Messaggio alla politica siciliana: senza la viabilità ordinaria l’agricoltura muore

10 dicembre 2021
  • Scrivere queste cose nella Sicilia dove gli incendi dei boschi si affrontano affittando gli aerei anfibi è come affidare un messaggio in una bottiglia gettata in mare: ma ci proviamo lo stesso

Se i treni sono deliri, le navi affari (elettorali) e se vogliono vendere l’aeroporto di Catania perché dovrebbero occuparsi della viabilità in agricoltura?

In queste ore il mondo agricolo siciliano è in subbuglio. Le piogge che, da oltre due mesi, non danno tregua, oltre ad avere danneggiato tantissime colture impedendo i raccolti (uno degli esempi è la coltivazione di carciofi che, quest’anno, andrà a farsi benedire, ma non è la sola), oltre ad aver creato problemi enormi alla raccolta delle olive sta impedendo agli agricoltori di seminare il grano. Un problema che gli agricoltori della nostra Isola denunciano è la viabilità a pezzo che impedisce agli stessi agricoltori, in tanti casi, di raggiungere i fondi agricoli. Il riferimento è a tante strade provinciali abbandonate e a tante strade interpoderali altrettanto abbandonate. Di questo tema – che oggi è diventato un problema – abbiamo parlato due anni da con il professore Marco Trapanese, coordinatore del corso di laurea in Ingegneria della e-mobility presso dell’Università di Palermo: “Sulla viabilità ordinaria è opportuno evidenziare un aspetto trascurato: è uno degli strumenti principali per avere un’economia agricola efficace: senza la viabilità ordinaria l’agricoltura muore: ed è quello che sta accadendo in Sicilia. I territori interni della nostra Isola sono fortemente sfavoriti. L’agricoltura delle isole italiane soffre una doppia concorrenza: sui prezzi e sui trasporti. Molti Paesi esteri – e questo voi lo scrivete spesso – producono a costi molto più bassi, anche se, in molti casi, i prodotti che arrivano sulle nostre tavole sono scadenti. Ma i prezzi sono bassi e i prodotti diventano fortemente concorrenziali. Questo già penalizza gli agricoltori siciliani che, tra i tanti problemi, debbono pure operare con una viabilità disastrosa”. Dupo due anni e mezzo la situazione non è peggiorata: è precipitata (QUI, PER ESTESO, L’INTERVISTA AL PROFESSORE TRAPANESE CHE AFFRONTA ANCHE IL TEMA DELLA VIABILITA’).

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