AMAP/ La sorpresa per i palermitani: nella ‘bolletta’ dell’acqua 100 Euro in più!

13 febbraio 2016

Motivo: bisogna pagare i precari che fino a qualche tempo fa pagavano Stato e Regione. Ma siccome Stato (governo Renzi) e Regione siciliana (governo Crocetta) hanno ridotto drasticamente i trasferimenti ai Comuni, adesso i precari li pagheranno i cittadini con un aumento delle tasse locali. Succede a Palermo, ma anche in altri Comuni dell’Isola. Viaggio tra i conti dell’AMAP, società destinata a ereditare (e a pagare) gli 200 dipendenti di APS

Ci sono nuovi assunti e mancano i soldi per pagargli lo stipendio? Non c’è problema: basta incrementare le ‘bollette’. Sì, le bollette dell’acqua: stiamo parlando, infatti, dell’AMAP, la società che fa capo al Comune di Palermo che gestisce il servizio idrico nel capoluogo dell’Isola e, adesso anche nei Comuni della provincia. Sapete cosa hanno fatto gli amministratori dell’AMAP? Avevano nuovi assunti da pagare. E hanno aumentato le ‘bollette’ di quasi 13 milioni di Euro.

In pratica, circa 100 Euro in più ogni anno per ogni famiglia palermitana.

L’ennesima prova che il personale assunto – precari? – ormai lo pagano i cittadini con un aumento di tasse e imposte locali. Sotto questo profilo, Leoluca Orlando il sindaco lo sa veramente fare… E sta facendo da apripista per tutti gli altri Comuni siciliani che debbono pagare 24 mila precari. Come pagargli lo stipendio? Aumentando le tasse locali agli ignari cittadini!

Insomma, dalla terza commissione consiliare del Comune di Palermo vengono fuori storie sempre più incredibili. In assenza di dati ufficiali sulle società controllate dal Comune di Palermo, i consiglieri comunali di questa commissione del Consiglio comunale sta convocando gli amministratori di queste società pi farisi cuntari ‘u cuntu, come si dice dalle nostre parti: cioè per capire come stanno le cose e per raccontarle ai cittadini di Palermo. 

Tra i protagonisti di questa commissione consiliare ne citiamo tre: Luisa La Colla e Nadia Spallitta del PD e Angelo Figuccia dei Forza Italia (unico esponente di questo partito a non banchettare con la maggioranza a colpi di ‘pasta con le sarde’ e pani ‘ca meusa, ovvero panini con la milza). Tre consiglieri comunali – forse gli unici – che fanno vera opposizione.

Nadia Spallitta, in particolare, verga spesso comunicati stampa al vetriolo dove si leggono cose gravissime che non sono mai state smentite dai vertici delle società comunali. Ha fatto la ‘barba e i capelli’ all’AMAT (come potete leggere qui), alla RESET (come potete leggere qui) e alla SISPI (come potete leggere qui). Oggi è la volta dell’AMAP, azienda che, tutto sommato, ha funzionato, ma che nell’ultimo anno preso, sempre per restare dalle nostre parti, la ‘via dell’aceto’, cominciando ad intruppare personale senza avere le risorse finanziare per pagarlo.

“La terza commissione – leggiamo in un comunicato di Nadia Spallitta – ha incontrato in audizione il consiglio d’amministrazione dell’AMAP per esaminare il budget 2016 della società dall’analisi del quale emergono talune criticità. La società comunale che si occupa del servizio idrico registra nel 2014 un valore della produzione (entrate) di circa 83 milioni di Euro e nel budget 2016 entrate per 96 milioni e 500 mila euro circa. Tale incremento è determinato dall’aumento delle tariffe dell’acqua per 12 milioni e 700 mila euro circa che, tradotto in termini di maggiori costi per i 120 mila utenti palermitani, significa una maggiore spesa nelle bollette per l’acqua di circa 100 Euro”.

Insomma, muto tu e muto io, il sindaco Orlando e i vertici dell’AMAP hanno già aumentato le ‘bollette’ di 100 Euro all’anno agli ignari cittadini palermitani.

“Il collegio sindacale ha considerato un’anomalia questo aumento tariffario, già applicato nel corso del 2015, che sembrerebbe non essere stato ancora approvato dai competenti organismi della Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Per cui non è ben chiaro come possa l’ente avere riscosso un incremento della tariffa senz’avere avuto l’approvazione e se non si corra il rischio, con i conseguenti danni all’Erario, di dovere un domani restituire le maggiori somme già riscosse e utilizzate, probabilmente, sia per coprire i maggiori oneri derivanti dal trasferimento di personale da AMIA ESSEMME ad AMAP, sia per coprire i maggiori costi legati al subentro ad APS nella gestione del servizio idrico per molti comuni della provincia di Palermo”.

Come volevasi dimostrare: l’aumento delle ‘bollette’ per i palermitani erve per pagare lo stipendio ai dipendenti di una società – AMIA ESSEMME – passati, armi e bagagli, all’AMAP. E per sostenere una parte dei costi di APS, la società privata che gestiva il servizio idrico per i Comuni della provincia di Palermo e che è fallita. Società che – complici i soliti politici e i soliti sindacati – ha assunto oltre 200 persone che ora debbono essere trasferite all’AMAP e pagate. Da chi? Dai contribuenti, perché Stato e Regione hanno drasticamente ridotto l’erogazione di risorse finanziarie ai Comuni.

“Tra l’altro – si legge sempre nel comunicato di Nadia Spallitta – con aggravio sulle ‘casse’ comunali, ad AMAP sono stati anche conferiti per aumento di capitale circa 5 milioni di Euro. Complessivamente, nel citato budget 2016 si prevedono circa 23 milioni di costi per servizi, 800 mila Euro per godimento di beni di terzi (ivi compresi fitti passivi e canoni) e circa 49 milioni di Euro per il personale (con un aumento di costi rispetto al 2013 di ben 7 milioni di euro, dovuto probabilmente in parte al trasferimento di 164 lavoratori provenienti dalla RAP)”.

Ricordate, palermitani, tutti i precari inventati dalle giunte Orlando degli anni ’90? Ricordate i precari inventati ai tempi di Totò Cuffaro e Diego Cammarata? Non sono scomparsi. Sono tutti intruppati nelle società che fanno capo al Comune di Palermo. Vagano da una società all’altra. Fino a un paio di anni fa venivano pagati con i soldi che lo Stato destinava alle infrastrutture. A Palermo, invece di realizzare infrastrutture, di assumevano e si pagavano precari.

Oggi i soldi pubblici per pagargli lo stipendio non ci sono più, perché, come già accennato, Stato e Regione hanno chiuso i ‘rubinetti’: e quindi pagano gli ignari cittadini di Palermo!

“Tra i costi per servizi – prosegue il comunicato – ci sono circa 9 milioni di Euro per l’energia elettrica, 700 mila Euro per lo smaltimento di rifiuti, 2 milioni di Euro come costi di gestione degli invasi della provincia (Piana degli Albanesi, Poma e Rosa Marina) e 1,5 milioni per la manutenzione della rete fognaria”.

“Anche questa società – prosegue il comunicato – pur in costanza di precisi divieti dal Consiglio comunale, ha conferito incarichi e consulenze esterne. Nel sito, aggiornato al 1 gennaio 2014 e quindi allo stato attuale non conforme alle vigenti norme in materia di trasparenza, viene pubblicato un elenco di ben 55 incarichi esterni, in relazione ai quali non è ben chiaro quali siano state le modalità di selezione dei professionisti e soprattutto le ragioni di affidamenti esterni in presenza di uffici amministrativi, tecnici e legali dell’AMAP”.

Come in quasi tutte le società del Comune di Palermo ci sono consulenti esterni: leggere clientelismo.

Non mancano gli investimenti:

“Al budget viene allegato un piano di investimenti del valore di 35 milioni di Euro, di cui 26 milioni a carico dell’AMAP, legato alla necessità di intervenire su acquedotti e impianti vetusti, alcuni risalenti agli anni ’60 e altri alla fine degli anni ’80. Della loro manutenzione e ristrutturazione dovrebbe farsi carico l’AMAP. In relazione a queste somme, tuttavia, non è ben chiaro quale sarà l’effettiva fonte di finanziamento, considerato che spesso i Comuni della provincia non sono stati in grado di riscuotere le tariffe legate al servizio idrico e che ad oggi non vi è certezza, quindi, sulle entrate che deriveranno dall’estensione del servizio idrico ai Comuni del Palermitano”.

L’AMAP dovrà gestire il servizio idrico anche nei Comuni della provincia di Palermo, dopo il fallimento dei privati di APS. Ma ci sono Comuni dove i cittadini non sono abituati a pagare le ‘bollette’ dell’acqua. Se non si abitueranno finirà come con la TARI, la Tassa sui rifiuti. Cioè? Semplice: da quest’anno, in tutta l’Italia, i cittadini che hanno pagato la TARI negli anni passati pagheranno anche per chi non ha mai pagato: potenza del renzismo (la ‘geniale’ idea, infatti, è del governo Renzi).

Fine delle ‘novità’? Niente affatto. “E’ previsto inoltre – conclude il comunicato – un piano di assunzioni che prevede l’immissione in ruolo di parte dei lavori dell’azienda APS, in atto gestita in affitto dall’AMAP, in numero proporzionale ai Comuni le cui reti idriche saranno gestite dalla società partecipata palermitana”.

Morale: i cittadini – vogliamo supporre dei Comuni della provincia – si preparino ad un aumento delle ‘bollette’ per pagare lo stipendio agli oltre dipendenti di APS fallita…

P.S.

Come sono stati assunti gli oltre 200 dipendenti di APS? Con un concorso? Per chiamata diretta? Chi indivina avrà come premio ‘u pani ‘ca meusa da gustare insieme con i consiglieri comunali orlandiani e di Forza Italia…

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti