Sicilia sempre più colonia: al largo di Catania è “in sviluppo” un arcipelago di gigantesche torri eoliche speculative

31 luglio 2022
  • L’Energia c’è, il resto è tutta una truffa colonialista
  • L’energia prodotta in Sicilia finisce nel Nord Italia e, a breve, anche in Germania. Torri eoliche anche nel mare di Catania 
  • Le ZES sono una truffa
  • Basta con le basi militari in Sicilia

da La Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo 

L’Energia c’è, il resto è tutta una truffa colonialista

“E le bollette della luce? Vanno dimezzate subito: per tutti (quanto alle industrie energivore nella forma di credito di imposta). L’Energia c’è, il resto è tutta una truffa colonialista: guai ai vinti, guai a chi non sa “leggere” una bolletta della luce!” Il circo della “loro politica” inscena le sue figure e controfigure, più o meno all’avventura, nel teatrino di una folle Estate italiana. E’ la sciarada di uno Stato nato sgorbio nel 1860 e ormai ostaggio di un Debito pubblico mostruoso. Al cuore della crisi di sistema c’è la questione Energia: atterriamo, in tutti i sensi.

L’energia prodotta in Sicilia finisce nel Nord Italia e, a breve, anche in Germania. Torri eoliche anche nel mare di Catania

“Le aziende siciliane sono costrette ad affrontare incrementi di costo assolutamente insostenibili: dagli 80 euro a Mw di inizio anno si è passati ai 240 euro di fine Aprile, sino ai picchi attuali di 550 euro Mw” (Catania Luglio 2022 -Acciaierie di Sicilia /Alfa Acciai). La “crisi ucraina” – una “guerra fratricida” combattuta da Kiev “per procura”, determinata dalla Guerra dei Trentanni scatenata dal Regime di Washington contro la Russia per dominare l’Europa- non giustifica questa dinamica speculativa dei costi energetici. Il “mercato elettrico” siciliano ha una struttura neocoloniale: dalla determinazione “virtuale” dei prezzi, alla condizione reale di secolare Hub energetico geostrategico del Sistema Italia a trazione tosco-padana – e a breve della stessa Germania. E piovono altri miliardi per “investimenti energetici”, con o senza PNRR: il land grabbing impazza in tutti i territori siciliani, per sviluppare il latifondo tecno-parassitario dei ladri di Sole e di Vento. Ora tocca al nostro Mare: al largo di Catania è “in sviluppo” una mega wind farm off shore: un arcipelago di gigantesche torri eoliche speculative, imposte nelle nebbie coloniali delle loro “transizioni ecologiche”: gli pagheremo in bolletta anche gli incentivi!.

Le ZES sono una truffa

Non siamo “contro” le trivelle (quelle utili, specie per l’acqua!), né contro le torri eoliche, né contro il fotovoltaico: ci mancherebbe! Ma è la Qualità eco-sociale dell’Investimento a fare la Buona Crescita (che è sociale, civile, umana… e in quanto tale: “economica”). E’ un “campo di battaglia”: ma non siamo “disarmati”: da 30 anni sosteniamo la necessità di un CODICE per gli INVESTIMENTI. Le ZES sono una truffa, e le rivendicazioni sicilianiste in versione “insularità handicappata” le lasciamo a questa sicilietta colonizzata e mercenaria, bruciata e narcotizzata, autolesionista e perduta a sé stessa: si merita di essere un coloniale “rifornimento di benzina” e futura “batteria elettrica” dell’imperialismo europeo. Le “loro” energie pulite sono la continuazione delle trivelle colonialiste e della petrolchimica devastante con altri mezzi. E non ci scordiamo che fu la Regione siciliana (inclusa la sua defunta Alta Corte) -con vasto consenso popolare- a determinare, già dagli anni Cinquanta, l’Olocausto petrolchimico: un suicidio secolare, sintesi di illusioni, incultura e corruzione sistemica. E fu il Mare color del mercurio, dove l’aria odora di morte… Ma chi lo sa? Chi studia criticamente?

Basta con le basi militari in Sicilia

L’Isola del Tesoro –ridotta a secolare riserva indiana di miserabili e scappati da casa- ha urgenza di una sua “Leva di Arkimede” che coincide con una nuova narrazione di sé che animi una inedita industrializzazione eco-sociale delle Attività produttive: dalle filiere agro-alimentari e turistico-culturali; dal manifatturiero alla cantieristica navale; dalle biotecnologie all’aerospaziale: i Siciliani semu capaci di tuttu! O non semu nenti! E –nell’epoca del volo aereo a costo d’autobus- non si può prescindere dal cruciale controllo pubblico degli Aeroporti (altro che privatizzazioni all’asta global!), né dalla smilitarizzazione dell’Arcipelago, che va rivendicata con Forza e Dignità: ne abbiamo viste troppe in tremila anni, non ne vogliamo basi militari: a difenderci ci pensiamo Noi, con ogni mezzo necessario. Della serie: “chi ci tocca, muore”. Questa è la Sicilia che vogliamo, non la colonia di sradicati e prigionieri di uno Spettacolo coloniale totalitario che ci svuota l’Anima e ci toglie la possibilità stessa di caminari addhitta sulle nostre gambe. Puntu. E le bollette della luce?. Vanno dimezzate subito: per tutti (quanto alle industrie energivore nella forma di credito di imposta). L’Energia c’è, il resto è tutta una truffa colonialista: guai ai vinti, guai a chi non sa “leggere” una bolletta della luce!.

 

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