Chi voteranno i 6,5 milioni di italiani non vaccinati contro il Covid? Intanto la Corte dei Conti europea attacca la Commissione…/ MATTINALE 484

13 settembre 2022
  • In realtà, sono più di 6,5 milioni di italiani, perché ci sono anche i cittadini che non si volevano vaccinare e sono stati costretti a vaccinarsi contro il COVID, facendosi inoculare un vaccino sperimentale, per evitare la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Sarebbe semplicemente assurdo se questi oltre 6 milioni e mezzo di italiani votassero in favore dei partiti che hanno sostenuto il Governo Draghi o, peggio, decidessero di non andare a votare!
  • Chi ha rifiutato con coraggio il vaccino anti-COVID imposto dal Governo Draghi e chi è stato costretto a vaccinarsi per tutelare il proprio lavoro non può votare i partiti che hanno sostenuto lo stesso Governo Draghi, ovvero Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva oggi alleata con Azione di Carlo Calenda 
  • Intanto, anche per tenere in ‘caldo’ la questione, visto che si voterà tra poco più di 10 giorni vediamo cosa scrive la Corte dei Conti europea sulla gestione della pandemia, con riferimento al grande affare dei vaccini anti-COVID. Una relazione non non mancano critiche serrate alla Commissione europea 
  • L’amara conclusione dei giudici contabili europei: “L’UE ha dovuto agire prima di dati scientifici chiari su sicurezza ed efficacia dei candidati al vaccino”. Quindi coloro i quali sostenevano che non c’erano dati scientifici chiari su questa vaccinazione anti-Covid avevano e hanno ragione!
  • Il bel regalo della Commissione Ue e degli Stati europei alle multinazionali farmaceutiche: “Gli Stati membri hanno convenuto di ridurre i rischi per i produttori legati alla responsabilità per effetti avversi (principio di condivisione del rischio nella strategia vaccinale)”

In realtà, sono più di 6,5 milioni di italiani, perché ci sono anche i cittadini che non si volevano vaccinare e sono stati costretti a vaccinarsi contro il COVID, facendosi inoculare un vaccino sperimentale, per evitare la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Sarebbe semplicemente assurdo se questi oltre 6 milioni e mezzo di italiani votassero in favore dei partiti che hanno sostenuto il Governo Draghi o, peggio, decidessero di non andare a votare!

“Le disposizioni nei contratti stipulati con i produttori del vaccino COVID-19 differiscono dalla prassi pre-pandemica, in quanto gli Stati membri hanno assunto”, o meglio, “si sono fatti carico di alcuni dei rischi finanziari normalmente assunti dai produttori di vaccini”. Questo è uno dei passi dei giudizio della Corte dei Conti europea (European Court of Auditors) sui processi di approvvigionamento dei vaccini anti-Covid da parte della Commissione europea. Ne scrive in un servizio scenarieconomici.it. che pubblica anche per intero il report. A noi sembra interessante dedicare il MATTINALE di oggi a un argomento che, in Italia, ha condizionato la vita di tanti i cittadini, in parte costretti dal Governo e dal Parlamento a farsi inoculare un vaccino sperimentale con tutta una serie di ricatti, tra i quali anche la sospensione dal lavoro con relativa sospensione dello stipendio. Per la precisione, molti cittadini italiani si sono sottoposti volentieri al vaccino anti-Covid; altri sono stati costretti a vaccinarsi per non perdere il lavoro; altri cittadini italiani non si sono piegati al ricatto di Stato. Per poi scoprire – era il Febbraio di quest’anno – che i decessi per Covid, in Italia, riguardano in maggioranza le persone vaccinate contro lo stesso Covid! Quella fatidica mattina di Febbraio di quest’anno il professore Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all’università di Padova, nel corso della trasmissione televisiva L’aria che tira racconta: “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate. Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinate saranno 20 o 30 al giorno. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa”. Dell’intervista al professor Crisanti, oggi candidato alle elezioni politiche nazionali nel PD, parla anche Byoblu.

Chi ha rifiutato con coraggio il vaccino anti-COVID imposto dal Governo Draghi e chi è stato costretto a vaccinarsi per tutelare il proprio lavoro non può votare i partiti che hanno sostenuto lo stesso Governo Draghi, ovvero Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva oggi alleata con Azione di Carlo Calenda 

Oggi, insomma, sappiamo che, anche se vaccinato, il Covid te lo becchi lo stesso e, se va male, finisci in ospedale e magari in terapia intensiva. E se sei fragile finisci anche al camposanto. Allora a cosa è servita la pressione di Stato – fenomeno in Italia molto pressante – se i mirabolanti vaccini anti-Covid hanno sortito i risultati che sono sotto gli occhi di tutti? Attualmente i non vaccinati in Italia si stimano nell’ordine di 6/7.000.000 milioni. Un nostro amico ci invita ad assumere un dato mediano 6.500.000 italiani che, si spera, incazzati votanti. Anche se la pubblicità è martellante dubitiamo che i 6 milioni e mezzo di italiani che hanno resistito al ricatto del vaccino anti-Covid di Stato dimenticheranno tutto nella cabina elettorale. Non possiamo credere che, giunti nella cabina elettorale, dimenticheranno le sospensioni dal lavoro e dallo stipendio, le contravvenzioni da 100 euro inviate a casa, il Green Pass e via continuando. Di certo non dovrebbero votare i partiti che hanno sostenuto il Governo di Mario Draghi (“O vaccini o morte”), ovvero Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva oggi alleata con Azione di Carlo Calenda. Se proprio la dobbiamo dire tutta, nemmeno Fratelli d’Italia si è opposto alle prepotenze vacciniste del Governo italiano, anche se oggi chiede di approfondire la questione con improbabili inchieste o commissioni parlamentari d’inchiesta (richiesta un po’ tardiva). Così come nessuno ha trovato il tempo per spiegare a chi andava in televisione a dire che “bisogna avere fiducia nella scienza” è una frase sbagliata, priva di logica scientifica, perché la scienza non ha bisogno di fiducia, perché la scienza, se è tale, dà risposte senza bisogno di ricorrere alla fiducia. E oggi? Considerato che gli aventi diritto al voto in Italia sono 47 milioni circa e, di questi, il 50% rischia di non recarsi alle urne perché nauseati da una politica fallimentare; rilevato che gli elettori che voteranno saranno, sì e no, 23-24 milioni di italiani, i 6 milioni e 500.000 cittadini italiani che non hanno ceduto al ricatto del vaccino anti-Covid che non vaccina costituiscono circa il 30% di elettorato; a cui vanno aggiunti gli italiani che sono stati costretti a vaccinarsi per non perdere il lavoro. La domanda è: questo 30% e forse più di elettorato voterà contro il sistema imperante costituito da grillini, PD, Forza Italia, Lega, Italia-Viva-Azione e anche Fratelli d’Italia o darà il voto a questi partiti che hanno votato i provvedimenti illiberali del Governo Draghi? Il 30% e forse più non sono proprio quattro elettori. Riusciranno i 6 milioni e 500 mila italiani e forse più che non si sono vaccinati a votare partiti e forze politiche diversi dai partiti che hanno imposto il vaccino con il ricatto della sospensione dal lavoro e dallo stipendio? Alla fine, è anche una questione di dignità personale e di rispetto verso se stessi e le proprie idee.

Intanto, anche per tenere in ‘caldo’ la questione, visto che si voterà tra poco più di 10 giorni vediamo cosa scrive la Corte dei Conti europea sulla gestione della pandemia, con riferimento al grande affare dei vaccini anti-COVID. Una relazione non non mancano critiche serrate alla Commissione europea 

Intanto, anche per tenere la questione in ‘caldo’, vediamo, per grandi linee, cosa scrivono della campagna vaccinale – e soprattutto degli acquisti dei vaccini anti-Covid da parte della Commissione europea – i giudici della Corte dei Conti europea. Il giornale on line scenarieconomici.it ci regala appena qualche ‘pennellata’ di questa relazione. Più che altro qualche commento, tipo: “Ops quindi i contratti dei vaccini sono stati firmati (dalla Commissione europea ndr) senza considerare se ci fossero eventuali problemi nelle catene di approvvigionamento. E quindi gli Stati hanno mallevato dalla responsabilità i produttori, rompendo dalle pratiche precedenti. Chi ha trattato questi contratti? La Commissione…”. Il giornale ricorda che la Lega, in Parlamento, aveva chiesto in un’interrogazione di rendere trasparenti “le procedure di acquisto dei vaccini da parte della Commissione, compresi i messaggi fra il CEO della Pfizer e la Von Der Leyen”. Però, poi, se non ricordiamo male, anche la Lega ha votato sì ai provvedimenti voluti dal Governo Draghi per punire i cittadini italiani che rifiutavano il mirabolante vaccino anti-Covid che non vaccina (anche per non tediare troppo i nostri lettori con fatti tecnici evitiamo di approfondire che un vaccino contro un Coronavirus ad RNA è qualcosa di microbiologicamente tragicomico…). Ok, ora leggiamo e commentiamo qualche passo del giudizio tutto sommato molto pacato dei giudici della Corte dei Conti europea che, però, qualche ‘zampata’ la assestano…

L’amara conclusione dei giudici contabili europei: “L’UE ha dovuto agire prima di dati scientifici chiari su sicurezza ed efficacia dei candidati al vaccino”. Quindi coloro i quali sostenevano che non c’erano dati scientifici chiari su questa vaccinazione anti-Covid avevano e hanno ragione!

“Il sistema centralizzato su misura dell’UE per l’approvvigionamento dei vaccini – leggiamo nella relazione – è riuscito a creare un portafoglio inizialmente diversificato di candidati al vaccino e nel procurare dosi sufficienti di vaccini contro il COVID-19. Tuttavia, l’UE ha iniziato gli appalti più tardi rispetto al Regno Unito e agli Stati Uniti”. Da qui le “carenze di fornitura… nella prima metà del 2021”. Così “è diventato chiaro che la maggior parte dei contratti firmati dalla Commissione europea non ha incluso disposizioni specifiche per affrontare le interruzioni dell’approvvigionamento”. Insomma, i governanti europei non sono stati molto lungimiranti. E ancora: “La performance del processo di appalto non è stata sufficientemente valutata”. Ancora: “Quando il processo di approvvigionamento dei vaccini dell’UE è iniziato a metà del 2020, non era noto se o quando a il vaccino contro il COVID-19” avrebbe raggiunto il mercato. Qui arriva un passaggio grave: “L’UE ha dovuto agire prima di dati scientifici chiari su sicurezza ed efficacia dei candidati al vaccino, e quindi ha scelto di sostenere una gamma di candidati”, in modo “da creare un portafoglio iniziale di diverse tecnologie e produttori di vaccini”. Quindi coloro i quali sostenevano che non c’erano dati scientifici chiari su questa vaccinazione anti-Covid avevano ragione!

Il bel regalo della Commissione Ue e degli Stati europei alle multinazionali farmaceutiche: “Gli Stati membri hanno convenuto di ridurre i rischi per i produttori legati alla responsabilità per effetti avversi (principio di condivisione del rischio nella strategia vaccinale)”

“Entro Novembre 2021 – leggiamo sempre nella relazione della Corte dei Conti europea – la Commissione aveva firmato contratti di acquisto per conto degli Stati membri per un valore di 71 miliardi di euro fino a 4,6 miliardi di dosi di vaccino COVID-19. Questi contratti, per la maggior parte, non sono altro che “acquisti anticipati in cui la Commissione condivide il rischio di sviluppo di un vaccino“. Insomma, i cittadini europei hanno condiviso ” il rischio di sviluppo di un vaccino”. Peccato che ce lo fanno sapere solo ora! “I negoziati hanno seguito una procedura di appalto prevista dal regolamento finanziario dell’UE – leggiamo sempre nella relazione della Corte dei Conti europea – mentre il cuore del processo sono state le trattative preliminari che hanno avuto luogo prima di una gara d’appalto… L’UE si era assicurata dosi sufficienti per vaccinare almeno il 70 % della popolazione adulta entro la fine dell’Estate del 2021, dopo aver sperimentato una difficile carenza di offerta da due produttori nella prima metà del 2021. La Commissione potrebbe, e in un caso lo ha fatto, citare i produttori in tribunale”. Nella relazione si dice che i termini dei contratti si sono evoluti nel tempo; quelli firmati nel 2021 sono caratterizzati da “disposizioni più forti su questioni chiave come i programmi di consegna e l’ubicazione di produzione rispetto a quelli firmati nel 2020. I termini negoziati sono diversi per ogni contratto, salvo adesione ai principi della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi”. Qui arriva un passaggio importante che, forse, la Commissione europea dovrebbe chiarire: “Gli Stati membri hanno convenuto di ridurre i rischi per i produttori legati alla responsabilità per effetti avversi (principio di condivisione del rischio nella strategia vaccinale)”. Insomma, le disposizioni nei contratti stipulati con i produttori di vaccini contro il COVID-19 differiscono dai vaccini prodotti prima della pandemia di COVID, perché “gli Stati membri si sono assunti alcuni dei rischi finanziari normalmente assunti dal produttori di vaccini”. Anche questo passaggio è interessante: “I revisori raccomandano di creare linee guida sugli appalti pandemici” sulla base dell’esperienza del COVID e raccomandano di “sottoporre a stress test gli appalti di contromisure mediche” per essere “meglio attrezzati se necessario in futuro”. Il finanziamento per l’acquisto di vaccini è venuto in parte dallo strumento di sostegno di emergenza (ESI), strumento di finanziamento gestito direttamente dalla Commissione, principalmente dai contributi diretti dei bilanci degli Stati membri. A conti fatti, questa relazione rafforza le convinzioni di chi, in Italia, ha scelto di non vaccinarsi contro il COVID. Quindi a maggior ragione, oggi – ribadiamo – per rispetto verso se stessi e le proprie idee, che chi ha subìto la violenta campagna vaccinale, chi è stato costretto a vaccinarsi contro il Covid per non perdere il lavoro e lo stipendio per mantenere la propria famiglia, chi non si è piegato al ricatto sul vaccino anti-Covid, ebbene, tutti questi cittadini italiani che sono veramente tanti non dovrebbero certo votare chi ha sostenuto il Governo Draghi! Ci rendiamo conto di essere un po’ fuori schema: “Ma guarda questi qui che, a pochi giorni dal voto per le elezioni politiche nazionali e per le elezioni regionali siciliane vanno a ricordare queste cose”. Certo che le ricordiamo, perché i provvedimenti adottati dal Governo Draghi per imporre un vaccino sperimentale contro il Covid senza avere nelle mani “dati scientifici chiari su sicurezza ed efficacia”, come si legge nella relazione dei giudici contabili, sono stati atti odiosi. Chi ha subìto tutto questo non può votare i partiti che hanno sostenuto il Governo Draghi e che, in Parlamento, hanno approvato tali provvedimenti. Questi partiti – lo ribadiamo – sono Movimento 5 Stelle, PD, Forza Italia, Lega e Italia Viva. E’ bene che chi ha subito questi soprusi ne se ricordi quando il 25 Settembre sarà dentro la cabina elettorale.

Foto di prima pagina tratta da Money.it

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