la campagna referendaria di Renzi. Tutta la nostra Isola deve prendere esempio dagli operai del Cantiere Navale di Palermo. Perché nessun Governo, nella storia della Repubblica, ha danneggiato il Sud in generale e la Sicilia in particolare come hanno fatto Renzi e i suoi ministri.

Proprio ieri il nostro blog ha raccontato come, con una truffaldina norma di attuazione – con la connivenza della maggioranza di centrosinistra del Parlamento siciliano, del Governo di Rosario Crocetta e dei quattro componenti (tutti siciliani!) della Commissione paritetica Stato-Regione) – Roma sta rubando ai Siciliani 2 miliardi e 100 milioni di Euro all’anno di entrate fiscali, come potete leggere qui di seguito:

Sapete perché in Sicilia paghiamo le ‘addizionali’? Perché siamo governati da servi!

Ma Renzi questa storia la vede dal suo punto di vista: punto di vista che la dice tutta su come lui considera il Sud Italia in generale e la Sicilia in particolare:

Avrei potuto tenermi tutto questo segmento di entrate della Regione siciliana, circa 9 miliardi di Euro. Invece il mio Governo si tiene solo 2,1 miliardi. Dovreste essere contenti che non mi prendo tutto, no?

Invece non siamo contenti, egregio presidente del Consiglio. Non siamo affatto contenti, noi Siciliani, di come lei tratta il Sud e la Sicilia. Invece di venire nella nostra Isola a illustrare le solite promesse – che regolarmente non mantiene –  perché non ci racconta quello che ha fatto al Mezzogiorno da quando è al Governo?

Ricorda i primi passi del suo Governo? Quanto Graziano Delrio – che allora era Sottosegretario alla presidenza del Consiglio – a proposito dei fondi da utilizzare per le Ferrovie del Sud, disse:

“Al Sud i fondi delle Ferrovie non servono perché ci sono troppe rocce”, come abbiamo raccontato un anno fa:

Delrio, che ha tagliato i fondi per le Ferrovie al Sud, inaugura il Tram a Palermo…

Poi c’è stato l’incidente ferroviario in Puglia lo stesso Delrio, come se nulla fosse, si è catapultato ai funerali delle vittime, dimenticando le responsabilità politiche sue e del suo Governo:

Incidente in Puglia, quando Delrio diceva che nel Sud le Ferrovie non devono investire perché ci sono le rocce…

Ricorda, presidente Renzi i 12 miliardi di Euro dei fondi PAC? Erano stati riprogrammati per il Sud dal Governo Letta. In buona parte, erano destinati alla spesa sociale in tanti Comuni del Mezzogiorno, in sostituzione dei fondi nazionali per la stessa spesa sociale che il suo Governo ha tagliato: anziani, infanzia, portatori di handicap.

Ricorda cos’ha fatto il suo Governo, presidente Renzi? Glielo ricordiamo noi: ha preso questi 12 miliardi di Euro e, con la scusa che c’erano stati troppi “ritardi”, li ha utilizzati per finanziare gli sgravi fiscali del Jobs Act ai suoi amici di Confindustria: quasi tutte imprese del Centro Nord, per la precisione. Bella cosa, vero? Soprattutto se i giornaloni nazionali (che non a caso si leggono sempre meno) e le Tv non ricordano queste ‘facezie’.

Poi piomba in Sicilia a caccia di voti per il referendum. Ma non parla con gli studenti, perché non ha nemmeno il coraggio di affrontarli: parla con i rettori degli atenei come abbiamo raccontato qui di seguito:

Protesta degli universitari di Palermo e Catania contro i rettori ‘renziani’: negata la libertà di critica

Con gli studenti lei non dialoga, presidente Renzi. Ha paura. A ‘dialogare’ con gli studenti pensano le Questure e le Prefetture del suo fino ministro degli Interni, Angelino Alfano, sempre pronto a far manganellare i ragazzi se non “stanno in fila per tre”.

Lei, ormai, in Italia, presidente Renzi, va negli ambienti chiusi. Perché nelle piazze ci vorrebbero migliaia di manganelli per tenere a bada le proteste della gente, giovani e meno giovani.

Ieri, a Ragusa, avete allestito un bell’ambientino al chiuso. Avendo cura di riempirlo prima di gente. Per evitare la figura pessima fatta il giorno prima a Messina dal Sottosegretario Davide Faraone, suo sodale, che insieme al vice ministro dell’Economia, Teresa Bellanova, si è ritrovato un salone con appena trenta persone o giù di lì. Con centinaia e centinaia di giovani fuori che protestavano contro il suo Governo:

Il flop del Sì a Messina: e il sottosegretario Davide Faraone restò solo (ragazzi, chi malafiura!)

Così, ieri, avete riempito una sala di 500 persone che poi avete esibito sulla rete come ‘scalpo’, quasi un trionfo.

Non le sembra un po’ poco, presidente Renzi?

Lei e il suo governo governate l’Italia. In Sicilia controllate la Regione, le nove ex Province, quasi tutti i Comuni, enti e società regionali. Nessun Governo regionale, nella storia dell’Autonomia siciliana, ha gestito – come state facendo voi del PD – Governo e tutto, dicasi tutto!, il sottogoverno.

Eppure, nonostante questo enorme e patologico potere che gestite in Sicilia non riuscite nemmeno a presentare un candidato alla presidenza della Regione e al Comune di Palermo. E sa perché? Perché i Sicilia non vi voterebbero. Perché i palermitani non vi voterebbero.

Perché in Sicilia, ormai, lei e il suo partito, in Sicilia, siete considerati nuddu miscatu cu ‘nnenti: in pratica, siete nessuno, politicamente ed elettoralmente parlando.

Certo, al suo cenno i sindaci dei Comuni siciliani, in occasione del referendum sulle trivelle da bloccare facendo mancare il quorum, sono rimasti a casa. Non hanno aperto bocca. Che bella cosa, vero? Mettere a repentaglio il nostro mare per favorire i suoi amici petrolieri!

Bravi i sindaci siciliani del centrosinistra, no? Oggi, invece, ‘sti signori sindaci del centrosinistra – che ci auguriamo i Siciliani non rieleggano mai più – sono in buona parte schierati in favore del referendum sulle pessime riforme costituzionali da lei impropriamente volute: come lei sa, infatti, i Governi del nostro Paese dovrebbero restare fuori dalle questioni inerenti le riforme costituzionali: ma non è il suo caso: lei, novello duca di Valentino del nostro tempo italico, può fare e fa quello che vuole.

Così oggi è di nuovo in Sicilia. Forse pensa ai 5 milioni tra Siciliani e famiglie di origine siciliana che sono sparsi nel mondo? Teme che i Siciliani – che nella stragrande maggioranza non sopportano né lei, né il suo Governo – diano ai loro connazionali sparsi per il mondo l’indicazione di votare No? Guardi che già l’hanno fatto. E’ venuto in Sicilia anche per costituirsi un ‘alibi’, in vista di una grande ‘vittoria’ del Sì tra i nostri connazionali all’estero, visto che quel tipo di voto – come ormai è stato ampiamente documentato – lo sa solo Nostro Signore Iddio come si ‘materializza’?

Non torniamo nemmeno su tutti i danni che il suo Governo, con la connivenza del suo sodale Crocetta e del PD siciliano avete prodotto alla Regione e ai Siciliani. Sono cose che i Siciliani sanno già, dai due ‘Patti scellerati’ firmati da Crocetta, ai 10 miliardi di entrate cancellate dal Bilancio della Regione. Fino ai soldi che il suo Governo continua a rubare alla sanità siciliana.

Perché non va in giro per gli ospedali siciliani? Magari si fa accompagnare dai parlamentari regionali del suo partito. Lo sa che i deputati del Parlamento siciliano del suo partito non frequentano Pronto Soccorso e ospedali di noi Siciliani comuni mortali? Sa perché non li frequentano? Perché tra tagli di fondi, di personale medico e di posti letto sono ormai bolgie, dove i pazienti Siciliani vengono visitati insieme con i pazienti arrivati qualche ora prima con i barconi.

Con i soldi che il suo Governo dà alle cooperative che gestiscono i centri di accoglienza per i migranti – facendosi i ‘bagni’, come ha insegnato l’inchiesta Mafia Capitale – si sarebbero potuti realizzare dei Pronto Soccorso dedicati agli immigrati che arrivano a ritmo continuo in Sicilia.

Invece le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza continuano a ingrassare e i migranti che arrivano con i barconi vengono accolti negli ospedali della nostra Isola. Fanno il triage insieme con tutti gli altri e come finisce si racconta…

Lo sa, presidente Renzi, che il Governo nazionale, dal 2009 ad oggi, in materia di sanità, ha rubato alla Regione siciliana oltre 5 miliardi di Euro? Legga qui di seguito come stanno le cose:

Sanità: dal 2009 ad oggi lo Stato ha rubato alla Regione siciliana 5,4 miliardi di Euro. E Crocetta? Zitto…

Perché non restituisce alla Sicilia ‘sti soldi, previsti dalla legge Finanziaria nazionale del 2007, previsione di legge fino ad oggi ignorata? Avanti, perché invece di venire a raccontare altre bugie non restituisce ‘ste risorse alla Sicilia? Sono 600 milioni di Euro all’anno, più 5,4 miliardi di Euro di arretrati. Allora, li restituisce questo maltolto ai Siciliani?

Poi, visto che oggi li ha tutti a tiro, dica ai parlamentari del suo partito di sbaraccare l’ospedale dei politici siciliani. Non sappiamo se è al corrente del fatto che la politica siciliana – per non mettere più piede negli ospedali pubblici dell’Isola – ha potenziato l’ISMETT di Palermo, che, da centro trapiantologico, si è trasformato in ospedale in grado di aggredire ogni tipo di malattia.

Così l’ISMETT di Palermo si cimenta in due tipi di sanità: trapianti di organi assistenza ai politici e ai potenti di turno. A pagare sono gli ignari contribuenti siciliani con le tasse. 

Lo sa, presidente Renzi: grazie ai tagli operati dal suo Governo e dai Governi regionali in Sicilia un ospedale pubblico con tutte le specializzazioni non c’è più. C’è, invece, per i politici, che le proprie cure – e quelle dei propri familiari – li sanno organizzare bene. All’ISMETT. Con i soldi nostri.

Presidente Renzi: invece di tagliare altri posti e altri medici dagli ospedali pubblici siciliani perché non taglia i fondi all’ISMETT? Lo sa che i fondi regionali destinati all’ISMETT sono un segreto quasi massonico, dal momento che nemmeno il Parlamento siciliano è in grado di quantificarli?

Lei ha un vantaggio, presidente Renzi: ha a disposizione il suo ministro Delrio, che quando si voleva ridurre i fondi all’ISMETT si è precipitato in Sicilia e ha detto a Crocetta:

“L’ISMETT non si tocca”.

E lei, presidente Renzi, dopo tutte queste ingiustizie appioppate ai Siciliani cerca adesso i nostri voti? Non li avrà, presidente. I Siciliani voteranno in massa No il 4 dicembre. Voteranno No perché la riforma costituzionale che lei ha voluto è pessima. E perché è pessimo il suo Governo.

Certo, i leccaculo, in Sicilia non mancano. Ma sono un’esigua minoranza, presidente Renzi. Ci prenda in parola: la Sicilia la deluderà…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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