Zone Franche Montane per 133 Comuni siciliani: il Governo Conte ha detto no, si spera nel Governo Draghi

10 febbraio 2021
  • Il Governo Conte bis non c’è più: e questo è un grande vantaggio per la Sicilia e per i Comuni montani della nostra Isola
  • Gli amministratori di 133 Comuni montani siciliani in presidio da 60 giorni
  • Fino ad oggi sono stati PD, Movimento 5 Stelle Italia Viva e Liberi e Uguali a non volere questa legge
  • Fiscalità di vantaggio per bloccare impoverimento e spopolamento
  • Nel nuovo Governo finalmente ci saranno persone sensibili ai temi dell’economia

Il Governo Conte bis non c’è più: e questo è un grande vantaggio per la Sicilia e per i Comuni montani della nostra Isola

Ricordate i tanti siciliani che gridavano che il Governo Conte bis di PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali governava bene e che non doveva andare via? Bene, qualcuno dovrebbe far sapere a questi siciliani che il “Governo che governava bene”, per un anno – in pratica fino a quando è andato via e noi ringraziamo il Signore di aver liberato la Sicilia da un Governo disastroso e antimeridionale – ha negato a 133 Comuni montani della nostra Isola l’istituzione delle Zone Franche Montane (ZFM). Sappiate che i Comuni montani siciliani sono penalizzati storicamente e lo sono ancora di più da quando Roma ha deciso di azzerare i fondi alle ex Province siciliane che hanno smesso di occuparsi della viabilità provinciale. Sono Comuni che si vanno spopolando perché abbandonati e dove non è facile dare vita a iniziative economiche. Sappiate che, da 60 giorni, i sindaci di questi Comuni sono in presidio nel bivio di Irosa per sensibilizzare Roma ad approvare la legge.

Gli amministratori di 133 Comuni montani siciliani in presidio da 60 giorni

“Sono passati 60 giorni da quando è partito il presidio a Irosa – si legge in un comunicato di questi sindaci – allo svincolo per Catania e Palermo, del comitato promotore per la legge che istituirebbe le Zone Franche Montane di Sicilia e i 133 Comuni che sarebbero coinvolti da questa misura. Alla base della decisione di impiantare questa battaglia nazionale per l’approvazione di questa legge in Sicilia che permetterebbe di defiscalizzare tutte le attività imprenditoriali presenti in quelle zone, c’è la volontà di realizzare un progetto di vita comune tra i residenti delle aree di montagna dell’Isola. Attualmente i 133 Comuni sono ancora in attesa che la legge passi al vaglio del parlamento dopo che essere stata approvata all’unanimità all’Ars a dicembre 2019″. Il Parlamento siciliano ha approvato la cosiddetta legge-voto: una sorta di indicazione e di invito al Parlamento nazionale ad approvare la legge (la competenza su tale materia è dello Stato).

Fino ad oggi sono stati PD, Movimento 5 Stelle Italia Viva e Liberi e Uguali a non volere questa legge

E’ bene che gli abitanti dei 133 Comuni della Sicilia sappiano che l’approvazione di questa legge porterebbe occupazione e benessere nelle rispettive comunità. Ora è arrivato il Governo di Mario Draghi. Noi invitiamo i sindaci di questi Comuni a continuare in questa battaglia per capire cosa deciderà di fare. Vero è che le leggi le approva il Parlamento, ma un Governo che ha alle spalle la maggioranza in Parlamento non ha problemi: e Draghi, in Parlamento, dovrebbe avere un’ampia maggioranza. Invitiamo anche gli abitanti di questi 133 Comuni della nostra Isola, quando verranno chiamati a votare, di ricordarsi che PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali, di fatto, non hanno voluto approvare questa legge.

Fiscalità di vantaggio per bloccare impoverimento e spopolamento

Oggi al presidio sono presenti il sindaco di Librizzi (provincia di Messina), Renato Di Blasi (nella foto sopra) e l’assessore di Licodia Eubea (provincia di Catania), Santo Randore (nella foto sopra). “La sopravvivenza di molti centri montani come Librizzi – dice il sindaco Di Blasi – passa sicuramente dall’istituzione delle ZFM. Auspico che il nuovo governo e la deputazione regionale di Camera e Senato approvino celermente la legge rendendosi conto davvero di quali sono le priorità dei nostri territori”. Aggiunge Santo Rancore: “Oggi mi trovo qui per rappresentare il mio Comune, Licodia Eubea, tre mila abitanti ad alta vocazione agricola e a farmi portavoce della sofferenza del nostro territorio che rischia seriamente di scomparire. Questa importante iniziativa potrebbe aiutare i piccoli Comuni ad uscire dall’isolamento e vincere la battaglia contro lo spopolamento. Siamo prossimi ad un punto di non ritorno, a breve si potrebbero perdere tradizioni, storie e usanze tipiche di questi territori bisogna con serietà assumersi le responsabilità da parte della politica delle scelte che segneranno il futuro di questi territori”.

Nel nuovo Governo finalmente ci saranno persone sensibili ai temi dell’economia

C’è la possibilità che il Governo Draghi si convinca della bontà di questa iniziativa? Sì. A differenza del precedente Governo, molto ‘sensibile’ al Reddito di cittadinanza (che poi non è un Reddito di cittadinanza ma un sussidio a 2 milioni e 300 mila persone che costa oltre 8 miliardi di euro all’anno!), ai banchi di scuola con le rotelle (che nessuno utilizza!), alle biciclette, ai bonus vacanze e ad altre iniziative che si commentano da sole, l’attuale Governo è presieduto da un economista – Mario Draghi – che ha contezza dell’importanza della fiscalità di vantaggio in aree depresse. Un po’ di ottimismo c’è.

Foto tratta da Sicilia Rurale

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