Putin, Prigozhin, Lukashenko e Shoigu hanno ‘preso per il culo’ mezzo mondo fingendo un golpe rivelatosi una farsa?

27 giugno 2023
  • E’ quello che scrive in queste ore scenarieconomici.it. Se le cose stanno così, politici e commentatori occidentali dovrebbero andare a nascondersi per i prossimi cento anni!
  • La parlamentare americana che ha tirato in ballo la CIA
  • Gli Stati Uniti d’America, cadendo nella trappola tesagli da Putin, hanno regalato alla Wagner 6 miliardi di dollari? 
  • Scenario in un certo senso anticipato da The Post. Come si una dire in Sicilia, fu ‘nna pigghiata pu ‘u culu…

E’ quello che scrive in queste ore scenarieconomici.it. Se le cose stanno così, politici e commentatori occidentali dovrebbero andare a nascondersi per i prossimi cento anni!

Assolutamente da leggere, per chi segue le cronache della guerra in Ucraina, l’articolo pubblicato in queste ore da scenarieconomici.it. L’articolo porta la firma di Gianmarco Landi che, a giudicare dal modo con cui padroneggia l’argomento, deve conoscere molto bene argomento e protagonisti. Il titolo già dice tutto: “CIA sempre più disperata, beffata da Putin?”. Il ‘succo’ dell’articolo è che il tentativo di colpo di Stato, da parte di Evgene Prigozhin, sia stato, in realtà, un raggiro messo in piedi dal presidente della Russia, Vladimir Putin, per beffare l’Occidente, CIA e Stati Uniti d’America in testa. Di vero, al massimo, in questa storia, c’è la rivalità tra il capo della Wagner e il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. In sintesi, i russi si sarebbero presi gioco della CIA, spillandogli 6 miliardi di dollari. Soldi con i quali l’amministrazione americana di Joe Biden avrebbe sostanzialmente finanziato la Russia nella guerra contro l’Ucraina. Una beffa!

 

La parlamentare americana che ha tirato in ballo la CIA

L’articolo parte da un Twitter della deputata americana repubblicana Marjorie Taylor Greene, che ha scritto che il tentativo dei mercenari della Wagner di attaccare Mosca è stato finanziato dalla CIA. Insomma, gli americani erano veramente convinti di avere l’asso nella manica: guerra civile in Russia, caduta di Putin, caos e guerra in Ucraina vinta a tavolino. Di questa stupidaggine, in realtà, non erano convinti soltanto gli statunitensi: si pensi ai tanti commentatori occidentali che, ancora in queste ore, anche per cercare di nascondere la propria minchionaggine, descrivono un Putin indebolito e bla bla bla. Vanno capiti: a nessuno piace ammettere di essere stato uno stupido. Peccato che tutto, per l’Occidente, è andato per il verso sbagliato. Quando sembrava che la guerra civile in Russia stava per materializzarsi – con il Governo russo che aveva anche avvertito la popolazione di pericoli possibili – Prigozhin e i suoi, giunti a 200 km da Mosca, si sono fermati e hanno cominciato a fare macchina indietro. “Per evitare uno spargimento di sangue”, ha fatto sapere il capo della Wagner. Uno stop mediato dal presidente della Bielorussia, Lukashenko. In tanti – noi compresi – abbiamo pensato che chi aveva detto a Prigozhin che a Mosca c’erano già militari russi pronti ad ammutinarsi doveva averlo preso per i fondelli. Magari sarà stato lo stesso presidente della Bielorussia a dire al capo della Wagner: “Guarda che ti hanno preso in giro, a Mosca non c’è alcun ammutinamento. Ferma tutto e vieni da me in Bielorussia che con Putin ci parlo io”.

 

Gli Stati Uniti d’America, cadendo nella trappola tesagli da Putin, hanno regalato alla Wagner 6 miliardi di dollari? 

Così l’hanno visto in tanti questo benedetto golpe mancato in Russia. Anche se qualcosa, se proprio la dobbiamo dire tutta, non funzionava del tutto. Cosa? La mediazione di Lukashenko, che è sembrata un po’ troppo veloce. Però, ad avallare questa ricostruzione, ci sono mesi e mesi di scontri tra il capo della Wagner da una parte e il Ministro della Difesa russo, Shoigu dall’altra parte. Anche se, in verità, qualche dubbio su questa polemica c’era. Perché? Perché a parlare – male – del Ministro e, in generale, dei vertici militari russi era sempre Prigozhin, mentre il Ministro Shoigu ‘incassava’ senza mai replicare. Anche noi, a un certo punto, siamo rimasti un po’ stupiti dall’atteggiamento serafico di questo alto militare russo, che è stato anche accusato di avere sparato contro i militari della Wagner. Noi questa non ce la siamo ‘bevuti’: tutto si può dire dei russi ma non che si comportino come i guelfi e i ghibellini: queste cose non sono nel ‘Dna’ della Russia. Passi che il Ministro russo non mandava armi alla Wagner durante la battaglia di Bakhmut (anche questa storia, in realtà, non era molto credibile). Ma che i russi sparino e uccidano altri russi non è credibile. “La conflittualità tra Prigozhin e Shoigu – leggiamo su scenarieconomici.it – è stata ufficialmente sgradita al Cremlino, ma in realtà a me è sembrata sempre una mossa di distrazione di intelligence per far apparire Putin debole e far cadere nella trappola la CIA. Facciamo attenzione: Vladimir Putin e Yevgeny Prigozhin in poche ore avrebbero raggiunto un accordo negoziato con l’intercessione di Lukashenko, mentre dei veicoli della Wagner si stavano avvicinando a Mosca, ma come rivelano molti video, chi li guidava non aveva idea del motivo per il quale stessero andando nella capitale. Ieri il famoso hacker Kim Dotcom ha lasciato intendere che il capo della Wagner, Prigozhin, avrebbe ricevuto 6 miliardi di dollari dalla CIA per organizzare questo colpo di stato, ma in realtà avrebbe avvertito il suo ex datore di lavoro” cioè Putin. “Qualcuno – prosegue l’articolo – dice che la Wagner è un esercito di mercenari con un nome antirusso, ma in realtà è una creazione di Putin, un uomo che sa come si fa spionaggio e controspionaggio, e che quindi non svela certo le sue carte, anzi le usa per creare esche finalizzate ad alzare il piatto e tramortire gli avversari con dei bluff fiaccanti il morale e spezzanti le gambe. Il disastro della CIA è stato pacifico, perché non solo ha schiantato per scelta una controffensiva ucraina puntando sul colpo di stato, ma ha anche rafforzato l’esercito di mercenari di Putin regalando loro 6 miliardi di dollari e posizionandoli a pochi chilometri da Kiev, ma soprattutto ha messo in situazione di difetto nel diritto internazionale l’Amministrazione Biden, oggettivamente protagonista di un tentativo di colpo di stato ai danni di una potenza nucleare di pari valore a quella USA, anche in seno all’ONU”.

 

Scenario in un certo senso anticipato da The Post. Come si una dire in Sicilia, fu ‘nna pigghiata pu ‘u culu…

Insomma, secondo questa ricostruzione, Putin, Prigozhin, Lukashenko, il Ministro della Difesa russo Shoigu avrebbero preso per i fondelli tutto l’Occidente. A cominciare dall’amministrazione americana di Joe Biden. In Sicilia questa si definisce pigghiata pu ‘u culu. Se le cose stanno così – e in verità quella di scenarieconomici.it non sembra una ricostruzione campata in aria: troppo affettata la polemica tra i vertici della Wagner e il Ministero della Difesa russo, troppo veloce la mediazione di Lukashenko, stranissimo il ritrovamento dei soldi che appartenevano al capo della Wagner – dobbiamo amaramente prendere atto che il cosiddetto Occidente industrializzato, oggi, è nelle mani di un pugno minchioni che si sono fatti beffare da Putin e dai suoi stretti collaboratori. Se poi risulterà vera la storia dei 6 miliardi di dollari ‘sganciati’ dalla CIA e finiti nella tasche di Prigozhin, beh, a questo punto gli americani si dovrebbero andare a nascondere! Idem i ‘capi’ dell’Unione europea. In un certo senso questo scenario è stato anticipato da un articolo pubblicato dall’edizione locale del South China Morning Post – noto anche come The Post, giornale di Hong Kong pubblicato in inglese da SCMP Group stampato in oltre 100 mila copie – secondo il quale la partenza di Prigozhin in Bielorussia potrebbe essere una manovra segreta per l’ulteriore campagna dei ‘Wagneriti’ contro la capitale ucraina dal territorio della Bielorussia (qui un nostro articolo).

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI scenarieconomici.it

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano 

 

 

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