L’Unione europea dell’euro tramite il Ministro Giorgetti blocca la cessione dei crediti edilizi e lo sconto in fattura/ MATTINALE 938

17 febbraio 2023
  • Il decreto legge che blocca la cessione dei crediti edilizi e lo sconto in fattura – e anche la possibilità, da parte degli enti pubblici, di acquistare tali crediti – lo ha imposto la Ue al Governo di Giorgia Meloni (che comunque è ben felice di bloccare un’iniziativa dei grillini)
  • La polemica un po’ spuntata dei grillini siciliani 
  • L’Unione europea non vuole che l’Italia faccia ripartire la propria economia con quella che, di fatto, è una moneta alternativa all’euro 

Il decreto legge che blocca la cessione dei crediti edilizi e lo sconto in fattura – e anche la possibilità, da parte degli enti pubblici, di acquistare tali crediti – lo ha imposto la Ue al Governo di Giorgia Meloni (che comunque è ben felice di bloccare un’iniziativa dei grillini)

Il Governo di Giorgia Meloni ha bloccato con un decreto legge in verità un po’ a sorpresa la cessione dei crediti edilizi e lo sconto in fattura. Di fatto, l’esecutivo ha bloccato il Superbonus del 110%, lasciando ‘sospesi’ circa 15 miliardi di euro di crediti fiscali, fermando 90 mila cantieri. C’è anche il divieto, per gli enti pubblici – a cominciare dai Comuni – di acquistare i crediti sul mercato. Si parla di 22 mila imprese a rischio fallimento con la possibile perdita di 130 mila posti di lavoro. Il Governo, per bocca del Ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, risponde – come si legge in un articolo dell’ANSA – che “bisogna risolvere il nodo dei crediti arrivati a 110 miliardi di euro per “mettere in sicurezza i conti pubblici”. Critico il commento di Presidente di Confartigianato Marco Granelli: “Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”. Secondo Confartigianato, “il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva di primi accordi con i committenti”, con la possibilità “di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo” (qui trovare l’articolo dell’ANSA che illustra molto bene come stanno le cose con le posizioni delle forse politiche).

 

La polemica un po’ spuntata dei grillini siciliani 

Polemico l’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Antonio De Luca: “Pur di fare uno sgarbo al M5S e cancellare una norma fortemente voluta del Movimento che aveva dato respiro all’intero comparto edilizio, il governo Meloni rischia di mettere in ginocchio l’economia di tutto il Paese, mettendo a forte rischio decine di migliaia di posti di lavoro e il futuro di altrettante famiglie. E questo dopo aver fortemente azzoppato il Reddito di cittadinanza che aveva salvato dalla povertà oltre un milione di famiglie. A questo punto ci chiediamo con terrore: quali saranno le prossime mosse di questo scellerato esecutivo? A questo punto – continua Antonio De Luca – vorremmo capire come commentano la notizia Schifani 8Renato Schifani, presidente della Regione siciliana ndr) e la sua maggioranza, con cui c’era stara ampia condivisione sulla volontà di sbloccare in Sicilia un settore al collasso e per farlo si è lavorato per predisporre una norma. Avevamo presentato un ordine del giorno e avevamo preparato un disegno di legge che metteva insieme tutte le proposte pervenute dalle varie forze politiche e quindi sia quella principale nostra di sbloccare i crediti incagliati mediante l’acquisto degli stessi da parte della Regione direttamente dalle banche, sul modello Treviso, sia quelle che miravano a creare un apposito fondo e di acquisire i crediti attraverso i propri enti strumentali. Il divieto per gli enti pubblici di acquisire i crediti però ci lega le mani e probabilmente condanna le imprese ad un futuro più che incerto, se non al fallimento. Su questo ultimo punto sono fortemente curioso di conoscere il pensiero dei miei omologhi di maggioranza per capire se intendono prendere le distanze dal governo Meloni e schierarsi dalla parte delle imprese e dei cittadini o se invece preferiscono schierarsi dalla parte del loro partito romano che, evidentemente, ancora una volta, ha deciso da solo senza consultarli”. Simpatici i grillini: prima si sono piegati all’Unione europea dell’euro e ora la contestano. Ma per favore!

 

L’Unione europea non vuole che l’Italia faccia ripartire la propria economia con quella che, di fatto, è una moneta alternativa all’euro 

Quello che nessun dice è che a bloccare il Super bonus 110%, in realtà, è l’Unione europea degli insetti a tavola. Di fatto, con il ricorso al Super bonus 110% il Governo di Giuseppe Conte ha creato un modo per aggirare le prescrizioni degli ‘strozzini’ di Bruxelles. Di fatto con il Super bonus e con la cessione dei crediti il Governo Conte ha creato, almeno per alcuni scambi, una moneta alternativa all’euro. Ma questo lo possono fare i Paesi liberi, non certo l’Italia che è rimasta ‘incaprettata’ nell’euro. In Germania, ancora oggi, utilizzano il marco, che era – e di fatto lo è ancora in parte – la moneta tedesca pre-euro. Mentre l’Italia è prigioniera dell’euro. Giorgetti, sulla carta, è un esponente della Lega, di fatto è stato voluto al Ministero dell’Economia dall’Unione europea dell’euro.  Il Ministro dell’Economia italiana che va ‘evaporando’ si sta limitando ad attuare le direttive che gli arrivano dal massoni e predoni dell’Unione europea. In queste ore i massoni ‘europeisti’ hanno incassato incazzatissimi l’ennesimo rinvio italiano sulla gestione-cessione delle spiagge. I massoni ‘europeisti’ aspettano i ‘bandi europei’ per togliere agli imprenditori italiani di questo settore la gestione delle spiagge. Ma il Governo italiano si è preso un altro anno di tempo, indispettendo i massoni della Ue. Gli ‘europeisti’ stanno per prendersi il controllo dei cieli italiani, si prenderanno la Telecom, le spiagge e altro ancora. L’obiettivo dell’Unione europea è affossare l’economia italiana per acquistarla a prezzi stracciati. Il Super bonus al 110% andava nella direzione opposta, perché ‘rischiava’ di dare ‘ossigeno’ all’economia italiana. E l’hanno bloccato. Ovviamente, queste cose  gli attuali governanti – o quasi – dell’Italia non lo ammetteranno mai. I primi a non ammetterlo sono i grillini, che infatti per cinque anni hanno governato l’Italia seguendo gli ‘ordini’ dell’Unione europea. L’appello dei grillini al presidente della Regione Schifani è tragicomico. Gli ‘europeisti’ di Bruxelles si stanno ‘mangiando’ l’Italia, figuriamoci la Sicilia, che è doppiamente colonia: dell’Italia e della Ue. I fatti sono questi. Tutte le altre cose sono solo minchiate.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti