Gli incendi nelle aree verdi: Roma e la Sicilia mettono nel conto l’ipotesi terroristica?

10 luglio 2022
  • Anche a Roma, dopo il quarto o quinto incendio nelle aree verdi cittadine, ci si comincia a interrogare sul fuoco
  • Incendi nelle aree verdi: un problema mondiale 
  • La strategia terroristica ipotizzata da Silvano Riggio nel 2017

Anche a Roma, dopo il quarto o quinto incendio nelle aree verdi cittadine, ci si comincia a interrogare sul fuoco

C’è un’emergenza clima, che in Italia viene ignorata. Ma c’è anche un’emergenza incendi, che sembra seguire vie terroristiche e criminali. Anche gli incendi, ovviamente, vengono ignorati. Catalogati come fatti che accadono in Estate, quando il caldo non dà tregua. Magari è anche così. Anche se il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, forse si comincia a ricredere sulla ‘normalità’ degli incendi. Certo, avvengono in Estate. Ma a Roma i roghi, anche piuttosto estesi, sono stati quattro, forse cinque in un breve arco di tempo. Che succede? “Gli incendi che hanno colpito la città in questi ultimi giorni – scrive Gualtieri su Facebook – sono una sequenza impressionante di episodi che sta mettendo a dura prova Roma e i romani. Stiamo monitorando costantemente la situazione e non sappiamo ancora se siano episodi di origine criminale o solo colposa. Non è il momento di speculazioni politiche e di divisioni. È il tempo dell’unità, della vicinanza alle romane e ai romani colpiti, e della determinazione a non farsi intimidire e ad andare avanti sulla strada della modernizzazione e del rilancio di Roma”. Intanto il fuoco avanza e Roma torna a somigliare alla città si tempi di Nerone…

Incendi nelle aree verdi: un problema mondiale

Ironia a parte, noi qualche interpretazione sugli incendi di Roma e, in generale, sugli incendi che funestano il mondo siamo in grado di formularla. Magari saremo un po’ ‘complottisti’, ma è un rischio che, già da qualche anno, abbiamo deciso di correre. Nel Settembre 2020 scrivevamo: “Incendi? Problema mondiale. Il fuoco in Italia e il ‘caso’ Sicilia (leggere attacco all’agricoltura)”. La nostra analisi partiva da quanto era avvenuto ed avveniva in varie aree del mondo: “Il fenomeno degli incendi sempre più diffusi e sempre più estesi è mondiale. Un anno fa – Agosto 2019 – davanti agli incendi che hanno devastato l’Amazzonia, la Siberia, l’Australia e la California abbiamo ipotizzato una strategia: purtroppo con gli incendi la tentazione di trovare ‘colpevoli’, magari di comodo per fare quadrare gli interessi politici di bottega, è fortissima. Ricordiamo che gli incendi che stanno devastando la Foresta Amazzonica fanno seguito agli incendi che hanno colpito la Russia (in particolare, tre Regioni della Siberia) e gli incendi che hanno colpito la California. E anche l’Australia”. Da almeno due anni a questa parte abbiamo raccontato gli incendi in tante parti del Pianeta. Abbiamo provato – senza successo – ad allertare l’attuale Governo siciliano sui disastri che potrebbero andare in scena quest’anno durante la stagione estiva. Abbiamo invitato più volte l’attuale Governo regionale siciliano – dal Novembre dello scorso anno ad oggi in almeno una trentina di articoli – ad assumere a tempo indeterminato almeno 30 mila operai forestali per effettuare una seria lotta preventiva agli incendi. L’unico modo per fermare i criminali che danno fuoco alle aree verdi è la presenza degli operai forestali per 24 ore al giorno per tutto l’anno. Il resto – gli aerei anfibi, gli elicotteri, i droni – non servono a nulla. Il Governo di Nello Musumeci e dell’assessore Toto Cordaro, per combattere gli incendi, hanno scelto aerei anfibi, elicotteri, droni, convenzioni di qua e di là e polemiche inutili e sbagliate contro i Comuni, come se dovessero essere i Sindaci a dormire nelle aree verdi! Vedremo da qui a metà Novembre, in Sicilia, quali risultati porteranno a casa Musumeci e Cordaro.

La strategia terroristica ipotizzata da Silvano Riggio nel 2017

Noi siamo convinti – e qui torniamo a Roma – che sia in corso, da anni, una strategia criminale per distruggere i boschi. Di “strategia terroristica” che sovraintende agli incendi boschivi ha parlato nel Luglio del 2017 l’ecologo siciliano Silvano Riggio. Non sappiamo chi possano essere questi terroristi dell’ambiente. Ma sappiamo che gli incendi sono troppo precisi, nulla viene lasciato al caso. Quando scoppia un incendio in un’area boschiva, di solito, le coincidenze sono impressionanti: temperature alte, se non proibitive, venti, inneschi millimetrici e impossibilità di venire a capo del fuoco, se non dopo che lo stesso fuoco ha prodotto ingenti danni. Tutto sembra preordinato, studiato. Con l’obiettivo di massimizzare i danni. Grazie anche alla pressoché totale assenza di prevenzione (almeno in Sicilia è così, di Roma non sappiamo). Qualcuno sta indagando? Ogni tanto qualche responsabile viene preso con le mani nel sacco, mentre appicca il fuoco. Poi, però, tutto viene dimenticato.

Foto incendio Rona tratta da la Repubblica

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