Nella politica italiana la dicotomia ideologica destra-sinistra va sostituita con l’asse Nord-Sud

3 ottobre 2022
  • Conservatorismo, progressismo, nazionalismo, pluralismo, come formule vuote, prive di una vera visione di società, sono le facce di una stessa medaglia utilizzate da tutti i partiti dell’arco costituzionale per accreditare solo una propria presunta identità
  • Non c’è disaffezione verso la politica ma ricerca di una vera politica
  • Futuro Meridiano punta su un modello di cittadinanza attiva per costruire una vera alternativa alle prossime consultazioni elettorali 

da Daniele Quarta
Vicepresidente Futuro Meridiano
riceviamo e pubblichiamo 

Conservatorismo, progressismo, nazionalismo, pluralismo, come formule vuote, prive di una vera visione di società, sono le facce di una stessa medaglia utilizzate da tutti i partiti dell’arco costituzionale per accreditare solo una propria presunta identità

Sembra che le elezioni politiche celebrate in Italia il 25 Settembre consegnino la guida del Paese alla destra conservatrice e nazionalista. Ma è proprio quello che è successo? È lecito avere seri dubbi a riguardo. Se osserviamo attentamente, constatiamo che la maggioranza dell’elettorato italiano è ed è sempre stato conservatore e poco propenso a correre il rischio di grandi cambiamenti sociali che minassero il proprio status quo. A questo fa riscontro una cronica assenza di offerta politica o meglio di assenza di “vera politica” che, abdicando al suo ruolo di guida e stimolo al cambiamento, ha strizzato l’occhio all’elettorato adeguando a questo il proprio agire e la propria offerta. Conservatorismo, progressismo, nazionalismo, pluralismo, come formule vuote, prive di una vera visione di società, sono le facce di una stessa medaglia utilizzate da tutti i partiti dell’arco costituzionale per accreditare solo una propria presunta identità. Tutto sembra cambiare nell’avvicendamento dei partiti al potere affinché, appunto, nulla cambi. È il “sistema” ad essere il vero “conservatore” e appunto, vince sempre. In esso, lo scopo dei partiti è quello di celebrare e conservare il proprio potere e per questo sono disposti ad avvicendarsi al governo del Paese che, intanto, inesorabilmente affonda.

Non c’è disaffezione verso la politica ma ricerca di una vera politica

Tutto questo va bene agli elettori? Ovviamente no. Constatiamo tutti un malessere socioeconomico crescente che erode progressivamente lo status e la qualità della vita raggiunti fin lì dalla maggioranza dei cittadini. Gli elettori vorrebbero vedere un vero progetto di futuro, che miri non solo alla crescita, ma anche al bene comune. Lo cercano disperatamente, ma sono costretti presto ad abbandonare aspirazioni più alte, piegandosi ad esprimere un cosiddetto “voto utile”, o quello del “meno peggio”, facendosi guidare da una più prosaica ricerca di vantaggi al proprio interesse personale. È così che sono andate le ultime elezioni ed è così che possiamo spiegarci il fenomeno del nomadismo del voto, che hanno subito tutti i partiti, accompagnato da una sempre più crescente astensione al voto. È da osservare che questa non è disaffezione alla politica, ma al contrario, bisogno, ricerca e amore per una “vera politica”. Futuro Meridiano non nasce per dare risposte correttive ai risultati di questa o di quella elezione, ma per consegnare un progetto ed una visione di convivenza civile che realizzi nuovi modelli di sviluppo socioeconomico equo, distribuito, ecologico, resiliente e sostenibile.

Futuro Meridiano punta su un modello di cittadinanza attiva per costruire una vera alternativa alle prossime consultazioni elettorali

Per questo, Futuro Meridiano va oltre la dicotomia ideologica di destra e sinistra, oramai obsolete ed incapaci ad interpretare una realtà sociale multiculturale e che esprime nuove esigenze di crescente complessità. Futuro Meridiano, invece, sposta il suo focus sull’asse dicotomico “Nord-Sud”, dove si generano la totalità delle diseconomie della discriminazione territoriale, tra le poche aree su cui si concentra lo sviluppo e le tante aree che giacciono nella marginalità del sottosviluppo. In questo senso, la dicotomia “Nord-Sud” diventa paradigma di tutte le discriminazioni territoriali: dei centri e delle periferie, delle città e delle aree interne, delle Regioni ricche e di quelle arretrate. Il ruolo della politica infatti è quello di individuare le cause della stagnazione sociale ed economica della società e proporre per essa un nuovo modello di integrazione di quella dicotomia in una logica “win win”. Non lasciare indietro nessuno è un vantaggio per tutti e per l’intero Paese. Per questo Futuro Meridiano propone una “terza via” di cittadinanza attiva non solo sociale ma anche economica che, cooperando ed interpolandosi tra il “pubblico” ed il “privato”, sia fulcro di integrazione e di ricucitura delle dicotomia e al contempo, propulsore di un nuovo modello di coesione sociale. Oggi come ieri, il nostro compito è quello di informare, di formare, di aggregare forze sociali, perché nasca una consapevolezza collettiva, che esiste un nuovo progetto, una nuova visione di convivenza civile. Partiamo dall’oggi per costruire un’alternativa alle prossime consultazioni elettorali.
#futuromeridiano

Foto tratta da 7giorni

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