Il G7 è finito, Ong e migranti possono tornare. E i soldi che lo Stato deve alla Sicilia per l’assistenza?

29 maggio 2017

Non è una domanda retorica. Per l’assistenza ai migranti il solo Comune di Milano, nelle scorse settimane, ha incassato 150 milioni di euro. In proporzione, considerato che in Sicilia sbarca il 90% dei migranti che arrivano in Italia – ai quali le strutture sanitarie della nostra Isola forniscono assistenza – con i soldi che Roma ci deve potremmo riavere una buona parte delle somme che il presidente Crocetta e il PD hanno regalato allo Stato. Aspettiamo da un mese e mezzo notizie dall’assessore Baldo Gucciardi

Finita la settimana ‘speciale’ – con i potenti del G7 a passeggio per le vie di una Taormina ultra-militarizzata – la Sicilia torna alla sua ‘normalità’. Pronto accomodo, a Palermo sono già sbarcati oltre mille migranti, per la gioia delle Ong, che per sette giorni – che sciagura! – sono state tenute lontane dalle coste della nostra Isola (o quasi, perché qualche ‘sbarchetto’ a umma umma c’è stato lo stesso: tenuto ‘basso’ dall’informazione per non irritare troppo i ‘capi’ del governo militare americano della Sicilia di Sigonella).

Il G7 è stato un fallimento (e che altro poteva essere, visto che l’aveva voluto Renzi?). In compenso, sono stati spesi circa 100 milioni di euro, alla faccia dell’austerità.

La Sicilia che ci ha guadagnato? Musicanti & cuochi sono arrivati dall’alta Italia. La nostra isola ha ‘incassato’ un parziale e frettoloso rifacimento di una parte dell’autostrada Messina-Catania: per la precisione, del tratto che va dalla Città Etnea a Taormina. Vi pare poco?

Quanto al resto, abbiamo ammirato i vestiti della moglie di Trump e la Maria Elena Boschi (quella che aveva detto, al pari di Renzi: “Mi ritiro dalla politica se perdiamo il referendum”: e invece è ancora lì insieme con l’altro ritirato-mancato di Renzi).

Ora basta G7, però. E via di nuovo con la festa delle Ong che scaricano in Sicilia migliaia di migranti un giorno sì e l’altro pure. Esilarante un servizio su non sappiamo più quale Tg di qualche giorno fa. Raccontava che in una nave, non potendo attraccare nei porti siciliani era ‘scoppata’ a Napoli, tra il disappunto di passeggeri e comandanti:

“Purtroppo a causa dei lavori del G7 i porti siciliani erano inagibili e la nave ha dovuto fare tappa verso Napoli. Un giorno di sofferenza in più per i migrati e per l’equipaggio”. E un giorno di attesa in più (e di soldi in meno) per i centri di accoglienza.

Ragazzi, ormai è la regola: la Sicilia è il ‘porto naturale’ dei migranti. Punto.

Milano, nei giorni scorsi, ha dato una grande lezione di umanità con una manifestazione in favore dell’accoglienza. In effetti, Milano l’accoglienza la sa organizzare: non a caso ha incassato 150 milioni di euro dallo Stato per aver prestato assistenza ai migranti.

Stranamente, non si riesce a capire se la Regione siciliana di Rosario Crocetta abbia chiesto al Governo nazionale le stesse somme, in proporzione – e quindi, in proporzione, molto di più di 150 milioni di euro, considerato che in Sicilia, ogni anno, sbarca il 90% dei migranti che arrivano in Italia – che spettano alla nostra Regione.

Un mese e mezzo fa, quando è giunta la notizia che il Comune di Milano ha incassato 150 milioni di euro per l’assistenza prestata ai migranti, siamo riusciti a parlare al telefono con l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Baldo Gucciardi, esponente del PD. Gli abbiamo chiesto se la Regione ha avviato le pratiche per chiedere i soldi allo Stato.

Con l’assessore si è parlato del fatto che la Sicilia assicura, a proprie spese, la prima accoglienza ai migranti. Lo fanno i Comuni – proprio come ha fatto il Comune di Milano – e lo fanno le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) di riferimento e le Aziende ospedaliere dove vengono ricoverati i migranti che hanno bisogno di cure.

I milanesi, molto solerti nell’amministrazione della cosa pubblica, hanno presentato il conto allo Stato che ha pagato senza ‘pipitiare’.

“Noi – ci ha risposto l’assessore Gucciardi circa un mese e mezzo fa – abbiamo avviato una ricognizione”.

Gli abbiamo fatto notare che, se calcoliamo solo gli ultimi cinque anni riempiamo i ‘forzieri’ della Regione che il Governo Renzi, l’assessore Alessandro Baccei e i partiti di centrosinistra, PD in testa, hanno svuotato.

In verità, l’assessore, in quanto esponente del PD e, quindi, nolente o volente, tra gli ‘svuotatori’, ci ha comunque assicurato che entro qualche giorno avrebbe dato notizie della “ricognizione”.

Ricordiamo ancora che era un giovedì:

“Lunedì, in tarda mattinata, sarò esaustivo”, ha detto Gucciardi, che parla correntemente l’italiano ed è perfino laureato in Giurisprudenza (alla Regione siciliana, tra deputati, dirigenti e funzionari regionali, i laureati in Giurisprudenza sono ormai una rarità).

Com’è finita? Non è finita. Nel senso che, da allora ad oggi, l’assessore Gucciardi – almeno nei nostri riguardi – è il più classico degli uccel di bosco: che ci sia ognuno lo dice, dove sia nessuno lo sa…

Il numero telefonico al quale, di certo per sbaglio, ci aveva risposto, è eternamente muto. Inutile chiamare gli uffici.

Ha ragione un nostro amico di Milano:

“Al Comune hanno sbagliato a far circolare la notizia. Lo hanno fatto per farsi belli con i milanesi. Ma l’hanno fatto sapere a tutta l’Italia. E ora tutti i Comuni che hanno a che fare con i migranti chiedono soldi. Un disastro”.

Insomma: non è che tutte le città italiane dove i migranti sbarcano e dove vengono assistite possono ricevere lo stesso trattamento di Milano? Non scherziamo! Con Milano è stata fatta un’eccezione, per gli altri – soprattutto per Augusta, Pozzallo, Porto Empedocle, Palermo, Catania – c’è l’austerità!

E poi lo sviluppo c’è già: sembra che a Taormina la Maria Elena Boschi – sempre lei – avrebbe detto che gli 80 euro hanno portato sviluppo. Non ci basta?

E oltre a migranti e Ong? Ci sono le elezioni comunali. A cominciare da quelle di Palermo. Da quando Giampiero Casagni, il bravo collega nisseno che ha lanciato la notizia del candidato sindaco grillino di Palermo-esattore, sulla rete succedono le cose più strane.

E’ la storia ormai nota dell’avvocato Ugo Forello che è – tra le altre cose – il maggiore azionista di una società che riscuote i tributi. La società si chiama INPA spa. Scrive a commento del nostro articolo sul Forello-esattore (che potete leggere qui), Irene Artemisia da Vittoria, provincia di Ragusa:

“Anni fa, quando arrivò l`I.N.P.A. a Vittoria, ci furono inviate bollette doppie, con la mora.
Quando chiesi chiarimenti, mi risposero (du ciuocili) che era normale, perché non avevamo mai pagato prima. Ora, vorrei vorrei proprio sapere com’è stata incaricata e perché e perché stanno ancora a Vittoria”.

C’è anche il sindaco uscente Leoluca Orlando. Che dopo aver definito “selvaggi” i palermitani che protestavano contro l’istituzione della ZTL, adesso vorrebbe i voti degli stessi “selvaggi” per farsi rieleggere…

Intanto – i soliti misteri della rete – da due giorni un articolo che abbiamo scritto e pubblicato un anno fa è stato letteralmente preso d’assalto dai lettori. E un articolo dove si racconta che l’assessore-commissario inviato da Renzi in Sicilia per ‘svuotare’ le casse della Regione, Alessandro Baccei, ammette candidamente che, ogni anno, lo Stato ruba dalle entrate regionali circa 7 miliardi di euro (qui potete leggere l’articolo).

Per motivi misteriosi – non abbiamo una spiegazione certa – migliaia di lettori, negli ultimi giorni, si sono catapultati su questo articolo.

Non sappiamo perché, ma lo Stato che deruba la Regione siciliana fa sempre notizia. Magari i Siciliani se ne ricorderanno al memento del voto…

 

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