Elezioni a Palermo: nel centrodestra, prima di assegnare vice Sindaco e assessorati, bisognerà ‘sgamare’ eventuali ‘traditori’ del voto disgiunto…

12 maggio 2022
  • Ufficialmente  tutto a posto. Ma…
  • Visto che c’è di mezzo il voto disgiunto è bene, prima di assegnare i posto di vice Sindaco e assessori, viriri ‘a spisa…
  • Nelle ultime due competizioni elettorali per le comunali di Palermo lo spoglio delle schede per le elezioni al Consiglio comunale è durato due mesi (nel 2012) e un mese (nel 2017). Meglio tenere gli occhi aperti con diligenti rappresentanti di lista    

Ufficialmente  tutto a posto. Ma…

La motivazione per la quale il possibile sindaco di Palermo dello schieramento di centrodestra, Roberto Lagalla, assegnerà gli assessorati – ovviamente in caso di vittoria, possibilmente al primo turno – non fa una grinza: a prima ‘botta’ – cioè subito dopo le elezioni – un assessorato a testa per Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega-Prima l’Italia, UDC, Noi con l’Italia, Autonomisti-Alleanza per Palermo e Nuova Democrazia cristiana di Totò Cuffaro. Ci sarebbero altre due liste a sostegno di Lagalla che avranno diritto a un assessorato solo se supereranno la soglia del 3,5%, come deciso dalla coalizione di centrodestra. Il posto di vice Sindaco verrà assegnato alla lista che prenderà più voti, ovviamente nella ‘corsa’ alle elezioni per il nuovo Consiglio comunale. La precisazione sul vice Sindaco ci sta, perché difficilmente ci sarà una lista che prenderà più voti di Fratelli d’Italia, partito al quale – sotto il profilo politico – spetta il posto di vice Sindaco. Fine della storia? Assolutamente no. Esiste un’altra spiegazione dei fatti. Proviamo a riassumerla.

Visto che c’è di mezzo il voto disgiunto è bene, prima di assegnare i posto di vice Sindaco e assessori, viriri ‘a spisa…

Lagalla e i partiti che lo sostengono realmente si sono messi, come si usa dire in Sicilia, “il ferro dietro la porta”. Nel senso che, prima di assegnare le deleghe, come si usa dire dalle nostre parti, vonnu viriri ‘a spisa… Perché nelle elezioni comunali – legge elettorale alla mano – è consentito il cosiddetto voto disgiunto. In parole semplici, si può votare il Sindaco di una coalizione e due candidati al Consiglio comunale (un candidato e una candidata, si chiama doppia preferenza di genere) di un’altra coalizione. Il tutto nella stessa scheda. Che significa? Significa – così, tanto per illustrare quello che ipoteticamente (o quasi) potrebbe succedere – che tanti elettori di centrodestra potrebbero votare due candidati al Consiglio comunale di un partito di centrodestra e, contemporaneamente, votare per il candidato Sindaco di un altro schieramento politico: per esempio, per il candidato Sindaco del centrosinistra o di un altro schieramento. Dall’eventuale numero di schede dove comparirebbero i voti per due candidati del centrodestra al Consiglio comunale e il voto in favore del candidato Sindaco di uno schieramento diverso da quello del centrodestra, i leader dei partiti di centrodestra che appoggiano realmente Lagalla avrebbero con chiarezza la prova dell’eventuale ‘tradimento’. Detto in soldoni, non sarebbe difficile capire, eventualmente, quanti elettori del centrodestra non hanno votato per il candidato Sindaco dello stesso centrodestra, cioè per il professore Lagalla.

Nelle ultime due competizioni elettorali per le comunali di Palermo lo spoglio delle schede per le elezioni al Consiglio comunale è durato due mesi (nel 2012) e un mese (nel 2017). Meglio tenere gli occhi aperti con diligenti rappresentanti di lista    

Però c’è un però che noi cominciamo a segnalare sin da ora. Le ultime due elezioni per il Consiglio comunale di Palermo si sono svolte in un’atmosfera, come dire?, “sudamericana”. Dieci anni da – era la Primavera del 2012 – lo spoglio delle schede per il Consiglio comunale di Palermo durò due mesi! Può sembrare incredibile ma le cose sono andate così. Cinque anni fa lo spoglio delle schede per l’elezione del Consiglio comunale durò un mese. Noi abbiamo seguito quanto è avvenuto cinque anni fa e l’abbiamo documentato: abbiamo segnalato l’enorme numero di schede annullate; 330 presidenti di seggio sostituiti; il caos creato dalla doppia preferenza di genere, soprattutto in materia di assegnazione delle preferenze; una serie di incredibili anomalie segnalate all’epoca dall’allora presidente uscente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta; e – addirittura! – la ‘ricostruzione’ del voto in otto sezioni (qui trovate una serie di nostri articoli). Perché ricordiamo questi fatti? Perché abbiamo notato che tutto è passato in cavalleria e sulla vicenda è calato il silenzio. E noi abbiamo il dubbio che il caos si possa riproporre. Per questo motivo, sarebbe opportuno che chi ha interesse ad elezioni per il Consiglio comunale regolari, con lo spoglio delle schede che non vada oltre i due giorni si prepari a presenziare i seggi con rappresentanti di lista attenti e preparati. Ricordiamoci che a fare fede sono i ‘numeri’ trascritti nei verbali; ma ricordiamoci anche che i voti di preferenza raccolti da diligenti rappresentanti di lista debbono coincidere con i voti trascritti nei verbali. Il caos che si crea potrebbe essere il metodo per impedire un corretto e doveroso raffronto tra i voti di preferenza trascritti nei verbali e i voti di preferenza raccolti dai rappresentanti di lista. battersi in favore della legalità e contro la mafia significa garantire uno spoglio delle schede corretto e, soprattutto, in tempi accettabili. senza ricorrere ai voti ‘ricostruiti’…

Foto tratta da PalermoLive   

 

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