Se Bakhmut non è strategica perché ucraini e occidentali in questi mesi l’hanno difesa con perdite ingenti?

21 maggio 2023
  • La sensazione è che ucraini e occidentali siano in difficoltà
  • Sullo sfondo il problema della nube tossica. Esiste veramente? Si sta dirigendo verso l’Europa?  

La sensazione è che ucraini e occidentali siano in difficoltà

I russi dicono che hanno buttato fuori da Bakhmut militari ucraini e occidentali prendendosi la città. Gli ucraini rispondono che non è esattamente così, perché ci sarebbero zone della città che i russi non hanno ancora preso. con molta probabilità, la verità sta nel mezzo. Il battaglione della Wagner ha conquistato quasi tutte le roccaforti cittadine, come ha detto in un video Evgenij Viktorovič Prigožin, comandante della citata armata Wagner. Ma gli ucraini conservano ancora qualche via e qualche palazzo di Bakhmut. Anche se la ritirata definitiva è ormai nelle cose. In un articolo dell’ANSA il portavoce del gruppo orientale delle forze armate ucraine, Serhiy Cherevaty, spiega che le forze di difesa del Paese continuano a mantenere posizioni nella parte sud-occidentale di Bakhmut. Ma aggiunge che “la città è stata sostanzialmente distrutta dalla faccia della terra. Il nemico la distrugge quotidianamente con massicci attacchi aerei e di artiglieria, e le nostre unità riferiscono che la situazione è estremamente difficile. I nostri militari detengono fortificazioni e diversi locali nella parte sud-occidentale della città. Sono in corso pesanti combattimenti. Ma lo stesso Cherevaty non esclude che l’esercito ucraino possa ritirarsi da Bakhmut. In dichiarazioni alla Rbc-Ucraina, il portavoce ha detto che ‘Il ritiro dalla città o la sua difesa saranno decisi solo tenendo conto dell’opportunità e preservando le nostre forze e mezzi. Sono possibili varie opzioni, ma questo resta solo alla valutazione del comando, che per più di un anno di guerra ha dimostrato di prendere sempre le decisioni giuste”. Poi aggiunge alcune precisazioni che destano perplessità: “La Russia – leggiamo sempre sull’ANSA – attira l’attenzione su questa Bakhmut come se avessero preso il Dnipro. In effetti, non l’hanno presa fino alla fine. La città è distrutta, non porta loro alcun vantaggio militare o politico. Non hanno preso il distretto del centro in 9 mesi, stiamo cercando di pressare sui fianchi, di non dar loro pace e, se possibile, di contrattaccare”.

 

Sullo sfondo il problema della nube tossica. Esiste veramente? Si sta dirigendo verso l’Europa?  

Ma se la città di Bakhmut non porta ai russi “alcun vantaggio militare o politico”, perché ucraini e occidentali l’hanno difesa a denti stretti per tanto tempo, con perdite notevolissime? Sulla stessa lunghezza d’onda l’Istituto per lo studio della guerra (Isw): “La vittoria di Prygozhin sui restanti distretti di Bakhmut è puramente simbolica, anche se fosse vera – scrive il think tank -. Gli ultimi isolati di Bakhmut orientale, che secondo Prigozhin sono stati catturati dalle forze del gruppo Wagner, non sono importanti né dal punto di vista tattico, né operativo. La loro cattura non fornisce alle forze russe un territorio operativamente significativo per continuare le operazioni offensive o alcuna posizione particolarmente forte da cui difendersi da possibili contrattacchi ucraini”. Stesse perplessità: se è così perché non hanno ceduto prima? La sensazione è che occidentali e ucraini siano in difficoltà. Sulla controffensiva occidentale e ucraina vale quello che abbiamo scritto lo scorso 15 Maggio: “Il fatto certo è che la controffensiva dei militari occidentali e non solo ucraini è già iniziata da qualche giorno, anche se i media occidentali non ne fanno cenno; e che i russi, proprio per bloccare sul nascere tale controffensiva, stanno attaccando con una pioggia di missili i depositi di munizioni che i Paesi occidentali hanno inviato in Ucraina; tra questi depositi di munizioni ci sono anche le munizioni ad uranio impoverito che sono state inviare in Ucraina dagli inglesi. Tutto questo avviene mentre il presidente dell’Ucraina, Zelensky, gira in lungo e in largo tra i Paesi dell’Unione europea alla ricerca di armi che i russi distruggono con bombardamenti che non danno tregua. Uno spettacolo deprimente”. I russi hanno colpito un deposito di armi ad uranio impoverito e si parla di un a nube radioattiva che qualche giorno fa si dirige verso l’Europa, a cominciare dalla Polonia (va da sé che se la nube radioattiva c’è non si fermerà in Polonia ma proseguirà verso altri Paesi europei). Ricordiamo che il Governo della Polonia, tra la fine dell’Estate e l’inizio dell’Autunno del 2022, ipotizzando problemi con la centrale nucleare di Zaporizhia, ha distribuito pastiglie di iodio per proteggere la popolazione da possibili effetti sulla salute provocati dalla radioattività, a cominciare dal tumore alla tiroide. Il nostro augurio è che tali pastiglie non servano, perché sarebbe un bel problema per altri Paesi europei.

Foto tratta da Il Gazzettino      

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