Il Superbonus al 110% ‘azzoppato’ dal Governo Draghi viene completamente distrutto dal Governo di Giorgia Meloni

12 novembre 2022
  • Il Governo dei ‘Migliori’ di Draghi ha bloccato la cessione dei crediti; l’attuale Governo di Giorgia Meloni sta finendo di distruggere il provvedimento. Obiettivo: fare fallire migliaia di imprese. L’Unione europea dell’euro ringrazia 
  • La nota dell’ANCE. La presa di posizione dell’Ordine degli Ingegneri di Messina e la Rete Professioni Tecniche Italiane 

Il Governo dei ‘Migliori’ di Draghi ha bloccato la cessione dei crediti; l’attuale Governo di Giorgia Meloni sta finendo di distruggere il provvedimento. Obiettivo: fare fallire migliaia di imprese. L’Unione europea dell’euro ringrazia 

 

E’ cambiato qualcosa in economia con il passaggio del Governo di Mario Draghi al Governo di Giorgia Meloni? A quanto pare, no. Del resto, se la nomina a Ministro dell’Economia del leghista Giancarlo Giorgetti è passata lisca come l’olio, significa che tale nomina è piaciuta dall’Unione europea dell’euro. non c’è da stupirsi, allora, se il nuovo Ministro abbia di fatto mantenuto il blocco della cessione dei crediti del Superbonus e se sta cambiando, in peggio, le regole dello stesso Superbonus, che passa dal 110% al 90%. Quello che sta succedendo è anche logico: l’Unione europea è fermamente contraria a qualunque strumento che consente all’Italia, sul piano concreto, di rimettere in moto la propria economia. E siccome, al di là delle stupidaggini raccontare da chi, sul Superbonus, mente sapendo di mentire, è fuor di dubbio che questo strumento, prima di essere ‘azzoppato’ dal Governo Draghi stava rilanciando l’economia italiana, dando lavoro a migliaia e migliaia di liberi professionisti, tonificando l’attività edilizia con tutto quello che ciò comporta. Con lungimiranza il Governo di Giuseppe Conte aveva individuato nella cessione dei crediti la possibilità di liberare cittadini e imprese dalle strettoie di un sistema bancario che in Italia, oltre ad essere sbilanciato sulla racconta penalizzando gli impieghi, è carente nel Sud e in Sicilia. La prima cosa che ha fatto il banchiere-statista Draghi è stata quella di bloccare la cessione dei crediti, vista come fumo negli occhi dai massoni dell’Unione europea; ora è arrivato il Ministro Giorgetti, che in liea con gli ‘europeisti’ e, quindi, con l’Agenda Draghi, ha stabilito con il Decreto Aiuti quater, che, dall’1 Gennaio del prossimo anno, l’aliquota del Superbonus per i condomìni scenderà dal 110% al 90%. Ovviamente, non si parla di sbloccare la cessione dei crediti. In pratica, prima il Governo Draghi e adesso il Governo di Giorgia Meloni hanno, di fatto, annullato gli effetti economici positivi del Superbonus. Le ragioni addotte dal Ministro Giorgetti, aedo dell’Unione europea liberista e ultra-globalista, sono pretestuose. Perché se è vero che l’investimento dello Stato va a poche imprese, è altrettanto vero che le imprese che stavano lavorando grazie al Superbonus al 110% avevano rilanciato le imprese legate all’edilizia, che sono tante. La verità è che l’attuale Governo Meloni, come il precedente Governo Draghi, sull’economia è vincolato ai dettami dell’asse Germania-Francia: due paesi che debbono finire di ‘saccheggiare’ l’Italia. Il resto – compresa la buttanata truffaldina del Ponte sullo Stretto di Messina, assist ai ‘poteri forti’ di Sicilia e Calabria tradizionalmente legati alla vecchia politica – sono solo bugie.

 

La nota dell’ANCE. La presa di posizione dell’Ordine degli Ingegneri di Messina e la Rete Professioni Tecniche Italiane 

 

Correttamente l’ANCE, sigla che sta per Associazione Nazionale Costruttori Edili fa sapere che lo stop al 110% penalizza le fasce deboli della popolazione italiana e le periferie. Su BORSA ITALIANA leggiamo una dichiarazione di Federica Brancaccio, presidente dell’ANCE: “Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa ma cambiare le regole del Superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi”. Il riferimento è alle periferie e alle famiglie meno abbienti che, aggiunge la presidente dell’ANCE, “per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi. Per questo chiedevamo e continuiamo a chiedere un confronto con il Governo in modo serio e responsabile per evitare che a pagare siano i più deboli e le imprese regolari”. Anche l’Ordine degli Ingegneri di Messina e la Rete Professioni Tecniche Italiane contestano il provvedimento del Governo Meloni. Iniziativa, si legge in un comunicato, “che ad una prima lettura appare illogico oltre che ancora vessatorio ed iniquo nei confronti di professionisti ed imprese: sarebbe infatti intenzione del Governo nazionale consentire l’accesso al Superbonus SOLO per gli interventi con CILAS presentata fino al 25 NOVEMBRE! Pertanto l’Ordine degli Ingegneri di Messina si unisce alla protesta che sta montando in tutta Italia nei confronti dell’ennesimo cambio di regole in ‘corsa’ e chiede di poter consentire l’accesso al 110% per tutti gli interventi con CILAS presentata almeno fino al termine del 31 DICEMBRE 2022”. Quindi la stoccata finale sulla vergogna ‘europeista’: “Si rappresenta ancora l’urgenza della risoluzione del vero problema, purtroppo completamente ignorato dall’attuale Governo, che è costituito dal blocco della cessione dei crediti , che ineluttabilmente se non risolto porterà al fallimento di decine di migliaia di operatori economici”.

Foto tratta da Dagospia

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