I grandi interessi che si nascondono dietro gli incendi dei boschi siciliani e il ‘mistero’ dei piromani

7 maggio 2022
  • Con Giuseppe Fiore, segretario regionale del Sifus operai forestali, all’indomani degli incendi che hanno colpito Erice, Pioppo e Cefalù, affrontiamo alcuni temi spinosi 
  • Perché è necessario presidiare le aree verdi della Sicilia 24 ore su 24 
  • Elicotteri & aerei anfibi

Con Giuseppe Fiore, segretario regionale del Sifus operai forestali, all’indomani degli incendi che hanno colpito Erice, Pioppo e Cefalù, affrontiamo alcuni temi spinosi 

Mentre le previsioni annunciano per la Sicilia piogge (speriamo bene, perché le piogge, nella nostra Isola, quando c’è di mezzo l’allerta meteo arancione, possono creare problemi, e per domani c’è un’allerta meteo arancione nella parte sud orientale della nostra regione), si contano anche i danni dei primi incendi che, soprattutto ad Erice, sono stati ingenti. Abbiamo fatto una chiacchierata con Giuseppe Fiore, segretario regionale del Sifus forestali, che conosce molte bene la realtà dei boschi siciliani. Fiore ci dice che in questi giorni – anche se con un contratto di appena venti giorni – sono in servizio circa 13 mila operai forestali. Ma questo, a quanto pare, serve a poco se, a monte, non c’è un’organizzazione del lavoro. “In Sicilia, sul fronte della lotta agli incendi – ci dice Fiore – scontiamo tanti problemi. Ne segnalo, in particolare, due tra di loro interconnessi. In primo luogo ci sono i piromani. Credeteci, è una guerra”. Chiediamo: ma è così difficile fermare questi criminali? “L’unico modo per fermare, o quanto meno per ridurre l’azione di questi criminali – e siamo al secondo problema – è la presenza dell’uomo nei boschi della Sicilia per 24 ore al giorno. Questo compito deve essere svolto dagli operai forestali, che debbono assicurare, a turno, la loro presenza per tutto il giorno. Con il territorio presidiato dalla presenza dell’uomo gli spazi, per i criminali che appiccano il fuoco nei boschi, si restringerebbero”.

Perché è necessario presidiare le aree verdi della Sicilia 24 ore su 24 

Osserviamo che in Sicilia ci sono circa 17 mila operai forestali, che a nostro avviso sono pochi per presidiare tutte le aree verdi della nostra Isola e, possibilmente, per occuparsi anche della regimazione dei fiumi e dei corsi d’acqua, per provare a contenere le inondazioni, sempre più frequenti. Noi, dal Novembre dello scorso anno, chiediamo alla Regione siciliana di dotarsi di almeno 30 mila operai forestali. “Sono d’accordo con voi – risponde Fiore – 17 mila operai forestali, per fronteggiare il problema degli incendi boschivi, sono pochi. Ho detto che è una guerra, quella contro i criminali che appiccano il fuoco nelle aree verdi. E noi, purtroppo, per combattere questa guerra partiamo svantaggiati. Ribadisco: senza il presidio delle aree verdi con un servizio h24 avremo sempre problemi”. Chiediamo: intanto non si potevano mandare al lavoro tutti gli operai forestali? “Non dipende da noi – ci dice il segretario regionale del Sifus forestali – ma dall’amministrazione regionale che, ad oggi, è ancora priva del Bilancio. Senza il Bilancio approvato si può fare poco. Anzi quest’anno, grazie a fondi extra regionali, siamo riusciti a fare avviare al lavoro circa 13 mila operai forestali, i cosiddetti 101-isti e i 151-isti, ovvero gli operai che effettualo 101 e 151 giornate lavorative. Sono rimasti fuori i 78-isti, gli operai forestali più giovani. Detto questo – lo ribadisco ancora una volta – per combattere i piromani ci vuole il presidio del territorio. E ci vogliono lavoratori forestali stabilizzati, non precari. La precarietà del lavoro in un settore delicato come la tutela dei boschi e, in generale, dell’ambiente, è un errore culturale prima che economico e amministrativo “.

Elicotteri & aerei anfibi

Chiediamo: chi sono i piromani? Sono dei matti in libertà? O dietro c’è una strategia criminale? E se c’è una strategia criminale, chi c’è dietro? Quali interessi rappresentano? “E’ una questione estremamente delicata ci risponde Fiore -. Ci potrebbero essere interessi speculativi. Penso, per esempio, a interessi legati alla pastorizia. O altri interessi: come il ricorso ad elicotteri e aerei anfibi”. già, gli interessi che ruotano attorno agli incendi dei boschi siciliani. Argomento che abbiamo affrontato cinque anni fa. Correva l’anno 2017, Luglio: “Sulla pagina Facebook del Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione) ci sono tanti post che affrontano il tema da tante sfaccettature. Abbiamo già parlato delle possibili speculazioni sulle opere successive agli incendi. Ma c’è un altro filone: i mezzi di soccorso. E poiché gli incendi sono stati tanti e sono ancora tanti – e quasi tutti con ampio raggio di fuoco – sono intervenuti e continuano ad intervenire elicotteri e Canadair. Sempre nella pagina Facebook è interessante un articolo pubblicato da l’ecodelsud.it quotidiano indipendente di informazione della Sicilia e della CalabriaIn questo articolo – che riprende alcune considerazioni degli operai della Forestale – si parla proprio di elicotteri e Canadair. ‘La Regione siciliana – si legge nell’articolo – spende mediamente una decina di milioni per gli elicotteri e circa tre milioni per i Canadair e la Protezione Civile intasca circa 13 milioni di euro l’anno, puliti-puliti. Chi ha interesse a che questo business vada avanti?’ chiedono i forestali”. Ancora il nostro articolo di cinque anni fa: “La Regione siciliana spende mediamente una decina di milioni per gli elicotteri e circa tre milioni per i Canadair e la Protezione Civile intasca circa 13 milioni di euro l’anno, puliti-puliti. Chi ha interesse -chiedono i forestali – a che questo business vada avanti?” (qui il nostro articolo di cinque anni fa per esteso).

 

 

 

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