Bonaccini vincerà pure le primarie ma Elly Schlein potrebbe diventare la segretaria del PD sostenuta dalla Ue/ MATTINALE 845

26 febbraio 2023
  • E’ inutile girarci attorno: l’Unione europea dell’euro ha lanciato una sorta di ‘Opa politica’ sul PD per ridimensionare tutta l’area degli ex Pci. Questi ultimi oggi sono invisi alla Ue perché vorrebbero riposizionare il partito un po’ più a sinistra
  • L’obiettivo dell’Unione europea è di trasformare il PD in una specie di + Europa allargata
  • Se vincerà la Schlein una parte degli ex democristiani abbandonerà il PD. Clemente Mastella aveva previsto tutto
  • Chi non ha alcuna speranza dentro il PD e, in generale, dentro i partiti politici nazionali sono i cittadini di Sud e Sicilia che si ostinano a votare per forze politiche che penalizzano regolarmente Sud e Sicilia, come ha fatto Matteo Renzi, come ha fatto Giuseppe Conte, come ha fatto Mario Draghi e come sta facendo il Governo di Giorgia Meloni 

E’ inutile girarci attorno: l’Unione europea dell’euro ha lanciato una sorta di ‘Opa politica’ sul PD per ridimensionare tutta l’area degli ex Pci. Questi ultimi oggi sono invisi alla Ue perché vorrebbero riposizionare il partito un po’ più a sinistra

Fino ad oggi non siamo intervenuti sulle cosiddette elezioni primarie del Partito Democratico. Lo facciamo oggi anche per fare un po’ di chiarezza. Com’è noto, i candidati sono quattro: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Bonaccini sarebbe in testa con oltre il 50% dei voti; la Schlein sarebbe a poco meno del 35% e gli altri due candidati sarebbero fuori corsa. L’unico candidato di sinistra è Cuperlo, che infatti è fuori gioco. Il signore che è in testa, Bonaccini, ha una idea tutta sua della sinistra. Per capire di chi stiamo parlando, si tratta di un personaggio che, qualche anno fa, non era esattamente contrario all’autonomia differenziata e dialogava con i leghisti che governano Lombardia e Veneto. Insomma, Bonaccini è un esponente politico nato e cresciuto in una Regione ricca che non ha nulla a che dividere con il Sud e con la Sicilia. Attenzione anche a Elly Schlein, che sta provando ad accreditarsi come la candidata del rinnovamento. In realtà, al di là delle chiacchiere, si tratta di un personaggio in linea con l’attuale Unione europea. Per chi non l’avesse chiaro, il PD è stato scelto dall’Unione europea come il partito di riferimento in Italia. Matteo Renzi è stato il segretario del PD scelto dalla Ue per far passare alcuni provvedimenti liberisti come il Jobs Act e l’attacco allo Statuto dei lavoratori. Renzi avrebbe dovuto completare l’opera stravolgendo la Costituzione italiana secondo i voleri di Bruxelles. E l’ha fatto. Solo che l’ha fatto con una maggioranza semplice in Parlamento ed è stato sconfitto nel referendum costituzionale del Dicembre 2016. Dopo di che la Ue ha sostituito Renzi con Enrico Letta, che era stato disarcionato dal Governo proprio da Renzi.

 

L’obiettivo dell’Unione europea è di trasformare il PD in una specie di + Europa allargata

Quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti. Letta ha dimostrato tutta la sua incapacità politica. E deve essere sostituito. Nel frattempo il PD, proprio per sposare la linea neoliberista dell’Unione europea, sta piano piano dissolvendosi. Dal 40% circa del 2014 è passato al 18-20%. Ma oggi sembra che sia in discesa verso il 15%. Può sembrare assurdo che un partito che unisce gli eredi del vecchio Pci e gli eredi della sinistra Dc siano ridotti al 15%. Ma è così. Non solo. La Ue, a parte i quattro gatti europeisti sparsi qua e là, non ha in Italia un riferimento politico alternativo al PD. Così l’Unione europea ha deciso di tenerselo. E’ in questo scenario che è maturala la candidatura di Elly Schlein. Che, infatti, non si è mai pronunciata contro l’Unione europea. Avete mai sentito la signora Schlein contestare i fallimenti integrali della Ue? Ovviamente, gli eredi del Pci non possono tollerare che la Ue si prenda il PD relegandoli all’angolo. Per due precise ragioni. In primo luogo perché considerano il PD una loro creatura. Fino a quando è il PD che sposa le tesi della Ue, anche se sono sbagliate, va bene; l’importante è che siano loro, gli eredi del vecchio Pci, a controllare il partito. Ma la Ue sta provando a ridimensionarli per trasformare il PD in una sorta di + Europa allargata. E questo la vecchia guardia del Pci che fino ad oggi ha controllato il PD non lo può tollerare. E’ questa la vera ragione della candidatura di Bonaccini alla segreteria: il tentativo della vecchia guardia del Pci di bloccare una sorta di Opa politica che la Ue ha lanciato sul PD.

 

Se vincerà la Schlein una parte degli ex democristiani abbandonerà il PD. Clemente Mastella aveva previsto tutto

C’è anche una seconda ragione per la quale la vecchia guardia dell’ex Pci deve sbarrare la strada alla Schlein. Se questa signora dovesse essere eletta alla guida del PD – cosa che è meno improbabile di quanto dicano i sondaggi – una parte degli ex democristiani della Margherita uscirà dal PD, con molta probabilità per provare a fare rinascere la Dc che in Sicilia Totò Cuffaro ha riesumato. Ed è anche logico: vero è che gli esponenti dell’ex sinistra DC, confluiti nella Margherita, sono di ‘bocca buona’ e abilissimi a cavalcare ogni forma di trasformismo politico: ma, per alcuni di loro, c’è un limite: non possono finire in un partito controllato da un’Unione europea scristianizzata e scristianizzante, tra famiglie ‘allargate’, ‘fantasie sessuali’ e diritti civili al posto dei diritti sociali a tinchitè. Attenzione: alcuni ex democristiani della sinistra si accolleranno anche questo, fedeli al detto siciliano “Basta ca n’assittamu, ci semu” (traduzione per i non siciliani: “Se ci garantite poltrone e potere siamo con voi”), ma alcuni di loro, che hanno conservato un po’ di spirito cattolico (neanche tanto, ovviamente, non esageriamo…) lasceranno il PD. Dando così ragione a Clemente Mastella, leader storico della sinistra Dc, che ha sempre contestato la fusione tra Margherita e gli ex comunisti che allora erano sotto le bandiere dei Democratici di sinistra. Mastella ha previsto tutto: ha previsto che la fusione avrebbe ridotto i voti del PD: e così è stato se è vero – come già ricordato – che oggi il PD è al 15%, il 25% in meno rispetto al 40% del 2014 e il 15-20% in meno del 30-35% dei voti che Democratici di sinistra e Margherita prendevano prima della fusione (10% circa la Margherita e 20-25% i Democratici di sinistra).

 

Chi non ha alcuna speranza dentro il PD e, in generale, dentro i partiti politici nazionali sono i cittadini di Sud e Sicilia che si ostinano a votare per forze politiche che penalizzano regolarmente Sud e Sicilia, come ha fatto Matteo Renzi, come ha fatto Giuseppe Conte, come ha fatto Mario Draghi e come sta facendo il Governo di Giorgia Meloni 

Ce la faranno gli eredi del vecchio Pci a conservare la guida del PD? Non è detto. La primarie non contano molto, sono solo un’indicazione di massima. Oggi Bonaccini potrebbe prendere anche il 60% dei voti. Ma è al congresso che si vedranno i veri numeri. Ed è al congresso del PD che la Ue farà sentire tutto il suo peso. Anche se, già alle primarie di oggi, la Schlein potrebbe lanciare un primo segnale, soprattutto tra i tanti ex comunisti che cercano comunque un cambiamento. Non è detto, infatti, che gli ex comunisti iscritti alla Cgil – soprattutto tra i pensionati – votino Bonaccini. Qualche sorpresa potrebbe arrivare anche da Sud e Sicilia dove la Schlein è riuscita ad accreditarsi – addirittura! – come ‘meridionalista’. Cosa un po’ tragicomica, perché se c’è un’istituzione che se ne sta assolutamente fregando del Sud Italia e della Sicilia, ebbene, questa è l’Unione europea, che sta avallando in silenzio la truffa del PNRR ai danni del Mezzogiorno d’Italia. Ricordiamo che l’Unione europea, nel quadro dei fondi europei stanziati per fronteggiare i danni provocati dalla pandemia (leggere Recovery Fund), ha assegnato 193 miliardi di euro all’Italia perché in Italia ci sono Sud e Sicilia con un grande divario infrastrutturale e di reddito pro capite rispetto al Nord. Il 67% dei fondi PNRR avrebbe dovuto essere assegnato a Sud e Sicilia e il restante 33% al Nord Italia. Invece i Governi italiani hanno più che invertito la distribuzione dei fondi PNRR: al Nord andrà il 75-80%, al Sud il 20-25%. Una truffa politica ed economica legalizzata. La Ue dovrebbe intervenire ma non interviene e non interverrà. La signora Schlein e Bonaccini hanno affrontato questo tema? Nemmeno per sogno! Il vero dramma – dramma antropologico prima che politico – è che nel Sud e in Sicilia ci sono ancora persone che vanno dietro al PD e ai partiti politici nazionali. Questo anche perché non si riesce a dare vita a una formazione politica in grado di rappresentare gli interessi reali del Sud e della Sicilia in contrapposizione ai partiti politici nazionali tutti d’accordo nel penalizzare Sud e Sicilia. Con il malaffare di Sud e Sicilia che rimane ‘a disposizione’ dei partiti politici nazionali…

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano                    

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