In Svezia va al Governo la destra estrema mentre gli USA avvertono la Ue: all’Italia pensiamo noi…

23 settembre 2022
  • La destra estrema al Governo della Svezia
  • Il ‘gioco sporco europeista’ – le sinistre scendiletto del liberismo-globalismo – sta facendo vincere le destre. Il caso del PD in Italia, al Governo da dieci anni e candidato a una secca sconfitta
  • L’avvertimento degli USA: se la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, diventerà capo del Governo italiano è con gli americani che dovrà trattare, non con la Commissione europea!

di Economicus

La destra estrema al Governo della Svezia

La verità è che l’Unione europea, piano piano, si va sgretolando. Tutto è cominciato con la svolta liberista e, da allora, tra alti e bassi, la crisi sembra inarrestabili. Ci sono Paesi della Ue che rifiutano la globalizzazione dell’economia e lo smantellamento delle proprie Costituzioni per cedere tanti, troppi poteri all’Unione europea. Tra questi c’è l’Ungheria di Orban, ma anche la Polonia non scherza. Si sta sfasciando anche il finto socialismo europeo rappresentato dal PSE e, in parte, anche dalle Socialdemocrazia del Nord Europa. In Svezia – dopo decenni di governi socialdemocratici – le destre hanno conquistato il Governo del Paese. Lo scenario in Svezia, è complicatissimo. Perché il primo partito è SD (Democratici di Svezia) di Jimmie Åkesson, il partito di estrema destra con radici neo-naziste. Ora i nazisti vanno bene in Ucraina, che se combattono contro la Russia diventano ‘democratici’; ma che in Svezia il primo partito sia l’estrema destra, per giunta con radici naziste, l’Unione europea non lo può tollerare. Così si sta cercando un compromesso: l’incarico di formare il nuovo Governo svedese è stato dato a leader dei Moderati, Ulf Kristersson, che sta provando a cercare l’appoggio dei quattro partiti del blocco di destra vincitori delle elezioni: i liberali di centrodestra, i Moderati, i Cristiano Democratici e i citati Democratici di Svezia (SD) di estrema destra. L’Unione europea non vuole assolutamente che al Governo entrino gli esponenti dell’estrema destra di SD: e il bello è che questi ultimi – pur essendo il partito di maggioranza – sono d’accordo: appoggeranno il Governo dall’esterno pronti a metterlo in minoranza in Parlamento e, se capiterà, anche di farlo saltare se, di volta in volta non otterranno quello che chiederanno.

Il ‘gioco sporco europeista’ – le sinistre scendiletto del liberismo-globalismo – sta facendo vincere le destre. Il caso del PD in Italia, al Governo da dieci anni e candidato a una secca sconfitta

La verità è che il gioco sporco ‘europeista’ non funziona più. Il gioco sporco dell’Unione europea sono le Socialdemocrazie del Nord Europa che, oltre che essere al servizio della globalizzazione economica, chiedono pure di entrare nella NATO; il gioco sporco dell’Unione europea è un PSE, Partito Socialista Europeo, che fa sorridere amaramente, visto che è il ‘cameriere’ dell’ultra-liberismo e del globalismo economico. Questo gioco sporco – con le sinistre europee scendiletto del liberismo-globalismo – sta facendo vincere le destre. In questo filone in Italia c’è il Partito Democratico, che ha governato per dieci anni l’Italia e, oggi, è candidato a perdere malamente le elezioni del 25 Settembre. I sondaggi l’hanno sostenuto in tutti i modi: il PD al 22%, il PD al 24% e qualcuno lo ha dato anche davanti a Fratelli d’Italia. Ora, però, arriva la realtà: e la realtà è un PD finto partito di sinistra che sta per essere abbandonato da tanti elettori che – soprattutto al Sud – voteranno Unione Popolare di Luigi de Magistris. In più ci sono gli errori grossolani commessi dal segretario Enrico Letta, come la rottura con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: mossa, questa, che ha regalato molti seggi dell’uninominale al centrodestra. Anche se, nelle ultime ore, sembrerebbe che i presidenti delle Regioni Campania e Puglia – rispettivamente, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano – stiano cercando di far votare, in queste due Regioni, i candidati grillini nell’uninominale dagli elettori del PD. Letta aveva proposto il “voto utile” al PD per non fare vincere il centrodestra in tutti i collegi uninominali e sta finendo al contrario: gli elettori del PD invitati dai vertici dello stesso PD a votare i candidati dei grillini di Conte! E’ chiaro che, così facendo, gli elettori del PD, già pochi e infastiditi, si demotiveranno ulteriormente. Superfluo aggiungere che questa mossa toglierà voti allo stesso PD: insomma, per questo partito si profila una mezza Caporetto elettorale. Abbiamo torto quando scriviamo che il PD con Letta scenderà sotto il 15%?

L’avvertimento degli USA: se la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, diventerà capo del Governo italiano è con gli americani che dovrà trattare, non con la Commissione europea! 

Alla buonora anche Letta ha capito che va verso la disfatta. Così se n’è andato in Germania a cercare aiuto; ma, come diciamo noi in Sicilia, sinniu a ripararsi unni chiovi: la Germania, ormai, né passa né conta: è ancora piena di soldi, visto che li ha drenati agli altri Paesi europei, ma sta sulle scatole sia agli americani, sia ai russi. E’ in questo scenario che si inseriscono le tragicomiche dichiarazione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Vedremo come vanno le elezioni, abbiamo degli strumenti per agire nel caso vada male come per la Polonia e per l’Ungheria”. In realtà Polonia e Ungheria vanno per i fatti propri: non hanno alcuna intenzione di smantellare le proprie Costituzioni perché sanno che la Commissione europea non può metterle fuori dall’Unione europea, perché la Ue darebbe all’esterno un’immagine di debolezza. Tra l’atro, in questo momento, con la guerra in Ucraina, i governi di Polonia e Ungheria hanno altro a cui pensare. All’Unione europea hanno risposto i vertici degli Stati Uniti d’America: “Chiunque diventerà il nuovo primo ministro italiano, il presidente americano Biden dovrà avere una conversazione precoce e prendere le misure di quella persona, oltre che stabilire cosa questo significherà”. Alcuni osservatori hanno interpretato questa dichiarazione americana come un richiamo all’Italia: in realtà, quello americano, è un richiamo di carattere generale dove si ricorda che l’Italia, prima che un Paese della Ue, è un Paese alleato degli Stati Uniti a partire dall’armistizio del 1943 (armistizio che, in realtà, è stata una resa senza condizioni dell’Italia). Insomma, il messaggio è alla Commissione europea e alla Germania: dell’Italia – fanno sapere gli americani – ce ne occupiamo noi… Traduzione: se la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, diventerà capo del Governo italiano è con gli americani che dovrà trattare, non con la Commissione europea!

Foto tratta da Sky Tg 24 – Mediaset Infinity

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