I forestali ‘piromani’: o a casa senza lavoro, o tra le fiamme a spegnere gli incendi con il caldo infernale

8 agosto 2019

Da tre anni la lunga e calda estate siciliana viene affrontata all’insegna del dilettantismo, salvo a scaricare sugli altri – naturalmente sui più deboli, gli operai della Forestale, lavoratori non stabilizzati – le proprie responsabilità. Nel 2017 ci siamo giocati, con il Governo Crocetta-PD, oltre 20 mila ettari di boschi. Lo scorso anno il Governo Musumeci è stato graziato dal clima, non certo perché è stato bravo. Quest’anno, con il caldo, stiamo vedendo quanto sono bravi Musumeci e i suoi assessori! 

Strana vita, quella degli operai della Forestale della Sicilia. Per tutti gli anni del Governo regionale di Rosario Crocetta gliene hanno dette di tutti i colori. Sembrava che certe trasmissioni televisive venissero organizzate per denigrarli. Nel 2016, dopo il secondo ‘Patto scellerato’ tra il Governo nazionale di Matteo Renzi e il Governo Crocetta si è capito anche il perché: bisognava giustificare gli scippi finanziari alla Regione siciliana: quale alibi migliore dei forestali che non fanno nulla?

Nel frattempo – e l’abbiamo visto nelle estati del 2017 e del 2018 – scoppiavano gli incendi in mezza Sicilia e i tanto vituperati forestali erano in prima fila, con il sole a picco sulle teste, a spegnere i fuochi: cattivi, mangiapane a tradimento, ma tra le fiamme combattere gli incendi!

Oggi, estate 2019, lo scenario è solo parzialmente cambiato: è cambiato il Governo, al posto di Rosario Crocetta c’è Nello Musumeci, centrodestra al posto del centrosinistra. Incendi a ritmo continuo (solo oggi, nel Palermitano, oltre cento). Con una novità: gli operai della Forestale sono sì sempre ‘cattivi’ e scansafatiche: in più c’è l’accusa essere i rei, non ancora confessi, degli incendi! 

Durissime le accuse rivolte loro dal presidente della Regione, Musumeci. Accuse senza prove: ma che importanza ha? Come abbiamo scritto ieri, ‘u carbuni s’un tinci mascaria…

Ma siccome siamo in Sicilia, terra di paradossi, ecco che gli operai della Forestale, se non sono rimasti a casa grazie al Governo regionale che ‘risparmia’ su di loro, sono sempre in prima linea a spegnere gli incendi che divampano in mezza Sicilia.

Che strano destino, il loro: piromani e, contemporaneamente, in prima fila a spegnere gli incendi!

Il tutto con tanti commentatori-accusatori da scrivania che, da casa, con l’aria condizionata accesa, pontificano:

“I forestali della Sicilia? Uno spreco di denaro pubblico!”.

Intanto la lunga estate siciliana, immortalata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nelle pagine de Il Gattopardo, non dà tregua: caldo torrido e fiamme, fiamme, fiamme a non finire.

Quando finirà la stagione dell’inferno, chissà, magari qualcuno, oltre a fare il conto di quanto sta spendendo la Regione siciliana per i Canadair, oltre a fare il conto del verde che sarà andato in fumo, qualcuno si ricorderà anche delle accuse ai forestali e, magari, anche di quanti animali stanno morendo con questi incendi.

Agli animali, in questi momenti, non si pensa. Dentro le aree verdi vivono migliaia di animali condannati al terrore e a una morte atroce.

Forse qualcuno chiederà all’attuale Governo il conto – non soltanto economico, ma anche politico – di scelte senza capo né coda: di parole, anzi di accuse in libertà senza uno straccio di prova: di operai della Forestale rimasti a casa per ‘risparmiare’, di mezzi privi di manutenzione, di opere di prevenzione del fuoco lasciate, nella migliore delle ipotesi, a metà.

Forse, però: siamo sempre nella Regione dove si organizzano elezioni regionali suppletive su ordinazione…

Rileggiamo la parte finale di un articolo che abbiamo scritto il 4 giugno del 2018:

“Lo scorso anno (cioè il 2017) la Sicilia, con i 20 mila ettari di verde andati in fumo, ha battuto il record del mondo: è stata la Regione più ‘Canadairizzata’ del Pianeta, premio ‘Piromani d’oro’ 2017…

Che estate, quella del 2017, per la Sicilia! Quanto bel fuoco! Che incendi! Che purificazione! (e che piccioli…).

Ci sono stati giorni in cui le fiamme superavano persino la fantasia di Dante.

Certo, ci sono stati provvidenziali ritardi nell’avviamento dell’attività di prevenzione degli incendi. Il grandissimo Governo regionale di Rosario Crocetta-PD – che Iddio lo abbia sempre in gloria – ha fatto le cose per bene.

Era giusto risparmiare sugli operai della Forestale, grazie anche a una sapiente campagna mediatica di criminalizzazione dei “forestali-fannulloni”: massacrati, depotenziati, definanziati e de de de…

Risparmio sui forestali e via libera ai Canadair: olè!”.

Non è forse quello che sta succedendo anche quest’anno?

Torniamo allo scorso anno:

“Quest’anno (sempre con riferimento al 2018) le cose si stavano mettendo male. Addirittura si avevano notizie che le operazioni di prevenzione del fuoco sarebbero iniziate a metà aprile, come nei Paesi civili. Possibile?

Si aveva notizia che le erbe seccate al sole – una manna per il fuoco – sarebbero state tolte.

Si aveva notizia che la realizzazione dei viali parafuoco a catena avrebbe eliminato la possibilità di espansione di eventuali incendi.

Per ‘fortuna’, niente di tutto questo.

Niente attività di prevenzione degli incendi ad Aprile. E niente anche per i primi quindici giorni di maggio. Solo un mezzo avvio dei 151-isti della Forestale nella terza decade di maggio, ma senza esagerare: piano, senza affollamento.

Così siamo a giugno, mese aspro come una poesia di Cardarelli.

Poetica a parte, sono stati realizzati i viali parafuoco? Sì e no, direbbe la Sibilla. Anzi, più no che sì, ma senza esagerare con i no e con i sì, aggiungerebbe la cugina della Sibilla.

Tant’è vero che, grazie a Dio, i primi incendi di fine primavera hanno già lasciato il segno: fiamme sincere, avide, avvolgenti… (era l’incendio del 4 giugno 2018).

Fuoco, dolce fuoco, sei finalmente tornato.

E – come già ricordato – insieme con il fuoco, nei cieli siciliani, sono tornati i primi, timidi Canadair.

Qualcuno penserà: ma questo articolo che ci sta raccontando? Ci sta dicendo che, lo scorso anno, qualcuno si è fatto i ‘bagni’ con il fuoco? Ma come si fa a pensare una cosa del genere? E noi invece lo pensiamo: e pensiamo che, anche quest’anno…”.

Lo scorso anno ci siamo sbagliati. Sì, abbiamo sbagliato le previsioni: perché lo scorso anno le ‘felici’ politiche al risparmio sui forestali del Governo Musumeci sono state ‘graziate’ dal clima.

Quest’anno il clima – è proprio il caso di dirlo – è cambiato. Solo nel Palermitano, nelle ultime ore, come già ricordato, oltre cento incendi. Tutta opera dei piromani, o il territorio è stato abbandonato, privato di opere di prevenzione del fuoco e non presidiato?

Ancora non abbiamo visto niente. L’esatte siciliana di gattopardiana memoria arriva fino a ottobre…

Le previsioni raccontano di altre ondate di caldo ad agosto e a settembre. Con qualche ‘coda’ ad ottobre.

Un operaio della Forestale ha scritto:

“Pensavamo che, peggio del Governo Crocetta, non si poteva fare. Ci stiamo sbagliando…”.

Foto tratta da metoweb

 

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