Da Lombardia e Lazio messaggio importante: andare a votare oggi non serve a nulla!/ MATTINALE 935

14 febbraio 2023
  • La politica italiana è ormai asservita all’Unione europea degli insetti a tavola e della nuova, vergognosa imposta patrimoniale sulle case camuffata da ‘risparmio energetico’
  • Perché è importante per i cittadini di Sud e Sicilia non andare più a votare per le elezioni al Parlamento europeo, simbolo del degrado della politica e del trionfo degli interessi forti  

La politica italiana è ormai asservita all’Unione europea degli insetti a tavola e della nuova, vergognosa imposta patrimoniale sulle case camuffata da ‘risparmio energetico’

Il messaggio lanciato dagli elettori della Lombardia e del Lazio è chiarissimo: l’attuale politica italiana non rappresenta più i cittadini. Al massimo, rappresenta i massoni e banditi dell’Unione europea dell’euro ma ha poco o nulla a che spartire con gli interessi popolari. Da qui la grandissima astensione in entrambe le competizioni elettorali. Non deve stupire il silenzio dei partiti rispetto alla fuga della gente dai seggi elettorali. Normale, anche, che i media italiani – a cominciare da una sempre più inguardabile televisione – sintonizzati sui grandi  ‘contenuti culturali’ del Festival di Sanremo sorvolino elegantemente sul fatto che in Lombardia e nel Lazio, che mettono insieme quasi 16 milioni di abitanti, si siano recati a votare appena 3 milioni e mezzo-4 milioni circa di elettori. Bellissima la fotografia del quotidiano Il Messaggero che vedete sopra, dove si sintetizza in modo magistrale il crollo elettorale. Dove si dimostra che si può fare informazione impeccabile e grande giornalismo con una sola fotografia. Fatti quattro conti, a votare ormai vanno solo i politici, i sindacalisti, i vertici delle organizzazioni imprenditoriali e commerciali (sui piccoli imprenditori nutriamo dubbi), insomma, il personale bene o male legato ai ‘carrozzoni’ della mala-politica e una minoranza – sempre più minoranza – di cittadini comuni che va ancora dietro alla politica-politicante. La maggior parte degl’italiani, oggi, è invece letteralmente schifata dalla politica italiana al soldo di un’Unione europea allo sbando. Da cosa nasce la nausea verso la politica? Anche se non se ne parla, ci sono due provvedimenti che suscitano ribrezzo e rabbia. A suscitare ribrezzo generale è la decisione dell’Unione europea di portare nei piatti dei cittadini gli insetti. Una decisione che – lo ribadiamo – suscita lo schifo totale e sulla quale la politica italiana nel suo complesso ha optato per il silenzio. Basta andare sulla rete per verificare che il 99% dei commenti è contraria agli insetti a tavola. La dimostrazione che, con molta probabilità, la politica italiana attuale è in ‘sintonia’ degli insetti e dei derivati degli insetti nei piatti… Come diciamo in Sicilia, nuddu si pigghia si un si rassumigghia! Del resto, è la politica italiana che ha deciso che la farina macinata a pietra (come si usava fare un tempo) è illegale, mentre la farina di insetti si può mangiare. Ed è sempre la politica italiana che sta accettando supinamente una porcata enorme approvata dal Parlamento europeo che, con la scusa del risparmio energetico, ha introdotto una nuova imposta patrimoniale sulle case degli italiani, imposta che milioni di famiglie italiane non potranno pagare. Una manovra per togliere le abitazioni a milioni di famiglie italiane e consegnarle ai grandi gruppi immobiliari europei, come hanno opportunamente scritto Angelo Virga, Andrea Monteleone e Cetty Moscatt, che rappresentano, rispettivamente, Fimaa Palermo, Inquilini ANIA e Proprietari CASA MIA. 

 

Perché è importante per i cittadini di Sud e Sicilia non andare più a votare per le elezioni al Parlamento europeo, simbolo del degrado della politica e del trionfo degli interessi forti  

Lo schifo della politica italiana sta ormai toccando vette impensabili. La politica italiana, oggi, lo ribadiamo, è al soldo dell’Unione europea. E le forze politiche che sono alternative a questo sistema – a cominciare dai tanti movimento del Sud Italia e della Sicilia ma anche agli Comunisti e ai movimenti che si oppongono allo strapotere dell’Unione europea – non riescono a organizzarsi per entrare nelle istituzioni. Ma forse questo potrebbe essere un bene. Abbiamo visto tutti la trasformazione in peggio del Movimento 5 Stelle, soggetto politico che oggi puntella il sistema politico che voleva combattere. Alla luce del tentativo dell’Unione europea di farci mangiare gli insetti con la connivenza di una politica italiana asservita in tutto e per tutto alla stessa Ue, alla luce del tentativo attaccare le case degli italiani con l’ennesima truffa ‘europeista’, alla luce di un Governo italiano sempre più asservito alla Ue e alla NATO nelle demenziale guerra contro la Russia (Russia di Putin che, detto per inciso, sta facendo ‘un culo così’ alla NATO, agli Stati Uniti, all’Unione europea, all’Inghilterra e via continuando con quello che resta dell’Occidente), sembra arrivato il momento di pensare a una politica organizzata fuori dalle istituzioni. Cominciando, sin da ora, a lanciare una campagna per non partecipare alle elezioni di un inutile Parlamento europeo dove – parlano i fatti – le tangenti si pagano con sacchi di denaro contante. I primi a non andare a votare alle elezioni europee dovranno essere i cittadini del Sud e della Sicilia che stanno vivendo in diretta la porcata del Pnrr. Ricordiamo che i 193 miliardi di euro del Pnrr sono stati assegnati all’Italia perché tra Italia del Nord e Sud e in Sicilia esiste uno spaventoso divario economico e infrastrutturale. Il 67% del fondi del Pnrr avrebbe dovuto essere speso nel Sud e in Sicilia e il 33% nel Nord. Invece il 75-80% di questi fondi se lo ‘fotteranno’ i nostri amici del Nord mentre solo il 20, forse il 25% di tali somme andrà a Sud e Sicilia. E poiché di questi 193 miliardi di euro ben 100 miliardi sono prestiti che dovranno essere restituiti, i cittadini di Sud e Sicilia, oltre al danno di ricevere sì e no un terzo delle somme previste dovranno fare i conti anche con la beffa legata alla restituzione dei 100 miliardi di prestito: perché saranno proprio i cittadini del Sud e della Sicilia che pagheranno la restituzione del prestito di soldi europei finiti al Nord! Il tutto con la ‘benedizione’ dell’Unione europea. Per questo diventa importante per i cittadini di Sud e Sicilia non andare più a votare per il Parlamento europeo.

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