In mezzo mondo (compreso il Regno Unito) si diffondono proteste popolari contro il caro bollette. Tranne in Italia…/ MATTINALE 723

8 agosto 2022
  • In India cresce la protesta popolare contro l’aumento dei prezzi del cibo, del gas e contro nuove tasse 
  • Anche in Bangladesh la gente è scesa in piazza per protestare
  • Nel Regno Unito cresce la protesta silenziosa: migliaia di cittadini, ad Ottobre, non pagheranno le bollette 
  • In Germania, in Autunno, si temono proteste popolari contro le bollette che si annunciano da 1000 euro in media. Tutto tace in Italia, dove i cittadini si stanno’ sciroppando’ anche il Disegno di legge Concorrenza che, unitamente ad altri provvedimenti adottati dal Governo Draghi, lascerà il Paese in mutande…

In India cresce la protesta popolare contro l’aumento dei prezzi del cibo, del gas e contro nuove tasse 

In alcuni Paesi del mondo si vanno diffondendo le proteste popolari contro l’aumento dei prezzi della benzina, del gasolio, delle bollette elettriche e del gas. Aumento dei prezzi, in economia, si sintetizza con la parola inflazione. Anche se fino ad ora, ad onor del vero, se l’inflazione, da un lato, sembra un fenomeno generale, dall’altro lato presenta volti diversi. La FAO, per esempio, come abbiamo raccontato ieri, segnala una riduzione dei prezzi dei generi alimentari rispetto allo scorso anno. Ma ci sono Paesi dove si registra un aumento dei prezzi dei generi alimentari. In India, per esempio, la protesta popolare prende di mira sia l’aumento dei prezzi del cibo, sia l’aumento del prezzo del gas: “Le cronache di queste ore registrano disordini e tumulti in India a causa degli alti prezzi del cibo, del carburante e di nuove tasse. E’ quello che dovrebbe succedere anche in Italia, tra inflazione alle stelle e speculazioni. Forse la differenza sta nel fatto che in Italia non esiste, in Parlamento, un partito di vera opposizione, mentre in India l’opposizione guidata da Rahul Gandhi è scesa in piazza. Il Governo ha risposto con le cariche dei militari. Ci sono stati centinaia di arresti. Tra i fermati anche parlamentari dell’opposizione. Da un video pubblicato dal quotidiano scenarieconomici.it si nota che la protesta fa molti proseliti. La protesta, in India, coinvolge l’anima popolare del Paese. In piazza sono scese tante donne che hanno cucinato all’aperto con la legna per protestare contro l’aumento del prezzo del gas”.

Anche in Bangladesh la gente è scesa in piazza per protestare

L’India non è il solo Paese dove la gente comincia a scendere in piazza. In Bangladesh, un Paese di quasi 165 milioni di abitanti a maggioranza islamica, in queste ore vanno in scena le proteste popolari contro l’aumento del prezzo del carburante. “Il Bangladesh – scrive il quotidiano scenarieconomici.it – ha aumentato i prezzi del carburante di circa il 50% Sabato, una mossa che ridurrà l’onere dei sussidi del Paese, ma che metterà sotto pressione un’inflazione già superiore al 7%. L’economia del Paese dell’Asia meridionale, che vale 416 miliardi di dollari, è da anni una delle più in crescita al mondo, ma il PIL pro capite rimane a livelli estremamente bassi, essendo pari a 1746 dollari nel 2021. Un livello al quale qualsiasi modifica dei prezzi viene a significare la possibile povertà. L’impennata dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina, ha gonfiato il conto delle importazioni, costringendo il Governo a chiedere prestiti alle agenzie mondiali, tra cui il Fondo Monetario Internazionale. Questi prestiti però vengono concessi dietro garanzia che sia possibilità, prima o poi di rimborso, per cui gli enti internazionali chiedono austerità, aumento delle tasse e diminuzione delle sovvenzioni ai prodotti”.

Nel Regno Unito cresce la protesta silenziosa: migliaia di cittadini, ad Ottobre, non pagheranno le bollette 

Gli effetti dell’aumento del costo della bolletta elettrica non risparmiano l’Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, sta prndendo piede una protesta silenziosa, ma non per questo meno efficace. Sembra che 75 mila cittadini abbiano deciso di non pagare più la bolletta elettrica in Autunno, quando dovrebbero materializzarsi nuovi aumenti. Sono le contraddizioni di un paese che è stato tra i primi a correre in Ucraina nella guerra contro la Russia. Tutti d’accordo per ‘punire’ l’autocrate Putin. Oggi arrivano gli effetti di questa scelta. Il leader dell’ex Unione Sovietica sta cominciando a tagliare il gas all’Europa. Inevitabili i contraccolpi economici. Che, a quanto pare, non risparmiano il Regno Unito. Il giornale scenarieconomici.it, che segue con molta attenzione i risvolti della guerra in Ucraina in tutto il mondo, segnala la presa di posizione di Don’t Pay UK, un gruppo anonimo inglese che guida la protesta contro il caro-bollette elettriche. Il messaggio è stato diffuso su Twitter: “75.000 persone si sono impegnate a scioperare il 1° Ottobre! Se il governo e le compagnie energetiche si rifiutano di agire, lo farà la gente comune! Insieme possiamo imporre un prezzo equo e un’energia accessibile a tutti”. Anche in Inghilterra – come nell’Unione europea, negli Stati Uniti e anche in Russia – si fanno i conti con l’inflazione. Come la Banca Centrale in America (FED) e come la Banca Centrale Europea (BCE), anche la Banca d’Inghilterra (BoE) ha aumentato i tassi di interesse. Ma questo aumento dei tassi, peraltro consistente, ha solo aumentato il rischio di recessione, ma non ha ridotto i prezzi delle bollette elettriche. Nel Regno Unito sono molto preoccupati. Lì la gente, come si direbbe da noi in Sicilia, parra picca e ‘mpicciparuro, ovvero parla poco ma le azioni che mette in campo sono precise. L’agenzia di stampa britannica Glasgow Live ha dichiarato che lo sciopero è simile alle “azioni della fine degli anni Ottanta e degli anni Novanta per combattere la poll tax introdotta dal premier Margaret Thatcher”. Allora per protesta, 17 milioni di persone si rifiutarono di pagare.

In Germania, in Autunno, si temono proteste popolari contro le bollette che si annunciano da 1000 euro in media. Tutto tace in Italia, dove i cittadini si stanno’ sciroppando’ anche il Disegno di legge Concorrenza che, unitamente ad altri provvedimenti adottati dal Governo Draghi, lascerà il Paese in mutande… 

Un fatto è certo: la strategia dell’amministrazione americana del presidente Biden per difendere l’area del dollaro dai Paesi che si propongono di usare sempre meno la divisa americana negli scambi internazionali si sta rivelando per certi versi vincente e per altri versi un mezzo boomerang. Se, da un lato, si stanno innescando protesta popolari per l’aumento dei prezzi dell’energia e – almeno in alcuni Paesi – dei generi alimentari – dall’altro non sta risparmiando gli stessi Stati Uniti, dove l’inflazione non dà tregua e, adesso, anche un Paese come il Regno Unito, alleato storico degli americani. Tuttavia gli americani non sembra che abbiano intenzione di cambiare strategia. Biden e i suoi sono convinti che l’inflazione in America – sommata a una probabile recessione – sia il prezzo giusto da pagare per tutelare l’area del dollaro. I fatti, in alcuni casi, gli stanno dando ragione. La Cina, che guida la rivolta contro l’area del dollaro, rimane il primo acquirente dell’enorme produzione agricola americana (quest’anno non particolarmente funestata dai cambiamenti climatici). Mentre in Germania – Paese che non sta particolarmente a genio agli Stati Uniti, soprattutto negli ultimi mesi – è alle prese con la paura di rivolte sociali che potrebbero essere ben peggiori delle proteste popolari contro la gestione del Covid. In Germania stanno per arrivare, a milioni di famiglie, bollette della luce di 1000 euro in media. Non solo l’economia tedesca ferma per la mancanza di gas russo, ma anche le proteste popolari. E l’Italia? Non fa testo. L’Italia, con il Governo Draghi, ha perso l’Alitalia, consegnerà, tra qualche anno, le proprie spiagge a paesi esteri, ha subito la riforma del Catasto che provocherà una nuova ondata di imposte sulle case e si sta ‘sciroppando’ non solo le super-bollette di luce e gas, ma anche il Disegno di legge Concorrenza – in via di approvazione definitiva – che consegnerà ai privati 8per lo più esteri) sia la proprietà dell’acqua, sia la proprietà e la gestione dei beni pubblici dei Comuni. Gl’italiani pagano, sorridono e si avviano allegramente a diventare, tra pochi anni, camerieri in casa loro…

Foto tratta da Il Sole 24 Ore 

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