Perché con molta probabilità la Cina entrerà in guerra a fianco della Russia contro l’Occidente/ MATTINALE 882

5 aprile 2023
  • Le preoccupazioni del senatore repubblicano Marco Rubio  
  • Il cambio di strategia della Cina che rischia di mettere alle corde gli USA
  • Gli Stati Uniti non riescono più a imporre il dollaro con la forza delle armi
  • L’inchiesta farlocca su Trump è il segnale che gli Stati Uniti a guida Dem non mollano e voglio la guerra contro la Cina. I primi segnali a Taiwan

Le preoccupazioni del senatore repubblicano Marco Rubio  

Per provare a comprendere perché è scoppiata la guerra in Ucraina e, soprattutto, perché, con molta probabilità, nei prossimi mesi la Cina entrerà in guerra al fianco della Russia contro quel poco che resta del cosiddetto Occidente industrializzato (con in testa Stati Uniti d’America e Unione europea) bisogna leggere una dichiarazione rilasciata in questi giorni dal senatore americano del Partito Repubblicano, Marco Rubio: “Il Brasile – dice Rubbio – che è il Paese più grande dell’emisfero occidentale a Sud di noi, ha siglato un accordo commerciale con la Cina. In base a tale accordo hanno deciso di commerciare con le proprie valute nazionali. In pratica, hanno deciso di bypassare il dollaro americano. Questi Paesi stanno creando un’economia parallela, completamente indipendente dagli Stati Uniti. In soli cinque anni non saremo più in grado di dettare nulla a nessuno con sanzioni, perché a quel punto ci saranno così tanti Paesi che commerciano con i propri soldi, e non con il dollaro, che non potremo imporre sanzioni a tutti loro”. Rubio, di fatto, anche se con parole diverse, arriva alle nostre stesse conclusioni: è in corso un’azione, capeggiata dalla Cina, per sostituire piano piano il dollaro statunitense negli scambi commerciali internazionali. Già alla fine del 2021 i Paesi del BRICS – associazione che vede insieme Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – avevano quasi pronta una valuta alternativa da utilizzare in sostituzione del dollaro americano. La guerra in Ucraina è scoppiata per questo motivo. Gli americani hanno utilizzato l’Ucraina per scatenare la reazione della Russia. L’obiettivo degli Stati Uniti – che fino ad ora è perfettamente riuscito – è stato quello di creare il caos internazionale, impedendo il decollo della nuova valuta del BRICS.

 

Il cambio di strategia della Cina che rischia di mettere alle corde gli USA

Solo che, adesso, la Cina ha cambiato strategia: non potendo fare partire la nuova valuta alternativa al dollaro nel bel mezzo di una guerra – che non è solo militare ma anche economica: basti pensare all’inflazione mondiale – i cinesi hanno deciso di contattare ad uno ad uno i Paesi che accetteranno di non utilizzare più il dollaro americano negli scambi commerciali ma, magari, lo yuan cinese. E già di Paesi ne hanno trovati due: il Brasile e la Francia. L’accordo citato dal senatore Rubbio con il Brasile è una sconfitta per gli Stati Uniti, che alle ultime elezioni presidenziali del Brasile hanno fatto perdere il presidente uscente, Bolsonaro, perché aveva schierato il Brasile con la Cina. Le elezioni brasiliane le ha vinte (per modo di dire…) Lula il quale sta facendo quello che voleva fare Bolsonaro: in pratica, si è alleato con la Cina. Con la Francia il presidente della Cina, Xi Jinping – che è praticamente un genio in materia di geopolitica – con molta probabilità ha stretto un patto sull’Africa. Ci spieghiamo meglio. La Francia, ancora oggi, controlla 14 Paesi africani che sono indispensabili per l’economia francese. Oggi la Cina esercita una grande influenza in Africa. Jinping avrà detto ai governanti francesi: voi cominciate a pagare in yuan e vi promettiamo che nei 14 Paesi dell’Africa che controllate non succederanno ‘casini’. Per chi ancora avesse dubbi, con questa mossa il presidente cinese ha ‘sfilato’ la Francia all’Unione europea e, in generale, all’Occidente, Stati Uniti in testa.

 

Gli Stati Uniti non riescono più a imporre il dollaro con la forza delle armi

A questo punto va fatta una digressione per illustrare perché gli americani, rispetto alla strategia cinese, non possono fare nulla, a parte aumentare l’intensità della guerra in Ucraina innalzando il livello dello scontro, possibilmente estendendo la guerra in altre aree del mondo. La questione è di natura economica e monetaria. Con la guerra del Kippur, nei primi anni ’70 del secolo passato, si è chiusa l’éra di Bretton Woods. Dai primi anni ’70 il dollaro americano non è più legato all’oro. In teoria le monete dovrebbero fluttuare in ragione della domanda e dell’offerta e della ‘forza’ delle economie dei Paesi del mondo. In pratica, gli americani hanno imposto il dollaro con le armi. Ma oggi non è più così, perché sono tanti i Paesi dotati di armi atomiche e, soprattutto, perché c’è la Cina che, con il citato BRICS, lavora da anni a una valuta alternativa al dollaro statunitense. Il BRICS è ancora in piedi ma, come già accennato, è cambiata la strategia cinese: momentaneamente il progetto di una valuta alternativa alla moneta statunitense è stato sostituito da una serie di accordi economici tra la Cina e vari Paesi del mondo. Come dice il senatore repubblicano Rubio, tra cinque anni gli Stati Uniti non conteranno più nulla e saranno costretti ad affidarsi alla forza della propria economia senza l’ausilio del dollaro-prendi-tutto.

 

L’inchiesta farlocca su Trump è il segnale che gli Stati Uniti a guida Dem non mollano e voglio la guerra contro la Cina. I primi segnali a Taiwan 

Grazie alla forza del dollaro imposto con le armi, gli Stati Uniti fino ad oggi hanno controllato le economie di mezzo Pianeta, mantenendo un elevato tenore di vita a spese di altri Paesi del mondo. Nel giro di quattro-cinque anni gli americani dovranno abbassare il proprio tenore di vita, già provato da un anno di inflazione che non riescono a controllare. Gli Stati Uniti non accetteranno mai la riduzione del proprio tenore di vita e andranno allo scontro con la Cina. Con molta probabilità, è sbagliata la strategia dei Democratici che governano l’America. Forse la strategia dell’amministrazione di Donald Trump, di separare Cina e Russia, era più lungimirante. Ma ormai il dado è tratto e gli americani non possono più tornare indietro. L’inchiesta farlocca, se non ridicola sull’ex presidente Trump, in netto vantaggio nei sondaggi (in America si voterà il prossimo anno per eleggere il nuovo presidente), sono il segnale chiaro che gli Stati Uniti vogliono la guerra contro la Cina. La guerra coinvolgerà l’Europa, anche se Cina e Russia, fino a questo momento, hanno fatto di tutto per fare ‘ragionare’ i governanti dell’Unione europea. L’offerta del gruppo cinese China Communications Construction Company (CCCC), terzo big mondiale delle costruzioni, che si è auto-candidato alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, è l’ennesimo segnale di pace lanciato da Cina e Russia agli europei. Ma di questo argomento torneremo in un altro articolo. Per ora prendiamo atto che, da qui a qualche mese, la guerra, con l’entrata in campo della Cina, diventerà totale. Per ora prendiamo atto che, da qui a qualche mese, la guerra, con l’entrata in campo della Cina, diventerà totale. In realtà, se vogliamo essere precisi, la Cina è già in guerra a fianco della Russia. Lo ha fatto in modo felpato, senza sbavature, con molta oculatezza. Aiutando la Russia soprattutto sotto il profilo economico. La Russia è un grande Paese. Ma se ha portato avanti con successo una guerra che ormai va avanti da oltre un anno lo deve anche alla Cina e ai tanti Paesi del mondo vicini alla Cina che hanno vanificato le sanzioni economiche adottate dall’Occidente – Usa e Unione europea in testa – contro la Russia. Senza l’aiuto sostanziale della Cina e dei sui alleati – che, detto per inciso, sono anche gli alleati della Russia – oggi il Paese di Putin sarebbe in grande difficoltà. Ora la situazione si va complicando, perché i Democratici americani insistono nel restare al potere e insistono nel rendere sempre più pesante la guerra. Il fatto che mezzi militari cinesi stiano cominciando a circondare Taiwan non è una casualità. Taiwan, è noto, è territorio cinese e la Cina non consentirà mai agli americani di impossessarsene. La Cina si sta preparando alla guerra. Chi ancora non sembra avere compreso quello che sta succedendo è l’Unione europea, che continua ad inviare armi in Ucraina commettendo due errori: alimenta una guerra che ormai non è solo contro la Russia ma anche contro la Cina; e i priva di armi in un momento storico in cui potrebbero servire. E’ duro dirlo, ma ormai siamo in guerra. Con le armi dei Paesi dell’Unione europea, i militari ucraini e i mercenari occidentali utilizzano per ammazzare soldati russi. Il fatto che ancora non sia materializzata una reazione militare russa contro i Paesi dell’Unione europea non significa che questo scenario è da escludere…

Foto tratta da Il Riformista  

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