Delrio, che ha tagliato i fondi per le Ferrovie al Sud, inaugura il Tram a Palermo…

29 dicembre 2015

Ha tolto i fondi per le opere ferroviarie a Mezzogiorno dicendo: “Nel Sud ci sono troppe rocce”. Domani, per ironia della sorte, il Ministro Graziano Delrio sarà a Palermo inaugurerà il “Tram più costoso del mondo”. I dubbi di Alfio Di Costa. Il plauso di Rifondazione comunista. L’interrogazione parlamentare di Vincenzo Figuccia. Le critiche dei grillini. E il PD dell’AMAT che critica il partito a Palermo

Qualche anno fa Graziano Delrio – allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Renzi – è diventato ‘famoso’ in tutto il Sud Italia per aver tagliato, in un colpo solo, i fondi destinati per le opere ferroviarie nel Mezzogiorno. Parliamo di centinaia di milioni di Euro destinati alle Regioni meridionali e che, invece, sono finiti nel Nord Italia. Delrio ha spiegato il suo gesto mostrando una grande conoscenza dell’orografia italica: “Nel Sud ci sono troppe rocce”, ha detto. Sì, avete letto bene: le “troppe rocce” avrebbero impedito la corretta realizzazione di opere ferroviarie.

Forse è per questo che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’assessore comunale, Giusto Catania, hanno invitato Delrio all’inaugurazione del Tram, prevista per domani?

Un fatto è certo: nei circa 15 chilometri di strada ferrata realizzata nel capoluogo dell’Isola al ‘modico’ costo di oltre 320 milioni di Euro (“Il Tram più costoso del mondo”, è stato definito: e mai definizione ferroviaria è stata più giusta!) non ci sono rocce. Sennò l’oggi Ministro Delrio mai e poi mai avrebbe accettato di inaugurare il Tram panormita. Anche per una questione, come dire?, di coerenza ‘mineralogica’…

Ad aleggiare sul Tram di Palermo resta, in ogni caso, uno spirito beffardo: Delrio che blocca gli investimenti ferroviari nel Sud e poi viene a inaugurare un’opera ferroviaria nel profondo Mezzogiorno d’Italia ; l’Unione Europea del rigore economico chiamata a pagare il conto di un’opera costata una cifra spropositata (siamo proprio curiosi di leggere come i ‘tecnici’ dell’AMAT di Palermo e i dirigenti della Regione hanno rendicontato a Bruxelles i costi del Tram di Palermo); i palermitani invitati con una tragicomica ZTL a inquinare il centro della città per fare muovere il Tram in periferia.

Non mancano le reazioni. Cominciamo con Alfio Di Costa, ingegnere, protagonista del Movimento Insieme Si Può. “Siamo contro questa ZTL a Palermo! – dice Di Costa -. E’ contro questa nuova tassa! ZTL (Zona Traffico Limitato) per rendere una area più libera dalle auto o un altro balzello per i cittadini palermitani? Noi propendiamo per questa seconda ipotesi. Questa è una vera e propria tassa per i Palermitani e per quei cittadini Siciliani che, come me, amano e lavorano a Palermo. Spesso le tasse sono ingiuste, ma questa lo è di gran lunga sia per i costi che per le motivazioni. Se non erro è una ulteriore tassa di circa 100 Euro a macchina che sarà autorizzata ad entrare nella più grande ZTL d’Europa! Ha sbagliato il Sindaco Orlando con la sua Giunta che si sono intestarditi. Hanno sbagliato i consiglieri comunali che hanno votato a favore o che hanno cercato di minimizzare l’impatto sulle famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a metà mese e che sono costrette ad utilizzare la macchina per andare a lavorare, senza avere altra alternativa che pagare questa ulteriore ingiusta tassa”.

“Noi pensiamo che in queste votazioni – aggiunge il protagonista del Movimento Insieme si può – sia prevalso l’egoismo dei consiglieri comunali, spaventati di andare a casa. Questi consiglieri che hanno fatto sempre prevalere l’appartenenza alla vecchia politica mettendo sempre più accanto destra e sinistra senza nessuna distinzione. Consiglieri che non sono stati interessati al futuro di Palermo, ma solo al loro di futuro. Così loro hanno vinto. Il punto non è cosa hanno vinto loro. Il punto è cosa abbiamo perso Noi Siciliani”.

Dopo di che Di Costa analizza l’opera sotto il profilo tecnico ingegneristico: “Io credo che su un’opera che ha inciso così profondamente sulla città andava fatto un referendum. Tutti Noi abbiamo visto trasformarsi giorno dopo giorno importanti arterie in piccole strade. Abbiamo visto tagliare alberi secolari, cambiando per sempre la linea di cielo ed il panorama della città. Io da ingegnere sostengo che la metropolitana di superficie o Tram, come si chiamava prima, è nato già come un progetto superato e non al passo con i tempi. In Sicilia ci si scorda che siamo nel Terzo millennio. Si ripercorrono soluzioni che in altre città europee risalgono a due secoli fa. Per non parlare dei costi. Io non ho visto il consuntivo, ma se sono vere le cifre che girano mi sembrano veramente esorbitanti e fuori da ogni logica. Non so se il costo delle tre linee dei Tram sia quello che ho letto di 320 milioni di euro per circa 20 km di tragitti. Se fosse vera questa cifra ci sarebbe solo da rimanere allibiti ed esterrefatti. Credo che questa politica vada cambiata. Credo che questo modo di fare politica vada cambiato”.

Di diverso avviso Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione comunista, lo stesso partito dell’assessore comunale Giusto Catania, grande sponsor del Tram panormita: “Questi ultimi giorni dell’anno rappresentano una svolta per la città di Palermo almeno per tre ragioni – dice Fumetta -. La prima è che entra in funzione la più grande opera pubblica realizzata in Sicilia negli ultimi decenni, la seconda è che il Consiglio comunale ha deciso di darsi una forte caratterizzazione ambientalista introducendo le ZTL, le quali, inibendo la circolazione delle auto più inquinanti, miglioreranno la qualità dell’aria; e la terza ragione, la più importante da un punto di vista sociale e politico, è che con gli introiti delle ZTL si è messa in sicurezza l’AMAT facendola rimanere totalmente pubblica, si sono mantenuti tutti i livelli occupazionali e si sono assicurate le risorse economiche necessarie per investire in nuovi autobus e rilanciare quindi un servizio che al momento è scadente”.

“Chi in queste ore polemizza e mi riferisco soprattutto al PD – continua Fumetta – non solo non riesce a capire la portata storica di questi tre elementi messi insieme, ma ha lavorato per farli saltare. Perché una cosa deve essere chiara: chi dice sì al Tram e no alla ZTL a pagamento vuol dire che vuole far fallire l’AMAT e privatizzarla, una posizione legittima per carità, basta dire la verità ai propri elettori e dire che si condivide il Marchionne pensiero”.

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia: “Il Tram a Palermo è fuori di dubbio che andava realizzato, essendo costato tra l’altro oltre 300 milioni di Euro. Quello che rimprovero ad Orlando è l’aver deciso di gravare ancora una volta sui cittadini, mettendo mano alle loro tasche con l’istituzione della ZTL e il relativo balzello di 100 Euro l’anno. L’operazione poteva essere realizzata tagliando gli sprechi delle aziende partecipate e i costi della auto blu camuffate da ‘pandino’. Il rischio è ora che le somme che i cittadini dovranno pagare finiscano nel calderone incontrollato degli sprechi cui l’amministrazione Orlando non è riuscita a porre limite. Ho presentato un’interrogazione parlamentare all’assessore regionale ai Trasporti per sapere se sia legale la scelta di introdurre una tassa di circolazione travestita da ZTL”,

Le cronache registrano anche una presa di posizione dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia e dei deputati dell’Ars del Movimento 5 Stelle: “Palermo – si legge nel comunicato dei grillini – muore di smog, ma per Orlando e quasi tutti i partiti è solo tempo di festeggiare per un’opera che non si capisce fino a che punto servirà ai palermitani, mentre in centro scatta la licenza di inquinare, e quindi uccidere, a pagamento”

Per i deputati 5 stelle palermitani di Camera ed Ars, la tassa per consentire l’ingresso quasi indiscriminato nel centro storico è assurda, oltre che esosa, e non tiene conto dei preoccupanti rilevamenti sulle polveri sottili che proiettano Palermo nelle primissime posizioni della classifica relativa alle città che affogano nello smog.

“Derubricare un importante provvedimento come la ZTL ad odiosa tassa solo per fare ‘cassa’ – dicono i deputati – è un’operazione odiosa e pericolosissima. In pratica, passa il principio che basta pagare per inquinare, a dispetto dell’ultimo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano (Ispra/Arpa/Appa) che proietta Palermo nelle prime posizioni della classifica delle città che affogano nelle polveri sottili e nello smog. I numeri infatti dicono che Palermo è tra le 18 città che, nei primi sei mesi del 2015, hanno oltrepassato il limite di 35 giorni con oltre 50 microgrammi per metro cubo giornalieri di Pm10”.

“La tassa dei 100 Euro per i palermitani – dice il deputato alla Camera Riccardo Nuti – è un’altra rapina, frutto di una sceneggiata come quelle che vanno avanti da anni al Consiglio comunale di Palermo. Il consiglio comunale sembra un’osteria dove ci si ubriaca, si festeggia con tanto di foto che ritrae tutti insieme e il giorno dopo nessuno si ricorda cosa ha fatto, e tutti cercano di dare la colpa ad altri. Peccato che la festa sia avvenuta a danno dei palermitani. La realtà è che tutti erano d’accordo sulla tassa da 100 Euro per la ZTL. E dire che si era partiti da annunci di barricate e da finti flashmob, per arrivare alle foto di esultanza con il sindaco”.

“Il Tram – continua Nuti – è stato usato dal sindaco e dal Consiglio comunale come scusa per mettere le mani in tasca ai cittadini e per finanziare le difficoltà economiche dell’AMAT. La minaccia di dimissioni del sindaco, qualora il progetto Tram-AMAT non fosse passato, doveva essere colta come un’opportunità dai consiglieri comunali, che invece hanno preferito la poltrona al bene della città.
Paradossale come Orlando e finti oppositori esultino per l’avvio del Tram, mentre la stessa azienda che gestirà il Tram (AMAT) taglia le linee dei bus lasciando le periferie sempre più isolate e meno servite. Solo dei folli ubriachi possono pensare di far pagare un pass di 100€ a chi lavora nel centro storico e a chi vi risiede”.

Per i deputati 5 stelle sarebbe opportuno anche fare chiarezza sui conti dell’operazione Tram e che il sindaco tenesse fede agli orientamenti espressi in sede di campagna elettorale.

“Non ci risulta – dicono i deputati – che ci sia un preciso e puntuale piano dei costi. Per quanto attiene alla coerenza di Orlando, stendiamo un velo pietoso. Lui stesso dichiarava qualche tempo fa di ritenere illegittime le zone blu e di avere ‘un dissenso politico rispetto alla cultura del far ‘cassa’ sui bisogni fondamentali o sui servizi ai cittadini’. Peccato che l’operazione ZTL vada esattamente in direzione opposta”.

Il Tram crea malumori anche all’interno del PD, partito che in Consiglio comunale si è opposto alle ZTL della discordia. E che, anzi, annuncia un referendum per abolirle.

Non la pensa così Antonio Scordi, segretario del Circolo AMAT del Partito Democratico. Che precisa: “Con l’approvazione del contratto di servizio per la gestione del Tram, l’AMAT si assume un onere pesante, ma lo fa, come sempre, per il bene della città. Avremmo preferito che non si mettessero nuove tasse, ma riteniamo un errore ‘gettare il bambino con l’acqua sporca’: il Tram è patrimonio della città, frutto delle battaglie condotte anche dal PD negli anni passati, e sarebbe un errore apparire come ‘gufi’ alla vigilia  della partenza dei convogli”.

“Siamo abituati a guardare il bicchiere mezzo pieno – aggiunge Scordi – e intendiamo fare una proposta al presidente dell’ AMAT ed al sindaco: si utilizzi parte del ricavato delle ZTL per bandire subito un nuovo concorso e procedere ad assunzioni  che aiutino l’azienda ad aumentare i controlli sulle vetture, in modo da portare i ricavi da biglietteria a percentuali quantomeno ‘dignitose’ ed evitare ulteriori costi sui cittadini. Al tempo stesso una maggiore presenza di personale sulle vetture può aumentare i livelli di sicurezza per gli utenti”.

“Per quanto riguarda il PD – aggiunge Scordi – dobbiamo constatare che il segretario provinciale Miceli non ha sentito l’esigenza di coinvolgere il nostro Circolo, nel quale oltre il 90% degli iscritti sono lavoratori AMAT.  La politica non è fatta solo di slogan e un partito come il nostro ha il dovere di ascoltare i propri iscritti, a maggior ragione se facenti parte di un luogo di lavoro coinvolto direttamente nelle decisioni da prendere. Nemmeno durante l’ultima direzione provinciale è stata avanzata una proposta in tal senso. Decine di lavoratori oggi stentano a capire la posizione del partito assunta da pochi e fra pochi. Tuttavia, visto che abbiamo un segretario ‘zoppo’ che rappresenta solo metà del partito, nei  prossimi giorni insieme ad alcuni dirigenti del PD saremo all’AMAT, fra i colleghi, per spiegare meglio la nostra posizione e lanciare le nostre proposte”.

 

 

 

 

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