Le primarie del PD le ha vinte la Ue con Elly Schlein che manda a casa gli ex comunisti e gli ex democristiani/ MATTINALE 846

27 febbraio 2023
  • Di fatto, gli esponenti dell’ex Pci e gli ex democristiani della Margherita hanno fatto la fine di Angelino Alfano e di Luigi Di Maio: sono stati ‘usati’ e poi ‘posati’ dall’Unione europea dell’euro. Quasi certa la scissione di una parte degli ex della Margherita
  • La grande illusione della Schlein vista come una guerriera di sinistra 
  • Per la Sicilia si attendono tempi bui. Il flop di partecipazione alle primarie del PD nella nostra Isola non rappresenta solo il fallimento di questo partito ma è il fallimento di tutta la politica siciliana che, per tirare a campare, tornerà a scippare soldi alla sanità pubblica

Di fatto, gli esponenti dell’ex Pci e gli ex democristiani della Margherita hanno fatto la fine di Angelino Alfano e di Luigi Di Maio: sono stati ‘usati’ e poi ‘posati’ dall’Unione europea dell’euro. Quasi certa la scissione di una parte degli ex della Margherita

E’ ufficiale: la vecchia guardia dell’ex Pci e gli ex democristiani della Margherita potrebbero perdere il controllo del Partito Democratico. “Bonaccini vincerà pure le primarie ma Elly Schlein potrebbe diventare la segretaria del PD sostenuta dalla Ue”, scrivevamo nel MATTINALE di ieri. Invece le primarie le ha vinte direttamente Elly Sclein, sconfiggendo Stefano Bonaccini, ovvero il candidato degli ex comunisti e degli ex democristiani. A questo punto è molto improbabile che la Schlein non diventi la nuova segretaria del PD. Di fatto, l’Unione europea esce vincitrice dalle primarie del PD. Dopo avere ‘usato’ questo partito imponendo le scelte ‘europeiste’ (come dimenticare gli ex comunisti del PD che difendevano la legge sull’alternanza scuola-lavoro davanti a uno studente morto nel nome di questa trovata geniale). Era nell’aria la sconfitta di Bonaccini e dei suoi sostenitori? Sì. Fino ad oggi tutti i politici che hanno sposato la ‘causa’ dell’Unione europea dell’euro sono spariti. E’ successo ad Angelino Alfano e poi a Luigi Di Maio. Ma nell’uno e nell’altro caso sono state le sconfitte di persone singole. Nel caso di Bonaccini non c’è soltanto la sconfitta dello stesso Bonaccini: come già accennato, c’è la sconfitta della vecchia guardia dell’ex Pci e degli ex democristiani della Margherita. Con molta probabilità, assisteremo a una scissione, con una parte degli ex democristiani della ex Margherita che andrà via. Con molta probabilità, nel vuoto politico italiano di oggi, ha prevalso anche una sorta di effetto emulazione: siccome Giorgia Meloni ha conquistato il suo partito e il Governo, vediamo che succede con una donna alla guida del PD (ignorando i grandi danni che il Governo Meloni in pochi mesi ha già provocato all’Italia).

 

La grande illusione della Schlein vista come una guerriera di sinistra 

Permane, invece, l’illusione che la Schlein sia espressione del ritorno della sinistra. Così, almeno, credono coloro i quali l’hanno votata. In realtà, è l’esatto contrario. E’ stata la vecchia guardia del dell’ex Pci che, negli ultimi mesi, ha capito che il segretario uscente, Enrico Letta, espressione piena dell’Unione europea, ha portato il PD su un binario morto. Così gli ex comunisti hanno provato a ‘sterzare’ un po’ a sinistra- hanno scelto Bonaccini in quanto esponente del vecchio Pci dell’Emilia Romagna. Ma all’Unione europea dell’euro l’idea stessa che in Italia possa tornare ad esistere una vera sinistra non va proprio giù. Ad affossare Unione popolare – formazione di sinistra capeggiata dall’ex Sindaco di Napoli Luigi De Magistris – ha pensato il Movimento 5 Stelle con il Reddito di cittadinanza. E ad affossare la rinascita di qualche idea di sinistra nel PD sta pensando la stessa Unione europea. Vero è che, a nostro modesto avviso, l’Unione europea va incontro a una stagione d’inferno, perché la guerra in Ucraina – che si sta allargando alla Moldavia, con la Cina che si accinge ad entrare nel conflitto con la fornitura di armi alla Russia – provocherà una crisi economica molto pesante che farà venire meno alcuni vincoli ‘europeisti’ (non è da escludere la fine della moneta unica europea per oggettivo ‘collassamento’); ma è altrettanto vero che la Ue, proprio a causa della guerra in Ucraina, sta serrando le fila. Così come il Nord Italia sta finendo di derubare il Sud e la Sicilia per cercare di sopravvivere tra scippo dei fondi PNRR e Autonomia differenziata, la Mitteleuropa, ‘incaprettata’ dagli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, finirà di ‘spolpare’ l’Italia per cercare di non scomparire. E’ in questo scenario che si inserisce la cessione della Telecom, l’imminente cessione della compagna aerea ITA ai tedeschi della Lufthansa e l’ordine al Parlamento e al Governo italiani di rimangiarsi la proroga di un anno della gestione delle coste per consegnare subito almeno la metà delle spiagge italiane ai soliti gruppi esteri (per lo più tedeschi veri o camuffati) con i ‘bandi europei’. “Guai ai vinti”, si diceva una volta. E l’Italia di oggi è sotto un doppio giogo, tra americani e Unione europea.

 

Per la Sicilia si attendono tempi bui. Il flop di partecipazione alle primarie del PD nella nostra Isola non rappresenta solo il fallimento di questo partito ma è il fallimento di tutta la politica siciliana che, per tirare a campare, tornerà a scippare soldi alla sanità pubblica

E la Sicilia? Un’annavemu unni iri, si dice dalle nostre parti. L’attuale Governo di Renato Schifani, una sorta di variante al ribasso del ‘Ciclo dei vinti’ di Giovanni Verga, non ha nemmeno provato a farsi restituire gli oltre 9 miliardi di euro che lo Stato italiano ha scippato al Fondo sanitario regionale. Ma nonostante questo non escludiamo che i governanti siciliani tornino a strappare altri fondi alla sanità pubblica siciliana per tirare a campare. Del resto, da dove dovrebbero arrivare i soldi alla Regione siciliana? Gli unici fondi disponibili oggi sono i milioni per gli appalti. Ma quelli non si toccano. Sono già ‘assegnati’, anche se non si può dire… I Comuni, come si una dire dalle nostre parti, su misi chi muncinu con tasse e imposte comunali per cercare di scippare altri soldi ai cittadini. Ma i picciuli fineru e anche i Comuni si potranno attaccare al Tram (a Palermo ce n’è uno che gira vuoto…). I cittadini siciliani sono sempre più poveri e diventeranno ancora più poveri. Aspettiamoci un notevole peggioramento della sanità pubblica siciliana, perché è l’unica ‘banca’ ancora disponibile per la politica regionale. Questi, per ‘risparmiare’, non effettueranno nemmeno le manutenzioni nei condizionatori d’aria degli ospedali, di sostituirli non se ne deve nemmeno parlare. Non a caso, sempre per ‘risparmiare’,  hanno già chiuso il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo. Nei prossimi giorni arriveranno altri ‘risparmi’ sulla sanità siciliana. Ah, dimenticavamo, le primarie del PD in Sicilia. Ha vinto Elly Schlein con una percentuale del 57,3 per cento contro il 42,7 per cento di Stefano Bonaccini. La Schlein ha vinto nelle province di Siracusa, Palermo, Enna, Catania, Caltanissetta, Trapani, mentre Bonaccini ha preso più voti nelle province di Agrigento, Ragusa, Messina. Sono andate a votare 55 mila persone. Pochissimi per una Regione di 5 milioni di abitanti. E pochissimi anche per una Regione dove va a votare meno del 50 degli elettori che ne hanno diritto. Un fallimento.

Foto tratta da Libero Quotidiano 

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