Palermo: solita solfa antimafiosa del centrosinistra e tra i grillini l’attacco di Marco Trapanese a Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Nuccio Di Paola e Giancarlo Cancelleri

14 maggio 2022
  • Veramente una brutta campagna elettorale quella delle elezioni comunali di Palermo. Il doppio tentativo del centrosinistra: indebolire il candidato del centrodestra Roberto Lagalla sollevando i casi di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri e provare ed evitare al Comune di Palermo il dissesto finanziario con l’approvazione dell’aumento dell’Irpef a carico dei cittadini palermitani
  • A Roma il PD e i grillini governativi vivono con terrore l’eventuale presenza, alle prossime elezioni politiche, della lista del Movimento 5 Stelle capeggiata e rilanciata da Giuseppe Conte  
  • L’attacco di Marco Trapanese ai parlamentari regionali Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Nuccio Di Paola, e al sottosegretario Giancarlo Cancelleri

Veramente una brutta campagna elettorale quella delle elezioni comunali di Palermo. Il doppio tentativo del centrosinistra: indebolire il candidato del centrodestra Roberto Lagalla sollevando i casi di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri e provare ed evitare al Comune di Palermo il dissesto finanziario con l’approvazione dell’aumento dell’Irpef a carico dei cittadini palermitani

A Palermo, tra meno di un mese, si voterà per eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio comunale. Ebbene, se proprio dobbiamo essere sinceri, non stiamo assistendo a una bella campagna elettorale, se è vero che si parla poco di programmi – che sarebbero necessari, visto che la città è praticamente distrutta – mentre montano polemiche che poco o punto hanno a che vedere con i problemi della città. Il centrosinistra, che ha amministrato il capoluogo siciliano per dieci anni con risultati che definire disastrosi è poco – cerca disperatamente di lucrare voti con la solita antimafia di maniera, attaccando il centrodestra dove ha trovato spazio la Nuova DC di Totò Cuffaro, tirando in ballo anche Marcello Dell’Utri. Cuffaro e Dell’Utri sono stati entrambi condannati per fatti legati alla mafia: da qui le polemiche. Così facendo il centrosinistra cerca di ottenere due risultati. Il primo risultato dovrebbe essere quello di concentrare l’attenzione degli elettori su Cuffaro e Dell’Utri invece che sui problemi della città, provando a indebolire il candidato di centrodestra, Roberto Lagalla, che parte come grande favorito, ovvero come probabile vincitore al primo turno. Il secondo risultato non è meno importante: provare a tenere l’attenzione lontana dal Consiglio comunale ormai in uscita dove 16 consiglieri comunali uscenti e quasi tutti ricandidati dovrebbero approvare l’aumento dell’Irpef entro il 30 Maggio per evitare la dichiarazione di dissesto del Comune che potrebbe risultare pericolosa per gli amministratori uscenti.

A Roma il PD e i grillini governativi vivono con terrore l’eventuale presenza, alle prossime elezioni politiche, della lista del Movimento 5 Stelle capeggiata e rilanciata da Giuseppe Conte  

‘Maretta’ anche nel mondo grillino. Dove va in scena il tentativo di affossare il rilancio del Movimento da parte dell’ex premier, Giuseppe Conte. Come scriviamo da circa tre anni, il progetto originario era quello di far confluire il Movimento 5 Stelle dentro il PD. E, in effetti, per un certo periodo di tempo, il progetto sembrava riuscito. O, quanto meno, i parlamentari nazionali grillini che non hanno alcuna intenzione di finire dentro il Partito Democratico – dove ovviamente scomparirebbero – per un certo periodo di tempo hanno fatto buon viso a cattivo gioco. A un certo punto Conte è venuto allo scoperto e non solo ha tutta l’intenzione di rilanciare il Movimento 5 Stelle, ma non perde occasione di segnare la differenza con la linea politica tenuta dal Governo di Mario Draghi. La strategia di Conte è molto abile: non dice di voler mettere in crisi il Governo, ma su fatti importanti prende le distanze dal Governo. Lo fa in politica estera dicendo di non essere d’accordo sull’invio di armi in Ucraina; e lo fa in economia, difendendo il Super-bonus che l’Unione europea dell’euro vede come fumo negli occhi, perché di fatto ha creato una liquidità alternativa che agevola le imprese, quando invece la Ue deve affossare le imprese italiane per consentire il completamento della colonizzazione del sistema economico italiano. Con la sua strategia – ribadiamo: molto abile – Conte ‘schiaccia’ su Mario Draghi, considerato uno dei massimi esponenti dell’europeismo ultra-liberista, i grillini governativi e il PD e si accredita come un leader alternativo, per l’appunto, ai grillini governativi, a cominciare dal Ministro Luigi Di Maio, e allo stesso PD. Le mosse politiche di Conte mettono in grande difficoltà i grillini che si trovano dentro il fallimentare Governo Draghi e creano enormi problemi ai vertici del PD, che pensavano di essersi sbarazzati del Movimento 5 Stelle. Invece Conte vuole rilanciare il Movimento 5 stelle, forte di un seguito tra i parlamentari grillini e, soprattutto, tra la gente comune che lo ricorda come un capo del Governo che, durante la pandemia, ha fatto gli interessi del popolo italiano e non delle banche! I vertici del PD vivono con terrore alla presenza del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche che, con la guida di Conte, potrebbe attestarsi tra il 10 e il 15%, mentre il PD, con la presenza dei grillini guidati da Conte, rischia di perdere una caterva di voti.

L’attacco di Marco Trapanese ai parlamentari regionali Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Nuccio Di Paola, e al sottosegretario Giancarlo Cancelleri

E’ in questo scenario che si inserisce la polemica sollevata a Palermo da un veterano del Movimento 5 Stelle, il professore Marco Trapanese, docente presso la facoltà di Ingegneria di Palermo, che si sta battendo per il rilancio del Movimento 5 Stelle in Sicilia nel solco tracciato, appunto, da Conte. Marco Trapanese non critica tanto la candidatura al Consiglio comunale dell’ex parlamentare regionale grillino, Giorgio Ciaccio, in una lista riconducibile al candidato del centrosinistra-PD, Franco Miceli. Trapanese critica il fatto che alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle sostengano la candidatura di Ciaccio mentre lo stesso Movimento 5 Stelle presenta una propria lista alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Nella propria pagina Facebook Trapanese riporta la locandina di un’iniziativa in favore di Ciaccio alla quale dovrebbero partecipare i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Nuccio Di Paola, il sottosegretario Giancarlo Cancelleri e il presidente della prima Circoscrizione, Massimo Castiglia “e tantissimi altri amici” (testuale). Scrive Marco Trapanese: “Preliminarmente: non ce l’ho con Ciaccio. Lui gode dei diritti civili ed è quindi candidabile (anche se non nel Movimento). Giorgio, in bocca al lupo! Però, il sostegno che alcuni portavoce regionali del Movimento 5 Stelle sembrerebbe stiano dando a candidati di liste altre rispetto al Movimento stesso nell’ambito delle elezioni comunali di Palermo manifesta scorrettezza e malafede”. Per la cronaca, Giorgio Ciaccio è stato coinvolto nella storia delle firme raccolte forse in modo improprio dal Movimento in occasione delle elezioni comunali di Palermo di alcuni anni fa. Stando a quanto previsto dai regolamenti del Movimento non è più candidabile e si sta candidando in una lista a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra. Trapanese critica gli esponenti del Movimento “per altro con ruoli importanti di governo”, che abbandonano “a loro stessi gli uomini e le donne che hanno messo la loro faccia, la loro storia a servizio del Movimento candidandosi in una difficilissima tornata elettorale per difendere la città. I sodalizi in politica sono sempre esistiti – osserva Trapanese –  ma il Movimento ha la funzione di combatterli. Ma come possiamo permetterci di blaterare sul ruolo dei condannati per mafia nel centrodestra se aggiriamo il nostro codice etico in questo modo così sfacciato sostenendo candidati di altre liste (per altro incandidabili nel Movimento)?”. Quindi la stilettata finale: “Mi auguro che tutto ciò sia una trovata del candidato in cerca di pubblicità e che i ‘nostri’ portavoce (come si diceva un tempo) smentiscano la partecipazione, in alternativa mi auguro che il Presidente Conte prenda atto che la difesa del Movimento è nelle mani dei candidati al Consiglio comunale e allontani” coloro i quali “all’interno del Movimento tifano sfacciatamente per altri”.

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