“Con tutto il dovuto rispetto per i profughi ucraini, questa è una scelta scellerata che avrà solo un risultato, GUERRA TRA POVERI! Sì, perché di fronte a un’emergenza abitativa che si trascina da anni e che riguarda oltre 2500 famiglie solo a Palermo, non c’è mai stato un provvedimento del genere, come non c’è mai stato un provvedimento del genere rispetto ai profughi con la pelle scura, già, quelli vanno rinchiusi nei centri di accoglienza/carceri. Il governo dell’accoglienza,
“Per accogliere gli oltre 80mila profughi ucraini arrivati finora in Italia – leggiamo nell’articolo di Live Sicilia – il governo è pronto a mettere in campo anche le case confiscate alle mafie: il Viminale ha infatti pubblicato le linee guida che consentiranno ai comuni di sfruttare 622 immobili idonei… Il protocollo d’intesa per sfruttare gli immobili confiscati era stato firmato il 25 marzo. Ora il Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Francesca Ferrandino, ha adottato le linee guida d’intesa con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, stringendo così i tempi per l’effettivo utilizzo. In ballo ci sono sia gli immobili in gestione all’Agenzia – già stimati in 234 beni tra strutture abitative e ricettive – sia quelli trasferiti ai comuni ma non ancora utilizzati (388 immobili)” (qui per esteso l’articolo di Live Sicilia). Attenzione: nessuno contesta gli aiuti da dare ai profughi ucraini. Quello che non si capisce è perché – a Palermo è così, nel resto d’Italia non sappiamo – i profughi ucraini dovrebbero avere la precedenza sui senza casa di Palermo. E il riferimento – come giustamente osserva Tony Pellicane, che conosce molto bene lo scenario dei senza casa nel capoluogo siciliano – non è soltanto ai senza casa palermitani, ma anche ad altri immigrati che vivono a Palermo da tempo e ai quali né il Comune, né altre autorità hanno prospettato l’assegnazione di abitazioni dove andare a vivere. E’ chiaro che bisogna trovare un’abitazione a tutti i senza casa: ai senza casa di Palermo, ai migranti arrivati a Palermo che vivono dove capita e anche agli ucraini. Ma tutti debbono stare sullo stesso piano. La sensazione, invece, è che i profughi ucraini passerebbero davanti ai senza casa di Palermo e ai migranti senza casa che vivono già da tempo a Palermo.
Lo diciamo ora, a scanso di equivoci, alla Ministra Lamorgese, al Prefetto di Palermo, al sindaco di Palermo, al Consiglio comunale di Palermo che, fino a prova contraria, è ancora in carica e ai partiti politici che sostengono il Governo Draghi, ovvero Movimento 5 Stelle, PD, Forza Italia, Lega, Italia Viva e Liberi e Uguali e lo diciamo anche ai partiti di opposizione al Governo Draghi: guardate che non funziona così, non si possono dare solo ai profughi ucraini non soltanto le case confiscate alla mafia, ma anche le abitazioni e, in generale, gli edifici che fanno capo al Comune di Palermo, lasciando in mezzo alla strada le 2 mila e 500 famiglia di senza casa di Palermo che, da anni, aspettano soluzioni dall’attuale, inefficiente amministrazione comunale. Domani – tanto per restare in tema – daremo notizia dell’ennesima manifestazione di disinteresse del Comune di Palermo, dell’attuale amministrazione comunale di Palermo, verso un nutrito gruppo di senza casa. Ha ragione Tony Pellicane: se verranno assegnate abitazioni di Palermo – confiscate alla mafia o riconducibili al Comune – ai profughi ucraini, lasciando fuori le 2 mila e 500 famiglie di senza casa del capoluogo della città scoppierà una guerra tra poveri, perché tale ingiustizia non sarebbe tollerata. Di più: siccome siamo in campagna elettorale per le elezioni comunali – elezione del nuovi sindaco e del nuovo Consiglio comunale – se dovesse passare una simile ingiustizia inviteremo i cittadini palermitani a non votare per i candidati dei partiti he appoggiano il Governo Draghi.
Foto di prima pagina tratta da Palermomania.it