In meno di una settimana il prezzo del grano duro siciliano è passato da 41-42 euro al quintale a 38 euro al quintale. Un disastro!

2 febbraio 2023
  • In Puglia il prezzo del grano duro è passato da 56-57 euro al quintale a 44 euro al quintale con gli agricoltori che parlano di “morte del grano duro”. In Sicilia, con il prezzo pari a 38 euro al quintale, siamo oltre la morte?   
  • Italia invasa dal grano duro estero! Ma il Ministro Francesco Lollobrigida che doveva tutelare la “sovranità alimentare italiana” che fine ha fatto? Se avete notizie ci avvertite? Evitiamo di chiarare in causa l’assessorato regionale all’Agricoltura della Sicilia, essenza dell’assenza…

In Puglia il prezzo del grano duro è passato da 56-57 euro al quintale a 44 euro al quintale con gli agricoltori che parlano di “morte del grano duro”. In Sicilia, con il prezzo pari a 38 euro al quintale, siamo oltre la morte?   

Si possono perdere milioni di euro in quattro cinque giorni per gli ‘scherzi’ del mercato? Sì, può succedere. Succede agli agricoltori siciliani che producono grano duro che, nel giro di pochi giorni, stanno vivendo, a proprie spese, l’andamento del prezzo di questo prodotto, passato dalla fine della scorsa settimana ad oggi da 41-42 euro al quintale ai 38 euro al quintale. Non è difficile fare quattro conti: se consideriamo che in Sicilia si contano poco meno di 300 mila ettari di terreni coltivati a grano duro, con una produzione che oscilla da 30 a 40 quintali per ettaro, si dovrebbe arrivare ad una produzione di poco più di 8 milioni di quintali di grano duro all’anno. Diamo per buono che tre quarti di questo prodotto sia stato già commercializzato, rimangono, grosso modo, 2 milioni di quintali di grano duro ancora da commercializzare. Non c’è bisogno di essere maghi della matematica per capire il danno economico che sta provocando agli agricoltori la riduzione del grezzo del grano duro pari a 3-4 euro al quintale in meno di una settimana! Il tutto in uno scenario caratterizzato dalla crescita esponenziale dei costi di produzione, dal raddoppio dei costi delle sementi all’amento incontrollato dei fertilizzanti, fino all’aumento del costo dell’energia (sostanziale raddoppio del costo della mietitrebbiatura). La caduta del prezzo del grano è un fenomeno mondiale. E non risparmia il Sud Italia e la Sicilia, dove si produce grano duro. Il problema – che in realtà è un dramma – è che nella nostra Isola la caduta del prezzo è maggiore rispetto, per esempio, alla Puglia, dove il grano duro viene quotato intorno a 44 euro al quintale. In questo momento, in Sicilia, il grano duro viene quotato 6 euro in meno rispetto al prezzo del duro pugliese!

 

Italia invasa dal grano duro estero! Ma il Ministro Francesco Lollobrigida che doveva tutelare la “sovranità alimentare italiana” che fine ha fatto? Se avete notizie ci avvertite? Evitiamo di chiarare in causa l’assessorato regionale all’Agricoltura della Sicilia, essenza dell’assenza…

Ribadiamo: rispetto ai costi di produzione del grano duro – che sono quasi triplicati – 44 euro al quintale significa produrre grano duro in perdita. E infatti il giornale on line pugliese STATO quotidiano scrive con amara ironia: “E’ mancato all’affetto dei suoi cari il Grano Duro italiano: ne danno il triste annuncio il grano duro canadese, il grano duro australiano, il grano duro statunitense, il kazako e i parenti tutti”. Un modo ironico per dire che in Italia stanno arrivando montagne di grano duro estero a prezzi concorrenziale (come potete leggere qui). Ma se per gli agricoltori pugliesi il prezzo di 44 euro al quintale rappresenta “la morte del grano duro”, per gli agricoltori siciliani ai quali il grano duro viene pagato 38 euro al quintale quanto sta avvenendo cosa è? Un inferno? In più, sempre in Italia, c’è anche da considerare il grano duro ucraino arrivato chissà da quali vie! E dire che in Italia c’è un Governo che dice di voler tutelare la “sovranità alimentare italiana”. Ma il Ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, è al corrente di quanto sta succedendo? Ormai, in Sicilia, è inutile chiamare in causa la Regione e, in particolare, l’assessorato all’Agricoltura, che altro non è che un ‘contributificio’ parassitario a tutti gli effetti. Per capire un po’ quello che sta avvenendo non ci resta che cercare qualche spiegazione nei report dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. Da dove apprendiamo che l’Algeria, in queste ore, ha acquistato grano canadese a circa 41 euro al quintale. La Sicilia – ipotizzando ciò che non esiste, ovvero un Governo regionale che si preoccupa dei problemi dell’agricoltura – potrebbe vendere grano duro all’Algeria? Sì, ma dovrebbe spendere per il trasporto non meno di 3 euro e mezzo al quintale! Insomma, lo scenario del grano duro siciliano e meridionale si sta complicando. Stamattina un nostro amico agricoltore che ha seminato come ogni anno grano duro ci ha detto: “Se al momento della raccolta il prezzo sarà questo non spenderò altri soldi per la mietitrebbiatura ma proverò a trovare un accordo con le aziende zootecniche”. Grano duro siciliano come foraggio! Ultima curiosità: con che grano duro stanno lavorando le industrie della pasta italiane? Lo scriveranno nelle etichette?

Foto tratta da Pugliain 

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