Una bellissima notizia: grazie all’embargo del petrolio russo forse chiuderà l’inquinante raffineria nell’area industriale di Siracusa!

31 maggio 2022
  • Noi siamo contro la guerra. Ma se la guerra in Ucraina – che non dipende da noi, ma da americani e cinesi che ‘duellano’ sul dollaro – libererà la Sicilia da una inquinante raffineria, ebbene, come si usa dire in Sicilia, tutto buono e benedetto! 
  • Le preoccupazioni per l’eventuale perdita di posti di lavoro in una Sicilia con oltre 700 mila persone coinvolte nel Reddito di cittadinanze più decine di migliaia di precari è solo ipocrisia allo stato puro. La verità è che finirà il grande affare per i pochi, con meno morti e meno inquinamento ambientale 

Noi siamo contro la guerra. Ma se la guerra in Ucraina – che non dipende da noi, ma da americani e cinesi che ‘duellano’ sul dollaro – libererà la Sicilia da una inquinante raffineria, ebbene, come si usa dire in Sicilia, tutto buono e benedetto! 

Finalmente una buona notizia per la Sicilia. Con il mezzo embargo del petrolio russo l’area industriale di Siracusa – già in via di smantellamento – potrebbe fare a meno della raffineria gestita dai russi della Lukoil. La raffineria Isab è una grande fonte di inquinamento. Sbaraccandola, a Dio piacendo, questo angolo della nostra Isola comincerebbe a respirare un po’. Per una volta – cosa che non ci capita quasi mai – siamo d’accordo con la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen. Questa signora, bontà sua, è convinta che la Russia di Putin finanzia la guerra in Ucraina con il petrolio che vende all’Europa. Ovviamente non è così, perché dietro la Russia ci sono tutti i Paesi che vogliono mettere in crisi l’area del dollaro, a cominciare dalla Cina che, con il suo miliardo e 400 milioni di abitanti, è in grado di acquistare tutto il petrolio russo che oggi arriva in Europa. Idem per il gas russo. Però è importante che Ursula lo creda. Anzi, noi siciliani ci dobbiamo augurare la la Commissione europea ponga l’embargo totale sul petrolio russo, così finalmente l’area industriale di Siracusa si libererà di questa raffineria. Ricordiamoci che l’area industriale di Siracusa è una delle più inquinate d’Italia. Un inferno che ogni anno provoca la morte di tante persone e malattie a mai finire tra la popolazione. Storie di malattie e di morte che, da anni vengono denunciate da un sacerdote che opera da quelle parti: Don Palmiro Prisutto.

Le preoccupazioni per l’eventuale perdita di posti di lavoro in una Sicilia con oltre 700 mila persone coinvolte nel Reddito di cittadinanze più decine di migliaia di precari è solo ipocrisia allo stato puro. La verità è che finirà il grande affare per i pochi, con meno morti e meno ammalati per inquinamento ambientale 

Ovviamente ci sono i politici siciliani preoccupati – così ci vogliono fare credere – per i posti di lavoro che si perderebbero. Preoccupazioni condivise da organizzazioni sindacali fallimentari che non si sono mai occupate della salute delle persone, dei tanti ammalati e dei tanti morti di questa zona della Sicilia. In una Sicilia che coinvolge oltre 700 mila persone con il Reddito di cittadinanza, più le migliaia di lavoratori precari sparsi tra uffici della Regione, uffici dei Comuni e società in house preoccuparsi per qualche migliaio di persone che lavorano in un’area inquinata è solo ipocrisia allo stato puro. In realtà, la vera preoccupazione è per chi, da tanti anni ha fatto affari nell’indotto e da chi ha guadagnato grazie alla presenza dei tanti russi in Sicilia. Ma adesso è finito tutto. Invece di ricevere i russi, che portavano vagonate di soldi in Italia e in Sicilia, arrivano – nemmeno tanti, poi – gli ucraini a spese dello Stato. Ora abbiamo la bellissima notizia – perché in Sicilia è una bellissima notizia – che faremo a meno di una parte importante del petrolio russo. Con due grandi speranze. La prima speranza è che Ursula – che Iddio la illumini – riesca a bloccare tutto il petrolio russo che arriva in Europa. La seconda speranza è che gli Stati Uniti decidano d’imperio di imporre alla Ue lo stop anche al gas russo, così in un paio di mesi collassa l’economia europea – tedesca, italiana e francese soprattutto – e ci liberiamo anche di questa banda di massoni & banditi dell’Unione europea. Forza Ursula, forza Joe Biden, questa volta siamo con voi con tutte le nostre forze!

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