Al Comune di Palermo si è votato un solo giorno, alle elezioni comunali di Maggio si voterà in due giorni. Due pesi e due misure. Perché?

27 febbraio 2023
  • In Sicilia l’organizzazione delle elezioni non segue regole fisse ma la convenienza politico (e ‘appaltista’) del momento
  • Un comunicato pubblicato sul sito della Regione siciliana illustra lo scenario Comune per Comune dell’Isola. Le parole dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina
  • Sulla gestione – irregolare – delle elezioni comunali di Palermo dello scorso anno l’ombra dei grandi appalti cittadini
  • Lo abbiamo scritto lo scorso anno e lo ribadiamo oggi: le elezioni comunali di Palermo del 12 Giugno 2022 sono state irregolari andrebbero ripetute

In Sicilia l’organizzazione delle elezioni non segue regole fisse ma la convenienza politico (e ‘appaltista’) del momento

Un comunicato della Regione siciliana annuncia che le elezioni amministrative si terranno il 28 e il 29 Maggio. “Si voterà Domenica 28 Maggio (dalle 7 alle 23) e Lunedì 29 (dalle 7 alle 15), con eventuale turno di ballottaggio nelle giornate dell’11 e 12 Giugno – si legge nel comunicato -. Tra i 129 Comuni chiamati alle urne ci sono anche quattro capoluoghi di provincia, ovvero Catania (incluse sei circoscrizioni di quartiere), Ragusa, Siracusa e Trapani. In 114 amministrazioni si voterà con sistema maggioritario, mentre in 15 col proporzionale. L’inserimento di eventuali nuovi Comuni potrà avvenire entro la data di indizione dei comizi elettorali, prevista, con decreto dell’assessore alle Autonomie locali, tra il sessantesimo (29 Marzo) e il cinquantacinquesimo (3 Aprile) giorno antecedenti le votazioni”.

Un comunicato pubblicato sul sito della Regione siciliana illustra lo scenario Comune per Comune dell’Isola. Le parole dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina

“Il Governo Schifani, nel corso della seduta della giunta di oggi, ha fissato le date delle prossime elezioni amministrative in Sicilia. Nei 129 Comuni coinvolti si andrà al voto domenica 28 maggio (dalle 7 alle 23) e lunedì 29 (dalle 7 alle 15), con eventuale turno di ballottaggio nei giorni 11 e 12 giugno. Le date sono state individuate su proposta dell’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina. La tornata elettorale coinvolgerà quattro capoluoghi di provincia: Catania (con sei circoscrizioni di quartiere), Ragusa, Siracusa e Trapani. Dei 129 Comuni saranno 114 quelli nei quali si voterà col sistema maggioritario perché al di sotto dei 15 mila abitanti, mentre sono 15 quelli al di sopra di questa soglia nei quali si voterà col proporzionale. Inoltre cinque Comuni sono attualmente gestiti da Commissari straordinari di nomina regionale, mentre uno, quello di Barrafranca, nell’Ennese, è amministrato da una Commissione prefettizia perché sciolto per mafia.

“Si tratta di una tornata elettorale molto importante per i 129 Comuni isolani – dichiara l’assessore regionale Andrea Messina -. I cittadini chiamati alle urne saranno, infatti, un terzo della popolazione siciliana. Questa volta, le giornate in cui si voterà saranno due per via del recepimento della normativa nazionale. La scelta è ricaduta sul 28 e il 29 maggio perché, da un lato, abbiamo voluto tener conto del calendario scolastico, senza quindi penalizzare eccessivamente l’attività didattica, e dall’altro, abbiamo evitato di sovrapporre la tornata elettorale a celebrazioni nazionali e religiose”.

In provincia di Agrigento si rinnoveranno le amministrazioni di 14 Comuni. Si voterà con sistema proporzionale a Licata, mentre con il maggioritario a Burgio, Calamonaci, Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina. In provincia di Caltanissetta si voterà in 5 Comuni, tutti al di sotto dei 15.000 abitanti: Delia, Milena, Montedoro, Riesi e Sutera. Complessivamente sono 19 i Comuni della provincia di Catania nei quali si andrà al voto. Incluso il capoluogo, sono 7 i centri al di sopra dei 15 mila abitanti: Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania e Mascalucia. I 12 Comuni nei quali si andrà al voto con sistema maggioritario sono Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Maletto, Mineo, Piedimonte Etneo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, Santa Venerina, Sant’Alfio, Valverde e Viagrande. Nell’Ennese andranno alle urne 9 Comuni. Si voterà con il sistema proporzionale solo a Piazza Armerina, mentre negli altri centri con il maggioritario: Aidone, Assoro, Barrafranca, Catenanuova, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte e Troina. In provincia di Messina sono 33 i Comuni nei quali si andrà al voto, in tutti con sistema maggioritario: Alì, Alì Terme, Capizzi, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Fondachelli Fantina, Frazzanò, Furci Siculo, Gualtieri Sicaminò, Mazzarrà Sant’Andrea, Militello Rosmarino, Mojo Alcantara, Monforte Sangiorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Motta Camastra, Pace del Mela, Roccafiorita, Roccalumera, Roccavaldina, San Filippo del Mela, San Fratello, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Santa Lucia del Mela, Sant’Agata di Militello, Scaletta Zanclea, Taormina, Tripi, Tusa, Ucria e Valdina. In provincia di Palermo si voterà in 25 Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alimena, Baucina, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Capaci, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Collesano, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Giuliana, Gratteri, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Trabia, Ustica, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati. Nel Ragusano si voterà in 4 Comuni. Insieme al capoluogo andranno al voto con sistema proporzionale anche Comiso e Modica. Ad Acate si voterà col maggioritario. Nel Siracusano la tornata elettorale coinvolgerà 8 Comuni. Insieme al capoluogo si voterà col proporzionale a Carlentini, mentre con il maggioritario a Buccheri, Buscemi, Francofonte, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero e Priolo Gargallo. Nel Trapanese si andrà al voto in 12 Comuni: si voterà con il proporzionale solo nel capoluogo, in tutti gli altri con il sistema maggioritario: Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita”.

 

Sulla gestione – irregolare – delle elezioni comunali di Palermo dello scorso anno l’ombra dei grandi appalti cittadini

C’è chi si sofferma sul fatto che il Governo regionale siciliano di Renato Schifani ha deciso, di fatto, di evitare l’abbinamento con il voto dei Comuni italiani dove si andrà alle urne il 14 e il 15 Maggio. Con tutto il rispetto, a nostro modesto avviso non vediamo nel mancato abbinamento chissà quali strategie: è evidente che ai partiti politici siciliani va bene votare due settimana dopo le amministrative nazionali. Quello che a noi ci colpisce è un altro aspetto: il 12 Giugno dello scorso anno, quando si è votato per eleggere il Sindaco e il Consiglio comunale di Palermo la politica siciliana ha deciso che i cittadini palermitani avrebbero avuto a disposizione un solo giorno per votare: appunto il 12 Giugno. I cittadini dei Comuni siciliani dove si voterà il prossimo Maggio, come già scritto, avranno a disposizione la Domenica e mezza giornata di Lunedì. Perché questa disparità? Risposta semplice: perché alle elezioni comunali del 12 Giugno 2012 centrodestra e centrosinistra sono arrivati dopo un accordo sulla gestione – ovviamente a ‘regola d’arte’ – degli appalti ferroviari per nuove allucinanti sei o sette linee di Tram (800 milioni di euro) e degli appalti per la realizzazione di altrettanti allucinanti parcheggi ‘aerei’. La gestione delle elezioni comunali di Palermo del 12 Giugno è stata conseguente all’accordo ‘appaltizio’ tra centrodestra e centrosinistra, due formazioni politiche perfettamente identiche sul piano dei ‘valori’ politico-‘appaltistici’.

 

Lo abbiamo scritto lo scorso anno e lo ribadiamo oggi: le elezioni comunali di Palermo del 12 Giugno 2022 sono state irregolari andrebbero ripetute

Lo abbiamo scritto subito dopo il voto: le elezioni comunali di Palermo del 12 Giugno 2022 sono state irregolari andrebbero ripetute. Abbiamo anche illustrato il perché. Riprendiamo quanto abbiamo scritto il 13 Giugno dello scorso anno: “Lo abbiamo scritto più volte ieri e lo ribadiamo stamattina: le elezioni comunali di Palermo celebrate ieri sono irregolari. Migliaia di elettori, ieri (Domenica 12 Giugno), fino alle 13,00, non sono riusciti a votare. A prescindere dalle responsabilità dell’accaduto – che ci sono e vanno accertate – non è pensabile considerare regolari elezioni nelle quali, a migliaia di cittadini, è stato impedito di esprimere il proprio voto sino a metà mattina. Il numero di elettori che ieri si è recato alle urne alle 11 di sera illustra, meglio di qualunque analisi, l’irregolarità delle elezioni: 225.344 su 543.978 aventi diritto, sì e no il 41% degli elettori. Un’affluenza alle urne così bassa non è pensabile con la città ridotta a pezzi. Molti elettori, incredibilmente respinti fino alle 13,00, hanno deciso di non tornare a votare, complice anche l’inopportuna finale di calcio tra Palermo e Padova fissata, guarda caso, nel giorno delle elezioni comunali” (qui il nostro articolo del 13 Giugno 2022 per esteso). Ora la politica siciliana ci ha ripensato: si voterà Domenica 28 Maggio e Lunedì 29 Maggio. Questo prova due cose. Primo: che anche le elezioni comunali di Palermo dello scorso anno avrebbero dovuto essere celebrate in un giorno e mezzo e non in un solo giorno. Secondo: che le motivazioni, da noi illustrate, per le quali le elezioni comunali di Palermo sono state celebrate in un solo giorno non sono campate in aria: anzi. 

Un comunicato pubblicato sul sito della regione siciliana

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