Oggi Cateno De Luca a Roma presenta la liste del movimento alle elezioni politiche del 25 Settembre. Lapunzina e lo scippo alle ZFM/ MATTINALE 720

4 agosto 2022
  • In Sicilia Cateno De Luca è candidato alla presidenza della Regione con il suo partito Sicilia Vera. Ma sarà presente con un gruppo di parlamentari uscenti anche alle elezioni politiche nazionali con il movimento  ‘Sud chiama Nord – De Luca sindaco d’Italia’ 
  • Lo scippo di 100 milioni di euro alle Zone Franche Montane della Sicilia
  • La verità su un finanziamento di 100 milioni di euro disposto dal Governo nazionale per le zone Franche Montane della Sicilia che l’attuale Governo regionale ha ‘requisito’… 

In Sicilia Cateno De Luca è candidato alla presidenza della Regione con il suo partito Sicilia Vera. Ma sarà presente con un gruppo di parlamentari uscenti anche alle elezioni politiche nazionali con il movimento  ‘Sud chiama Nord – De Luca sindaco d’Italia’ 

Sicilia Vera – il movimento di Cateno De Luca – presenterà proprie liste anche alle elezioni politiche nazionali del 25 Settembre. Scriviamo “anche” perché, com’è noto, Cateno De Luca è candidato alla presidenza della Regione siciliana (dove presenterà tre liste, più altre liste di appoggio alla sua candidatura ancora in fase di definizione). Un comunicato del movimento Sicilia Vera annuncia che “Giovedì 4 Agosto (cioè oggi ndr) alle ore 10 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (ingresso via della Missione) si terrà una conferenza per presentare il progetto politico ‘Sud chiama Nord – De Luca sindaco d’Italia’. Il leader di Sicilia Vera, candidato alla presidenza della Regione siciliana Cateno De Luca illustrerà il nuovo progetto che lo vede impegnato a livello nazionale, in vista del voto il 25 Settembre. ‘Sud chiama Nord – De Luca sindaco d’Italia’ sarà infatti presente con proprie liste sia alla Camera che al Senato. Tra i candidati alla Camera dei deputati ne movimento di De Luca ci sarà il vulcanico avvocato Carlo Taormina (nella foto sopra con De Luca, foto tratta da il Sicilia) già legale di Berlusconi, già Sottosegretario, che ha alle spalle un passato in Forza Italia e anche tra i grillini, come ricorda in un articolo NORMANNO. Alla conferenza stampa saranno presenti deputati nazionali, amministratori locali ed esponenti dei movimenti regionali che hanno già aderito al progetto”. Ciò significa che ci sono parlamentari nazionali uscenti che fanno parte di questo progetto politico. “Dopo il lancio alla Camera dei Deputati – conclude il comunicato – il progetto politico verrà presentato in Sicilia nel corso di una conferenza stampa in programma all’Assemblea regionale siciliana Venerdì 5 Agosto (cioè domani a Palermo)  alle ore 10:00 alla quale parteciperanno il deputato regionale Danilo Lo Giudice, il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca e il portavoce del movimento Ismaele La Vardera”. Non sarà presente l’eurodeputato Dino Giarrusso – ex iena come La Vardera – che ha deciso di rompere l’alleanza con De Luca.

Lo scippo di 100 milioni di euro alle Zone Franche Montane della Sicilia

Sempre per restare con Sicilia Vera riprendiamo un comunicato di Vincenzo Lapunzina, coordinatore dei 133 Sindaci siciliani che da oltre due anni chiedono al Governo siciliano di far decollare le Zone Franche Montane (ZFM).  progetto che l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci non ha mai condiviso e che, anzi, nei fatti, ha cercato di affossare. Lapunzina, oggi candidato alle elezioni regionali nel movimento Sicilia Vera di De Luca, si toglie, come si dice in questi casi, qualche sassolino dalle scarpe: “I conigli – scrive Lapunzina – non escono dal cappello per magia ma perché si mettono prima ed è stucchevole che in piena sessione del bilancio di assestamento all’Assemblea regionale siciliana Armao (Gaetano Armao, assessore regionale al Bilancio e vice presidente della Regione ndr) abbia individuato un ‘tesoretto’ di 23 milioni di euro, pronto a destinarlo in funzione della sua campagna elettorale. Queste ulteriori risorse, per onestà intellettuale – prosegue Lapunzina – andavano riservate al finanziamento della fase di start up della legge voto, approvata all’unanimità proprio a Sala d’Ercole, che dispone l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia e non di certo per realizzare opere infrastrutturali al servizio delle famigerate ZES (sigla che sta per Zone Economiche Speciali ndr), che andrebbero finanziate con disposizioni legislative già vigenti e che il governo della Regione siciliana non è stato in grado di far applicare”.

La verità su un finanziamento di 100 milioni di euro disposto dal Governo nazionale per le zone Franche Montane della Sicilia che l’attuale Governo regionale ha ‘requisito’… 

A questo Lapunzina racconta come sono andate in effetti le cose: “Il ‘tesoretto di Armao’ lo definiamo come ‘ulteriori risorse’ in quanto lo Stato aveva, di fatto, previsto dei fondi per il finanziamento della fase di start up della Legge voto – continua Lapunzina – 100 milioni di euro iscritti nella Legge di stabilità 2022 per la ‘compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità’ ma che, ribadiamo, si leggevano per la fiscalità di sviluppo, da destinare alle Terre alte di Sicilia. Un escamotage per mettere la norma – inserita nella Legge di Stabilità – al riparo della Giustizia della concorrenza. Armao, uomo di punta di Forza Italia in Sicilia e Musumeci, per delle incomprensibili ragioni e con la complicità dell’intero Parlamento regionale, li hanno destinati a ben altri scopi, tradendo le aspettative di chi ancora resiste in aree a tutti sconosciute e che non ha ancora avuto alla possibilità di scappare”. In pratica, Lapunzina ricorda che i 100 milioni sono stati stanziati dal Governo nazionale non la cosiddetta Insularità, ma per le Zone Franche Montane della Sicilia. la dizione “Insularità” è stata inserita per evitare che la norma venisse impugnata. Lapunzina sostiene che questo particolare era noto a Musumeci ed Armao che hanno fatto finta di non conoscerlo e, d’accordo con i parlamentari regionali, hanno utilizzato i 100 milioni di euro per tutt’altre cose. In questo momento, ad esempio, in Assemblea regionale siciliana è in corso il solito mercato delle vacche con i deputati impegnati a farsi finanziare le proprie piccole clientele locali nella speranza di farsi rieleggere. Solite vergogne parlamentari che chi scrive ha iniziato a conoscere nel lontano 1986. Sarebbe stato più corretto finanziare le Zone Franche Montane, ma la verità è che a tutta l’attuale politica siciliana al gran completo delle aree montane della Sicilia non gliene può fregare di meno. Sempre per la cronaca, in tempi non sospetti, conoscendo bene da anni le ‘code’ di certi politici siciliani, abbiamo anticipato a Lapunzina che le ZFM siciliane non avrebbero mai visto questi 100 milioni di euro e gli avevamo anche consigliato di cercare altre fonti di finanziamento.

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