Il ‘caso’ di Polizzi Generosa: ennesima dimostrazione del perché le ex Province siciliane vanno chiuse/ MATTINALE 254

29 aprile 2019

Il Comune di Polizzi Generosa, grazie ad alcune imprese che hanno lavorato gratis, ha fatto sistemare la strada per Piano Battaglia. Ma è arrivata una denuncia dall’ex Provincia di Palermo. A parte il paradosso di una ex Provincia oggi inutile, noi segnaliamo l’assurdità della Provincia di Palermo dove si vogliono spendere 450 milioni di euro per gli appalti ferroviari (Tram), ma non si trovano i soldi per sistemare le strade provinciali!

La notizia, oggi, per la sua paradossale particolarità, è su tutti i giornali: Giuseppe Lo Verde, sindaco di Polizzi Generosa – bellissimo centro delle Madonie – stanco di aspettare la sistemazione di una strada che interessa gli abitanti e gli agricoltori della zona interviene: grazie ad alcune imprese locali che decidono di lavorare gratuitamente fa sistemare la strada, ma arriva una denuncia contro ignoti dall’ex Provincia di Palermo! Della serie, il peccato di fare…

La notizia – lo ribadiamo – sta facendo il giro di tutti i giornali. Noi riprendiamo le dichiarazioni del sindaco Lo Verde da PALERMOTODAY:

“E’ assurdo: gratuitamente alcune ditte di Polizzi riparano la strada per Piano Battaglia per consentire almeno ai residenti di raggiungere le loro campagne, interdette loro da anni, e dall’ex Provincia di Palermo, che dovrebbe provvedere a fare questi lavori, arriva una denuncia contro ignoti per i lavori effettuati”.

Il sindaco di Polizzi Generosa racconta la sua versione dei fatti:

“A chi ha firmato la denuncia – sottolinea sempre Giuseppe Lo Verde – voglio ricordare che lo scorso 3 aprile abbiamo fatto avere via pec al Sindaco della Città metropolitana una ordinanza sindacale con la quale si disponevano provvedimenti di massima urgenza sulla strada. Nell’ordinanza si diceva che avevamo ricevuto disponibilità da sei ditte locali ad eseguire i lavori senza alcuno aggravio per il Comune. In questa ordinanza si spiegava la situazione della strada che è l’unica via dei proprietari terrieri per raggiungere le proprie abitazioni rurali. Sempre nell’ordinanza è scritto che su questa strada non si può transitare perché pericolosa per i proprietari terrieri in quanto, in caso di necessità, i mezzi di soccorso non possono garantire un tempestivo arrivo. A chi ha firmato la denuncia voglio ricordare che, dal 3 aprile al 23 aprile, quando sono stati effettuati gratuitamente i lavori sulla strada, sono trascorsi venti giorni senza che nessuno rispondesse all’ordinanza recapitata”.

“Ritengo la denuncia un atto contro la mia persona – prosegue il primo cittadino del Comune madonita -.  E’ un atto contro il sindaco di Polizzi Generosa che in questi mesi ha alzato la voce contro chi avrebbe dovuto riparare la strada e da anni non ha fatto niente. Vogliono zittirmi. Vogliono mettermi paura. Il sindaco di Polizzi non farà silenzio. Il sindaco di Polizzi non ha paura. Ho voluto subito far conoscere quello che succede a Polizzi e per questo informo tutti con questo comunicato stampa. Il sindaco di Polizzi non farà silenzio. La strada va riparata e subito. Se qualcuno in questi anni non l’ha fatto, oggi non può per nessun motivo nascondersi dietro una denuncia contro anonimi”.

Per la cronaca, il Sindaco metropolitano di Palermo è Leoluca Orlando che, grazie alla legge nazionale che porta il nome di Graziano Delrio – l’ex Ministro del PD: un nome, una garanzia… – è, contemporaneamente, sindaco di Palermo e Sindaco metropolitano di Palermo (praticamente presidente dell’ex Provincia, perché non c’è alcuna differenza territoriale tra ex Province e le pompose Città metropolitane).

Sappiamo tutti che le ex Province siciliane sono in gravissima crisi finanziaria: una crisi provocata dalle politiche di austerità imposte dall’Unione europea dell’euro (le Province sono in crisi in tutta l’Italia) e, per ciò che riguarda, in particolare, la Sicilia dagli scippi finanziari operati dai Governi nazionali di centrosinistra.

Come l’attuale vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, ripete da tre anni, le ex Province siciliane non sono più nelle condizioni di assicurare i servizi previsti dalla legge (COME POTETE LEGGERE QUI). Alle ex province siciliane servirebbero almeno 500 milioni di euro all’anno, ma hanno a disposizione poco più di 200 milioni di euro all’anno.

Lo stesso Amenta ha più volte sollevato un tema che nessuna ‘autorità’, fino ad oggi, ha voluto vedere: e cioè che le ex Province siciliane pagano, bene o male, i propri dipendenti, ma non hanno le risorse finanziarie per assicurare i servizi. Tutto questo è normale?

Rilevato che la riforma Delrio è un disastro, considerato che lo Statuto siciliano prevede l’abolizione delle Province e la loro sostituzione con Liberi Consorzi di Comuni (che si autodeterminano da sé, senza alcuna imposizione territoriale da parte di Regione e Stato), la Sicilia ha oggi una grande opportunità: abolire le vecchie ex Province e, quando si troveranno i soldi, applicare lo Statuto e istituire i veri Liberi Consorzi di Comuni.

C’è anche una storia nella storia che vogliamo sottolineare.

L’ex Provincia di Palermo ha ricevuto una barca di soldi dall’Unione europea per progetti che riguardano la mobilità. Si tratta dei fondi del PON Metro. Ma tutti questi soldi, inspiegabilmente, non sono stati divisi tra i Comuni della provincia di Palermo, per esempio, per sistemare le strade provinciali: sono finiti tutti al Comune di Palermo per realizzare le nuove sette tratte del Tram!

Questo è un punto cruciale: far coincidere la figura di un sindaco di capoluogo di provincia con quello di Sindaco metropolitano, come prevede la legge Delrio, è un errore, perché il Sindaco è portato a trasferire tutte le risorse della Città metropolitana nel proprio Comune: che è quello che è successo on il PON Metro a Palermo.

Quindi per l’ex Provincia di Palermo, oggi, l’emergenza non sono le strade provinciali che cadono a pezzi e che impediscono agli agricoltori e, in generale, ai cittadini di spostarsi, ma gli eterni appalti ferroviari del Comune di Palermo!

Questo punto – il problema delle strade abbandonate con effetti nefasti per l’agricoltura – è stato segnalato lo scorso marzo, proprio su I Nuovi Vespri, dal docente universitario Marco Trapanese (QUI LA NOSTRA INTERVISTA AL PROFESSORE TRAPANESE). Un ragionamento, quello del professore Trapanese, che porta agli affari che stanno dietro TAV e Tram.

La vicenda, però, non riguarda solo il Comune di Palermo. La domanda va rivolta ai sindaci dei Comuni del Palermitano, compreso il sindaco di Polizzi Generosa: dov’erano quando è stato deciso che i fondi europei del PON Metro non debbono essere utilizzati per la viabilità provinciale?

Preveniamo la domanda di qualche ‘intellettuale’: non esistono fondi europei a destinazione vincolata: è la politica che decide come, quando e dove utilizzarli.

Tra l’altro, esistono le riprogrammazioni dei fondi europei e nazionali non utilizzati.

La vera notizia, lo ribadiamo, è che nella ex Provincia di Palermo l’urgenza è rappresentata dagli appalti ferroviari della città di Palermo, quasi tutti bloccati con un incredibile spreco di denaro pubblico.

Per la cronaca, per sistemare tutte le strade della provincia di Palermo sarebbe bastata una piccola parte dei fondi spesi fino ad oggi per il Passante  ferroviario (un miliardo e 200 milioni di euro per avere ancora oggi lavori incompleti e bloccati e incredibili disagi per i cittadini: cantieri eterni e manca ancora il raddoppio nel collegamento con l’aeroporto!) e dei fondi spesi fino ad oggi per l’Anello ferroviario (oltre 150 milioni di euro per un tracciato di meno di 20 Km: lavori al 20% e oggi bloccati, danni economici ingenti alle attività commerciali, disagi incredibili per i cittadini, migliaia di alberi tagliati).

Che dire? Che dovrebbero essere i cittadini del Comuni del Palermitano a chiedere ai rispettivi sindaci come mai ci sono 450 milioni di euro per le sette nuove tratte del Tram di Palermo e non c’è un euro le le strade provinciali…

Noi intanto ribadiamo la nostra tesi: le ex Province siciliane vanno chiuse, subito. A partire dall’ex Provincia di Palermo. Sarebbe una liberazione. Per tutti!

 

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