Incentivi pubblici 2021: 36 miliardi di euro al Nord e 12 miliardi a Sud e Sicilia. Ma il Nord crollerà lo stesso/ MATTINALE 853

6 marzo 2023
  • I dati sono ufficiali: li ha pubblicati Il Sole 24 Ore e li ha ripresi il giornalista Marco Esposito  
  • Abbiamo ripreso questi dati perché confermano quello che scriviamo da tempo: il Nord Italia è in crisi e pensa di salvarsi acchiappando fondi pubblici e scippando a Sud e Sicilia 60-70 miliardi di euro all’anno con la truffa incostituzionale dell’Autonomia differenziata. Ma non si salverà 
  • Nonostante le risorse che continua a scippare a Sud e Sicilia, il Nord Italia, grazie alla demenziale Unione europea ultra liberista, alla truffa della moneta unica europea e alla guerra in Ucraina precipiterà nella crisi economica. Tra qualche anno Nord e Sud saranno alla pari come racconta ‘A livella del grande Totò…

I dati sono ufficiali: li ha pubblicati Il Sole 24 Ore e li ha ripresi il giornalista Marco Esposito  

Nella pagina Facebook di Franco Tomasello leggiamo una tabella ripresa dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore dove si fa il conto egli incentivi pubblici erogati al Centro Nord Italia e al Mezzogiorno. La tabella è stata pubblicata e commentata dal giornalista de Il Mattino Marco Esposito. Gli anni di riferimento sono quattro: il 2018, il 2019, il 2020 e il 2021. Ebbene, nel 2018 alle Regioni del Centro Nord vanno quasi 4 miliardi e mezzo di euro, mentre alle Regioni del Mezzogiorno vanno 3 miliardi e 600 milioni di euro. Nel 2019 alle Regioni del Centro Nord Italia vanno quasi 4 miliardi e 400 milioni di euro, mentre alle Regioni del Mezzogiorno vanno circa 2 miliardi e mezzo di euro. Nel 2020 alle Regioni del Centro Nord Italia  vanno quasi 6 miliardi di euro, mentre alle Regioni del Mezzogiorno vanno quasi 3 miliardi e 400 milioni di euro. Nel 2021 cambia tutto: alle Regioni del Centro Nord Italia vanno quasi 21 miliardi e 700 milioni di euro, mentre alle Regioni del Mezzogiorno vanno 3 miliardi di euro. Sommando gli incentivi di questi quattro anni, alle Regioni del Centro Nord Italia sono stati assegnati 36 miliardi e mezzo di euro, mentre alle regioni del Mezzogiorno sono stati assegnati 12 miliardi e mezzo di euro. Desta una certa impressione come lo Stato italiano si sia comportato nel 2021, anno della crisi economica provocata dalla pandemia: alle regioni del Nord sono stati erogati oltre 21 miliardi di euro, alle Regioni del Mezzogiorno circa 3 miliardi di euro. Commenta Marco Esposito: “Le imprese incassano, i giovani meridionali emigrano e i simpaticoni del Nord in TV sentenziano: al Sud si sta sul divano in attesa del Reddito di cittadinanza mentre qui ci si rimbocca le maniche”.

 

Abbiamo ripreso questi dati perché confermano quello che scriviamo da tempo: il Nord Italia è in crisi e pensa di salvarsi acchiappando fondi pubblici e scippando a Sud e Sicilia 60-70 miliardi di euro all’anno con la truffa incostituzionale dell’Autonomia differenziata. Ma non si salverà 

Abbiamo ripreso questo post perché dimostra quanto I Nuovi Vespri scrivono da tempo: il Nord Italia, oggi, è la periferia della Mitteleuropa e, segnatamente, della Germania. Fino a prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il Nord Italia era la periferia di un’area ricca; ma dopo un anno di guerra in Ucraina anche la Germania, piano piano, comincia ad accusare i colpi della crisi economica. Intanto c’è una crisi economica mondiale, che in parte le organizzazioni occidentali – Fondo Monetario Internazionale FAO e la stessa Unione europea – nascondono almeno in parte. Nel 2018 l’Unione europea ultra liberista e globalista contava oltre 100 milioni di poveri su una popolazione di 500 milioni di persone; oggi, a un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, nessuno sa quale sia il numero di poveri nella cosiddetta Europa unita. Prima dello scoppio della guerra in Ucraina la FAO – braccio operativo dell’ONU in materia di agricoltura e alimentazione – segnalava la crescita generale del livello dei prezzi dei prodotti alimentari e, in generale, agricoli. La situazione, con l’esplosione della guerra in Ucraina e con l’avvento dei cambiamenti climatici dovrebbe essere peggiorata, invece la FAO – incredibilmente – ci fa sapere che l’inflazione alimentare è un po’ diminuita, ad eccezione dei cereali. In realtà, lo scenario è complicato, perché mentre i prezzi del grano sono in discesa in tutto il mondo (probabilmente per volere di Cina e Russia che, utilizzando la produzione record di grano della stessa Russia, non interesse a far crescere il prezzo del grano per non creare problemi all’Africa e al Medio Oriente, aree del mondo lontane ormai dall’Occidente), l’inflazione negli Stati Uniti d’America e nell’Unione europea è alta: ed è alta non soltanto a causa dei alti costi dell’energia, ma anche perché crescono i prezzi dei prodotti alimentari, in parte a causa dei costi energetici ma in parte, anche, a causa di carenza di produzioni).

 

Nonostante le risorse che continua a scippare a Sud e Sicilia, il Nord Italia, grazie alla demenziale Unione europea ultra liberista, alla truffa della moneta unica europea e alla guerra in Ucraina precipiterà nella crisi economica. Tra qualche anno Nord e Sud saranno alla pari come racconta ‘A livella del grande Totò…

In questo scenario di crisi economica mondiale si materializza la crisi del Nord Italia, ormai periferia, come già accennato, di una Germania anch’essa in crisi. Certo, con tutte le risorse che i tedeschi hanno drenato all’Europa mediterranea (si pensi alle montagne di soldi che le banche tedesche, tra il 2014 e il 2015, hanno scippato alla Grecia, per non parlare dell’Italia ‘condannata’ all’Avanzo primario da quasi 25 anni) se la passano meglio di altre aree europee. Ma la crisi è arrivata anche in Germania, se non altro perché la stupidità ultraliberista di un export senza fine è andata a sbattere contro la realtà dei fatti. Ora, gli amici del Nord Italia tutto possono sopportare, ma non la povertà che, piano piano, sta arrivando anche da loro. da qui la bulimia di fondi pubblici segnalata da marco Esposito nel 2021 (e non conosciamo ancora i dati del 20229. Da qui la corsa per scippare alle Regioni del Sud Italia e alla Sicilia altri 60-70 miliardi all’anno con la truffa dell’Autonomia differenziata con l’assurdo appoggio dei governanti delle Regioni meridionali di centrodestra che, tra il difendere le ragioni delle popolazioni che amministrano e l’appartenenza a una parte politica stanno optando per la seconda. Detto questo, dobbiamo dare una brutta notizia agli amici del Nord: con molta probabilità, il Parlamento nazionale approverà la legge sull’Autonomia differenziata, anche con i voti ‘ascari’ dei parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia; con molta probabilità scipperete a Sud e Sicilia anche questi 60-70 miliardi di euro all’anno. Ma non andrete lontano lo stesso: la crisi travolgerà anche voi. A questo punto in genere si scrive: “Ci dispiace ma sarà così”. A noi invece non ci dispiace proprio: dopo tutte le porcate che il Nord Italia ha fatto al Sud e alla Sicilia dal 1860 ad oggi non vediamo l’ora che venga applicata, anche all’economia italiana, la legge del grande Totò: ‘A livella

Foto tratta da PitturiAmo   

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