Palermo e gli appalti ferroviari: non è che ci sono problemi di acqua anche sotto Piazza Politeama?/ SERALE

5 dicembre 2021
  • La nostra è solo una domanda rivolta al Comune e a chi sta effettuando i lavori per la chiusura dell’Anello ferroviario, alla luce di allagamenti avvenuti in altre parti della città legati alle opere ferroviarie sotterranee
  • L’acqua e il fango del fiume Papireto e i fatti di vicolo Bernava. La vena d’acqua trovata quasi 40 anni fa sotto Piazza XIII Vittime
  • Acqua e liquami tra Piazza della Pace e via Francesco Crispi
  • Era proprio il caso di incasinare Palermo con tutte queste opere ferroviarie sotterranee?

La nostra è solo una domanda rivolta al Comune e a chi sta effettuando i lavori per la chiusura dell’Anello ferroviario, alla luce di allagamenti avvenuti in altre parti della città legati alle opere ferroviarie sotterranee

Sappiamo tutti che i lavori della chiusura dell’Anello ferroviario di Palermo sono in ritardo. E sappiamo tutti che le opere pubbliche in corso di realizzazione nel capoluogo siciliano, là dove si sostanziano con scavi e con opere sotterranee, hanno più volte impattato con il problema acqua. Noi ricordiamo una dichiarazione rilasciata nel 2015 dal geologo Pietro Todaro, grande conoscitore del sottosuolo della città, dichiarazione rilasciata al quotidiano la Repubblica e ripresa lo scorso 21 Maggio dall’AGI: “Occorrono studi specifici e dettagliati. Il sottosuolo palermitano non è solo caratterizzato dai fiumi Kemonia, Papireto e Flumen Galli, ci sono tanti rivoli secondari mai abbastanza studiati. E se si scende in profondità, i rischi aumentano affrontando gli strati geologici più remoti“. Insomma, il sottosuolo di Palermo è pieno di corsi d’acqua; in più, negli ultimi anni le piogge sono sempre più presenti e gli allagamenti si susseguono a ritmo continuo. Alla luce di tutto questo vogliamo porre una domanda al Comune di Palermo e ai soggetti che lavorano alla realizzazione di questo benedetto Anello ferroviario: ci sono problemi di acqua anche nel sottosuolo di Piazza Politeama? Ribadiamo a scanso di equivoci: la nostra è solo una domanda che nasce, ovviamente, dai lavori che vanno molto a rilento, dalle piogge degli ultimi anni, dalla presenza di tanti rivoli secondari mai abbastanza studiati” e dai problemi sorti in vari punti della città dove si lavora sottoterra e dove ci sono stati e vi sono ancora allagamenti, anche gravi.

L’acqua e il fango del fiume Papireto e i fatti di vicolo Bernava. La vena d’acqua trovata quasi 40 anni fa sotto Piazza XIII Vittime

Abbiamo citato l’articolo dell’AGI dove si ricorda cosa avvenne nel 2012 nello spazio di vicolo Bernava “dove gli scavi per il Passante ferroviario (tratto Imera-Lolli) nel 2012 – leggiamo nell’articolo dell’AGI – si trovarono di fronte ad acqua e fango: era il Papireto, fiume inghiottito, ma non spazzato via, dal cemento… Sono i fantasmi d’acqua di Palermo, che presentano il conto della cementificazione selvaggia di decenni. A vicolo Bernava finì con un accordo con i proprietari per l’acquisto delle case ormai instabili, seguito dall’abbattimento di ben cinque edifici (l’ultimo e’ stato buttato a terra nell’ottobre scorso). Un vincolo di esproprio, dicono i proprietari in via Cusmano, metterebbe al riparo dai rimborsi per eventuali errori chi fa gli scavi” (qui un nostro articolo sui fatti di vicolo Bernava). Un’altra vicenda di allagamenti da scavi per fare posto ad opere ferroviarie è andata in scena tra via Crispi e via Amari: in questo caso abbiamo raccolto la testimonianza di Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’università Kore di Enna: “Trentasette anni fa – ci ha detto nei primi di Gennaio del 2019 il professore Tesoriere (quindi quasi 40 fa) abbiamo progettato e realizzato lo svincolo di Piazza XIII Vittime, che si trova a pochi metri dove oggi sono stati segnalati gli allagamenti. Allora abbiamo dovuto affrontare enormi problemi dovuti alla presenza di una grossa falda acquifera”. La falda acquifera si trova a monte dello svincolo. “Abbiamo sistemato dei tubi drenanti sotto la soletta dello svincolo – ci ha raccontato quasi tre anni fa il professore Tesoriere – per consentire all’acqua che arriva da monte di defluire verso il mare. Non escludo che, durante i lavori per la realizzazione dell’Anello ferroviario, abbiano intercettato la stessa falda acquifera” (qui per esteso la nostra intervista al professore Giovanni Tesoriere del Gennaio 2019).

Acqua e liquami tra Piazza della Pace e via Francesco Crispi

Nei giorni scorsi abbiamo ripreso la dichiarazione dal presidente dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, Giovanni Moncada, dove si segnalano, ancora una volta, allagamenti provocate dalle eterne opere ferroviarie sotterranee di Palermo: “Da oltre cinque anni i residenti di piazza della Pace vivono in una situazione di estremo disagio. Un torrente di acqua mista a liquami invade permanentemente scantinati e ingressi delle abitazioni, riversandosi fin sulla via Francesco Crispi. Sono evidenti i pericoli sia per la salute di chi è costretto a camminare fra immonde pozzanghere, e nella zona si trovano ben due plessi scolastici, sia per la stabilità degli edifici, le cui fondamenta sono minacciate dal perenne ristagno di liquidi nauseabondi. La causa sarebbe da attribuire ai lavori per l’Anello ferroviario, che avrebbero danneggiato il tubo che convoglia le acque provenienti da una falda acquifera intercettata anni fa, quando fu costruito il sottopassaggio di piazza XIII Vittime, e convogliate verso il mare. Le parti in causa sono: RFI, Amap, la Protezione Civile, l’Edilizia Pubblica, che devono individuare soluzioni che consentano di riportare alla normalità una situazione veramente paradossale. Ma si discute da un lustro, senza avere fino ad oggi concluso nulla. Gli interventi si limitano al pompaggio dell’acqua con idrovore, che forse limitano i danni ma lasciano irrisolto il gravissimo problema”.

Era proprio il caso di incasinare Palermo con tutte queste opere ferroviarie sotterranee?

I problemi legati alle opere ferroviarie sotterranee con l’acqua che spunta qua e là, a Palermo, non mancano. E, come abbiamo ricordato all’inizio ci sono le piogge degli ultimi anni che potrebbero avere accentuato i problemi. Da qui la nostra domanda: ci sono problemi con l’acqua anche sotto Piazza Castelnuovo, che a Palermo è da tutti conosciuta come Piazza Politeama? Ribadiamo per la seconda volta: la nostra è solo una domanda. Ci sarebbe anche un’altra domanda che riguarda, in generale, gli scavi legati alle opere ferroviarie sotterranee: alla luce dei fiumi della città ‘sepolti vivi’ nel corso degli anni – e soprattutto alla luce di tanti altri possibili corsi d’acqua sotterranei poco conosciuti era proprio il caso – ed è proprio il caso di dirlo – di incasinare la città con tutte queste opere ferroviarie sotterranee? Se lo scenario è questo come si fa a parlare di “imprevisto geologico”.

Foto tratta da Mobilita Palermo  

 

 

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